rassegna di giovane danza contemporanea d’autore Genova // 2 | 9 | 16 aprile 2011 Teatro HOPS | Piazzetta Cambiaso, 1
SAGOME sono i contorni, i profili. Descrivono le linee di un oggetto, le forme di un edificio, le silhouette delle persone. Una sagoma può essere tozza, elegante, armoniosa. Una sagoma è anche un modello, uno stampo. Nel senso più figurativo del termine si associa a un essere stravagante, originale. Tre serate all’insegna della giovane danza contemporanea d’autore. Un’indagine sul linguaggio del corpo quale strumento vivo di espressione artistica. Un invito alla scoperta delle diverse sfaccettature creative di nove autori-interpreti provenienti da diverse regioni italiane.
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IL BUIO ERA ME STESSO di e con Mariangela Gualtieri
foto©RolandoPaoloGuerzoni martedì 22 marzo 2011 DEBUTTO NAZIONALE all’interno di Giovani a teatro presso Teatro Fondamenta Nuove – Venezia domenica 27 marzo 2011 all’interno di Oltremisura 2011 presso Teatro Rosaspina – Montescudo (RN)
Reciterò col cuore (by heart, dice la lingua inglese per dire “a memoria”), i versi che ho scritto intorno alla figura di Caino, intercalandoli al racconto di questa lunga avventura: i molti temi incontrati, il mistero intuito, i vacillamenti, le attese, il buio, le guide. È da questo regno di pensieri e parole che ha preso vita lo spettacolo del Teatro Valdoca. Cercherò di dare voce ai vari personaggi, sostenuta anche da un apparato tecnico che evoca la forza sonora degli attori in scena, compreso il coro, con la sua varietà timbrica. Vorrei far entrare chi ascolta nel paesaggio cangiante e pauroso che ho frequentato in questi anni, accanto ad un Caino dapprima schiacciato nel suo stereotipo tutto negativo e poi sempre più vicino, sempre più rispecchiante noi, uomini e donne di questo tempo. E così percorrerò la genesi di un testo che è stato scritto a ridosso delle prove, ripescando anche il non detto della scena, o i motti di altri autori che ci siamo ripetuti, parole che il pubblico non ode ma che a volte hanno generato l’azione scenica e sostenuto gli artefici. Mariangela Gualtieri
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APRIRE LA SCENA Pieghe e piaghe del Teatro Città di Ebla a cura di Silvia Mei La soffitta | Bologna Laboratori DMS | via Azzo Gardino, 65/a 24 marzo 2011 Ingresso gratuito con distribuzione di coupon da un’ora prima, fino esaurimento posti
Si conclude giovedì 24 marzo con l'incontro con gli artisti curato da Silvia Mei e la presentazione dello spettacolo Pharmakos V il progetto Aprire la scena, pieghe e piaghe nel teatro di Città di Ebla che La Soffitta, il Centro di Promozione Teatrale del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna, ha dedicato quest'anno alla compagnia forlivese nata nel 2005 attorno a Claudio Angelini, Elisa Gandini, Valentina Bravetti e Davide Fabbri/Elicheinfunzione.
Città di Ebla offre un originale percorso artistico e una dimensione speculativa ben marcata sulla plasticità della scena e la sua enunciazione visiva.
“Con Anatomia del sacro di chiude il percorso di Pharmakos, vincitore nel 2005 del premio Casagrande. Si parte dall’etimologia di due parole: anatomia come “taglio praticato verso l’alto” e sacro come “separazione e irradiamento”. Le due parole guardandosi scatenano lo stesso effetto prodotto da due specchi affacciati. Tre figure incrociano il loro percorso, fatto di corpo, segno, suono. Il movimento V si concentra definitivamente sulla valenza del corpo medico e sacrificale in termini di linguaggio (…) L’uso del segno scritto e dell’elemento sonoro non faranno altro che allineare e restringere o allargare e accrescere la foresta di segni che il corpo, dal tavolo anatomico, lancia. Si diventerà idealmente spettatori di un teatro anatomico.” (Claudio Angelini).
Giovedì 24 marzo ore 16 | Laboratori DMS INCONTRO CON CITTA’ DI EBLA con proiezioni commentate da Claudio Angelini, Valentina Bravetti, Elisa Gandini e Davide Fabbri. Coordina l’incontro, Silvia Mei. ingresso libero fino esaurimento posti
Giovedì 24 marzo ore 21 | Laboratori DMS PHARMAKOS V - anatomia del sacro ingresso libero fino esaurimento posti
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UOVO performing arts festival 2011 c/o Triennale di Milano Saletta Lab | Viale Alemagna 6 Milano // 20 marzo h 18
Domani 20 marzo alle ore 18 presso la Saletta LAB de La Triennale di Milano il Festival Uovo, in collaborazione con l'editore Boiler Corporation, presenterà il libro OVERGROUND. Visioni dalla scena performativa italiana, progetto editoriale nato dall'incontro del fotografo Luca Del Pia e delle studiose di performing arts Lucia Amara, Piersandra Di Matteo, Adele Cacciagrano e Tihana Maravić. Grazie alla messa in forma di un corpo editoriale inedito, Overground disegna una trama e designa un proprio spazio della rappresentazione attivando un dialogo tra gesto performativo, ricerca fotografica e teorie diagonali. Svincolato da letture generazionali, il libro racconta un certo mondo delle arti performative d’inizio millennio in Italia e lo fa indagando, in modo anomalo, quelle esperienze artistiche che hanno mostrato, negli ultimi anni, di essere in grado di produrre visioni sceniche radicali caratterizzate da approcci diversi e differenti poetiche, ma accomunate da una tensione a ridefinire i codici linguistici della rappresentazione.
Gli artisti coinvolti – Barokthegreat, Helen Cerina, Silvia Costa, MK, Orthographe, Annika Pannitto, Pathosformel, Francesca Proia, Cristina Rizzo, Eleonora Sedioli – sono stati chiamati ad abbandonare i luoghi consueti della scena e della propria poetica e ad accettare un procedimento di “messa in posa” in un luogo altro.
All'incontro interverranno Umberto Angelini, direttore del festival Uovo, Massimo Torrigiani, direttore di Boiler Corporation, la giornalista Sara Chiappori e i co-autori Luca Del Pia, Adele Cacciagrano e Lucia Amara.
"La fotografia come forma di conoscenza è impossibile a teatro. Ho dovuto rapire fisicamente chi è in scena, portarlo dentro di me nel mio mondo e aspettare." Luca Del Pia
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VIE FESTIVAL Biblioteca Delfini | corso Canalgrande, 103 MODENA // 22 ottobre h 12
Sabato 22 ottobre alle ore 12 presso la Biblioteca Delfini di Modena ci sarà l'ultimo incontro per quest'anno di Vie Libri, gli appuntamenti che il Festival Vie di Modena ha deciso di dedicare all'editoria di settore quali occasioni rare e preziose di approfondimento. Protagonista dell'ultima presentazione, il libro OVERGROUND. Visioni dalla scena performativa italiana, progetto editoriale nato dall'incontro del fotografo Luca Del Pia e delle studiose di performing arts Lucia Amara, Piersandra Di Matteo, Adele Cacciagrano e Tihana Maravić edito dalla casa editrice Boiler Corporation e sostenuto da Associazione Iolanda Gazzerro, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Fotografia e Festival Uovo.
Grazie alla messa in forma di un corpo editoriale inedito, Overground, che raccoglie il frutto delle riflessioni teoriche delle quattro studiose di arti performative e le immagini fotografiche di Luca Del Pia da cui sono stati prelevati gli scatti esposti nella mostra omonima allestita all’ex Ospedale S. Agostino di Modena, disegna una trama e designa un proprio spazio della rappresentazione attivando un dialogo tra gesto performativo, ricerca fotografica e teorie diagonali. Svincolato da letture generazionali, il libro racconta un certo mondo delle arti performative d’inizio millennio in Italia e lo fa indagando, in modo anomalo, quelle esperienze artistiche che hanno mostrato, negli ultimi anni, di essere in grado di produrre visioni sceniche radicali caratterizzate da approcci diversi e differenti poetiche, ma accomunate da una tensione a ridefinire i codici linguistici della rappresentazione.
Gli artisti coinvolti – Barokthegreat, Helen Cerina, Silvia Costa, MK, Orthographe, Annika Pannitto, Pathosformel, Francesca Proia, Cristina Rizzo, Eleonora Sedioli – sono stati chiamati ad abbandonare i luoghi consueti della scena e della propria poetica e ad accettare un procedimento di “messa in posa” in un luogo altro.
All'incontro, coordinato da Elena Pirazzoli, autrice dell'intensa prefazione al volume, interverranno i co-autori Adele Cacciagrano, Piersandra Di Matteo, Lucia Amara e Tihana Maravic.
"Ho sempre odiato fare le fotografie di scena da lontano, ho sempre amato stare vicino a chi è di scena, meglio ancora stare sul palco, vicino, sentire la loro presenza reale, guardare in faccia alla finzione, alla messinscena. Comunuque, anche stare così vicino alla scena, è solo un'illusione, di conoscere meglio chi è davanti a te. La fotografia come forma di conoscenza è impossibile a teatro. Ho dovuto rapire fisicamente chi è in scena, portarlo dentro di me, nel mio mondo, e aspettare." Luca Del Pia
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A U G U R I I T A L I A!
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XIII edizione Milano // 26 marzo > 4 aprile 2011
Tredicesima edizione per DANAE FESTIVAL di Milano che riparte sotto la direzione artistica di Alessandra De Santis dal 26 marzo al 4 aprile 2011.
"Come nella Neverending story il nulla avanza e tutt’attorno il paesaggio si incrina, si sgretola, lasciando spazio alla nera superficie dei poveri di spirito. Si rischia di essere risucchiati da un vortice di indefinito vuoto. La tentazione è cedergli per mancanza di forze, per non riuscire a guardarlo. Raccogliamo ogni muscolo per una prova più dura e resistiamo. Siamo sotto le macerie della cultura, respiriamo a fatica, ma respiriamo e lanciamo segnali. Ci sentite?
Abbiamo bisogno che ci rispondiate, che rispondiate forte all’appello. Non lasciamo. Anzi raddoppiamo.
Danae torna in due appuntamenti, ad Aprile e Novembre, e vi vogliamo tutti attorno a questo piccolo rito per scambiarci qualcosa che non ha un prezzo eppure costa ed è prezioso. Vogliamo che l’arte circoli sopra e sotto le macerie, che si insinui in ogni fenditura e crepa. Crepino gli artisti questo sistema malato e sordo, lo squarcino! Non è un caso che la maggior parte dei lavori di questa edizione siano orientati all’autobiografia, un comune denominatore che non abbiamo pensato a priori. È accaduto. Questo ci parla sicuramente di una necessità di domandarsi a che punto si è della propria vita, della propria storia di artisti, di creatori di mondi e di linguaggi in un presente devastato. Tale necessità, se ha anche a che vedere con l’autoreferenzialità e col narcisismo, è sicuramente un bisogno di tematizzare tutto il processo della propria ricerca o definizione identitaria. È per questo che gli artisti di Danae vi incontreranno, per un bisogno di interrogarsi a voce alta, un bisogno di avvicinare l’altro al proprio progetto creativo, lì dove c’è il loro cercare e domandare, che alla fine non è diverso dal vostro."
Apre DANAE con una personale dedicata a Cristina Rizzo, che presenta gli ultimi suoi tre progetti, inclusa la sua conferenza sulla pornografia EX-Porno, segue la performance di Alessandro Bedosti - attore e danzatore che, dopo molti anni di collaborazione con i maggiori coreografi della scena contemporanea, tra cui Abbondanza-Bertoni, Societas Raffaello Sanzio, Claudia Castellucci, presenta un suo “ ballo”. Inediti in Italia i due progetti della Compagnia cinzia delorenzi che dal 1989 collabora con Giorgio Rossi, Raffaella Giordano e Roberto Castello. Artista visionaria, Cinzia Delorenzi è stata artefice, nelle scorse edizioni di Danae, di suggestive performance urbane e ricerche coreografiche. Il festival milanese ospita oltre per la prima volta in Italia, l’artista statunitense Zachary Oberzan. Il suo lavoro, che ha incantato le platee del Kunstenfestivaldesarts arriva a Danae e l’artista francese Jonathan Capdevielle già noto al pubblico di Danae per aver dato corpo e voce agli adolescenti tormentati di Gisèle Vienne, che torna con un proprio lavoro, un autoritratto intimo e malinconico.
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Alma Mater Studiorum - Università di Bologna DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO
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Bologna // giovedì 10 e venerdì 11 marzo Laboratori DMS – Teatro
TEATRO DELLE ALBE L'ALCINA DI ERMANNA MONTANARI a cura di Laura Mariani
10 > 11 marzo, h 21 Ouverture Alcina Alcina: Ermanna Montanari | musica Luigi Ceccarelli | testo Nevio Spadoni | spazio, luci, regia Marco Martinelli | tecnica Luca Fagioli | produzione Ravenna Teatro
11 marzo, h 16 DALL'ISOLA DI ALCINA ALL'OUVERTURE Incontro con Ermanna Montanari, Luigi Ceccarelli e Marco Martinelli. Proiezione del video di Nico Garrone, L’isola di Alcina (2000, 32’)
“Ouverture Alcina è una performance vocale intorno alla figura della maga Alcina, tratta dal poema rinascimentale Orlando furioso di Ludovico Ariosto. E' il combattimento tra la potenza della voce e quella della musica, un’alchimia profonda e sorprendente che disegna la figura della maga ferita d’amore nella sua immobilità iconica. Nessuna azione, nessuno spettacolo, solo un fantasma che grida un dolore immedicabile. Un “canto” in dialetto romagnolo, lingua “ultralocale”, aspra e arcaica, che fa della propria incomunicabilità un punto di forza, musica oggettiva. Come in una misteriosa lapide la maga è sola in scena, si muove in uno spazio buio, a tratti attraversato da lampi di luce, che ne mostrano il corpo dolente come quello di una danzatrice butoh, all’interno di uno spazio sonoro orchestrato in diretta dal compositore di musica elettroacustica Luigi Ceccarelli. Quello che ne scaturisce è un concerto-performance dove la voce e la musica formano la stessa materia scenica” (Ermanna Montanari).
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La meraviglia e la paura. Il fantastico nel teatro europeo (1750-1950) Verona // 10 e 11 marzo 2011 Foyer del Teatro Nuovo Museo di Storia Naturale
L’aggettivo “fantastico” è stato spesso accoppiato alla letteratura e al cinema, mentre molto più raramente è stato attribuito alle arti della scena. Non esiste, dunque, un teatro fantastico, oppure si tratta di un territorio per qualche ragione ancora poco esplorato, almeno in modo sistematico, dalla critica, dalla storiografia, dall’estetica? Da questo interrogativo è sorto il progetto che, all’interno del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e sotto la direzione di Nicola Pasqualicchio, docente di Storia del teatro e dello spettacolo, sta indagando appunto sulla presenza e sulle forme del fantastico nel moderno teatro europeo: work in progress, che può comunque già attestare una presenza diffusa e variegata del fantastico all’interno del teatro occidentale tra la fine del Settecento e il Novecento, parallelamente al suo sviluppo nella narrativa e poi nel cinema; ma con modalità proprie e originali, legate alla specificità dei codici rappresentativi delle arti sceniche. Il convegno La meraviglia e la paura. Il fantastico nel teatro europeo (1750-1950) intende proprio fare il punto sullo “stato della ricerca”, coinvolgendo studiosi di teatro e di altre discipline, italiani e stranieri, in una panoramica che mira a mettere in luce le varie modalità con cui – in Italia, Spagna, Francia, Germania, Inghilterra – il teatro di prosa, l’opera lirica e la danza si sono appropriati dei fantasmi, dei mostri, delle ossessioni che abitano la mente del moderno uomo occidentale.
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Alma Mater Studiorum - Università di Bologna DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO _______________________________________
ATTRICI IN PERSONAGGI MASCHILI TRE INCONTRI CON MOMENTI SPETTACOLARI Bologna // 21 febbraio > 7 aprile Laboratori DMS – Teatro
a cura di Laura Mariani
Mi sono a lungo interrogata sul titolo da dare a questi incontri. Non ho voluto usare l’espressione “attrice en travesti”, così efficace per nominare le esperienze artistiche di Sarah Bernhardt e le sue riflessioni su questo tema. Oggi gli abiti non sono più così centrali: tanto che il travestimento sembra evocare una teatralizzazione esercitata nella vita prima che sulla scena. La femminilità stessa è una mascherata, come ha scritto nel 1928 Joan Rivière: praticata addirittura da alcuni uomini, e variamente interpretata ma anche rifiutata dalle donne.
mercoledì 9 marzo, h 16 ERMANNA MONTANARI
Ermanna Montanari nel 1983 fonda con Marco Martinelli, Luigi Dadina e Marcella Nonni il Teatro delle Albe, dove lavora come autrice, attrice e scenografa, contribuendo all’originale percorso del gruppo e all’invenzione di nuovi linguaggi che unifichino ricerca e tradizioni “vive”. Per il suo straordinario lavoro vocale riceve vari riconoscimenti, tra i quali tre Premi Ubu come “miglior attrice” per L’isola di Alcina (2000), Sterminio (2006), Rosvita (2009). Nel 2006 le viene assegnato il Premio Lo Straniero “alla memoria di Carmelo Bene”, della cui ricerca viene definita “a suo modo la migliore continuatrice”, quale grande interprete de L’isola di Alcina e La mano come della Mère Ubu dei Polacchi e della Titania del Sogno di una notte di mezza estate. “ È la più spericolata e formidabile attrice del teatro italiano contemporaneo”, si legge nella motivazione di questo premio. Nel 2010 L’Avaro di Molière, vede impegnata l’intera compagnia, diretta da Martinelli, attorno al suo Arpagone, fantasma-burattino del potere. Ha assunto la direzione artistica del Festival di Santarcangelo 2011.
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Alma Mater Studiorum - Università di Bologna DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO _______________________________________
ATTRICI IN PERSONAGGI MASCHILI TRE INCONTRI CON MOMENTI SPETTACOLARI Bologna // 21 febbraio > 7 aprile Laboratori DMS – Teatro
a cura di Laura Mariani
Mi sono a lungo interrogata sul titolo da dare a questi incontri. Non ho voluto usare l’espressione “attrice en travesti”, così efficace per nominare le esperienze artistiche di Sarah Bernhardt e le sue riflessioni su questo tema. Oggi gli abiti non sono più così centrali: tanto che il travestimento sembra evocare una teatralizzazione esercitata nella vita prima che sulla scena. La femminilità stessa è una mascherata, come ha scritto nel 1928 Joan Rivière: praticata addirittura da alcuni uomini, e variamente interpretata ma anche rifiutata dalle donne.
giovedì 7 aprile, h 16 VANDA MONACO WESTERSTÅHL
Vanda Monaco Westerståhl napoletana, vive fra l’Italia e la Svezia, recita in italiano e in svedese. Attrice classica e d’avanguardia, di teatro e di cinema. È saggista, dramaturg, regista e autore drammatico. Conduce workshops sulla voce e sul lavoro dell’attore in Italia e all’estero. I suoi maestri sono stati prima Gian Maria Volonté, poi Erland Josephson, grande attore di Bergman, del quale ha curato l’edizione italiana delle memorie (Bulzoni, 2008). Ha diretto la prima compagnia multietnica svedese Tensta Teater Ensemble per otto anni, mettendo in scena, tra l’altro, Shakespeare, Marlowe, Euripide. Nel 2005 ha fondato con Fabio Acca, critico e regista, la compagnia Monaco/Acca in cui la sapienza attorica si intreccia alla cultura pop e alla visualità di oggi. Tra i suoi personaggi: Don Giovanni, Strindberg, Giambattista Marino, Pulcinella, Giacinta Pezzana, Pasolini, Panurge, Nanna Trionfante. Sta lavorando con Marco Sgrosso a un progetto europeo su Pulcinella e dirige a New York come art producer e come attrice un progetto teatrale dove si incrociano emotions acting neurosciences e relational medicine.
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All Inclusive & Joule Bologna // 11 Marzo 2011 h. 19.00 e 22.00 Spazio Carbonesi Via De' Carbonesi 11, Bologna a cura di Xing
Da anni impegnati sulla scena internazionale delle performing arts, arti visive e cinematografiche, ideatori raffinati di un “cinema da camera”, artisti capaci di spostare il cinema dal cinema, il teatro dalla scena per creare dispositivi per visione e ascolto fuori formato, ZAPRUDERfilmmakersgroup torna a Bologna. Dopo il debutto al festival Sterischer Herbst a Graz, il gruppo composto da David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo Moretti, l’11 marzo presenta a Bologna nello spazio Carbonesi il progetto installativo CHIAVE IN MANO, a cura di Xing. Se il lavoro di Zapruder si colloca in una zona di continua messa in discussione di linguaggi e mezzi tecnici dopo Daimon e Cock-Crow, con il progetto Chiavi in mano, composto dai due nuclei complementari e autonomi All Inclusive (stereoscopic film) e Joule (stereo audiovisual environment), continua la ricerca di un cinema tattile attraverso i principi delle tecniche stereoscopiche. Sebbene indipendenti l’uno dall’altro, i due lavori intrattengono relazione di reciprocità indagando la complessa e contradditoria relazione fra lavoro, dono e sacrificio.
Il pesce è l’effige del progetto, figura totemica ed esempio eccellente di essere vivente in grado di mangiare i suoi congeneri a condizione che siano più piccoli.
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