Ai sensi della Legge 7 marzo 2001 n°62, si dichiara che Culture Teatrali non rientra nella categoria di "informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari.ng

 

News » Culture Teatrali
PerAspera

Festival di arti contemporanee
IV edizione
Bologna | Villa Aldrovandi Mazzacorati
16 > 25 giugno 2011

Giunto alla sua IV edizione, il festival bolognese di drammaturgie possibili PerAspera, prodotto dall'Associazione culturale alberTStanley, dimostra di essere un crocevia interessante per le realtà che orbitano nel capoluogo emiliano e che qui presentano uno spaccato originale di lavori inerenti diversi campi della creatività -danza, musica, video, teatro di parola e teatro performativo- fusi e contaminati nell'elaborazione di forme artistiche inattese. L'edizione 2011, che si svolge dal 16 al 25 giugno 2011 nella splendida cornice della Villa Aldrovandi Mazzacorati a Bologna, ospita artisti "giovani" e formazioni più affermate fornendo un tracciato sismografico del territorio sensibile alle elaborazioni più centrifughe.
In questo senso ospiti di questa edizione sono per la sezione Performing Act il gruppo Cosmesi con Esecuzione 1 (base) Studio per un luogo abbandonato, uno studio sugli elementi che compongono uno spettacolo, ingredienti di una ricetta mai realizzata;  Federica Falancia e Alessandro Gulino, con Pax Domestica studio #01, l'ambizione ad una pace domestica che assume forme sorprendenti, i Fratelli Broche con Quattro pagine sui Broche, e la decadenza dei sentimenti trovata nel diario di una zia suicida; Monika Grycko e Macellerie Pasolini, con Brothers d'Italia, azione collettiva per la riappropriazione di un Và pensiero multietnico e corale; KomaKino, Ipazia in Appunti per un "Novissimo Bestiario", visione di un campionario di esseri immaginari, simbolici della nostra cultura; Macellerie Pasolini mette in scena Parade, e la tenerezza perversa di un amore familiare, il duo VestAndPage con Balada Corporal – parte 1 Corpo solido Corpo emozionale investigano i confini fisici della superficie corporea, per raccontare la difficoltà di incontri reali, Francisca Rivas/Diego Fontecilla/Giulia Pastore/Cosimo Terlizzi con Lux Umbrae creano narrazioni dalla fusione di luce, corpo e suono.
Ricchissima anche la sezione danza con la presenza di Le Supplici/Fabrizio Favale con Infanzia di San Francesco d'Assisi,  una gioiosa cerimonia religiosa infantile, per un istante innocente baccanale,nel bosco della Villa, Cristina Rizzo/Lucia Amara con Loveeee/una conferenza, danzano intorno al tema della grazia come politica del corpo, come economia della bellezza in presa diretta con la realtà del mondo, Stefano Questorio in The angelic conversation, un lavoro su “Blue“ di Derek Jarman, Valentina Crociati ne L'Assedio descrive una figura in attesa di qualcosa (un attacco?) che forse non accadrà mai, Leggere Strutture con Object, indagine sul corpo come materia, come oggetto tra gli oggetti, sfida all'espressione dell'individualità, Paola Palmi con Orchis, una performance site specific nella serra delle orchidee della Villa dedicata alla vita, alla vitalità, alla libertà,  e Hana-ni con Garage Kit e i modellini dei personaggi degli Anime giapponesi, facilmente manipolabili..
Eventi speciali del Festival l'ospitalità riservata al progetto Civile di Teatrino Clandestino ed Elena Di Gioia (www.civile-net.org), all'attrice Maddalena Ricciardi, a Gohatto/Anna Albertarelli e al gruppo inglese Rotozaza.

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Hamlet di Lenz Rifrazioni

Rassegna "Dolore in Bellezza"
Parma | Biblioteca Monastero di San Giovanni Evangelista
3 giugno 2011 ore 17
incontro ad ingresso libero


Il 3 giugno alle ore 17 Lenz Rifrazioni presenta alla biblioteca del Monastero di San Giovanni a Parma alcune sequenze performative di Hamlet, creazione di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, interpretato da attori ex lungodegenti psichici del manicomio di Colorno; “summa” di una lunga e profonda esperienza artistica iniziata nel 2000 da Lenz Rifrazioni in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Parma. Hamlet rappresenta un punto fondamentale del percorso teatrale che ha messo al centro della poetica e dell’estetica di Lenz Rifrazioni la sensibilità psichica dell’attore contemporaneo ed è un ulteriore passaggio artistico dopo l’ampio progetto quadriennale sull’opera teatrale di Georg Büchner e gli ottimi riscontri del tour di Leonce und Lena vincitore del Premio nazionale per la comunicazione responsabile Aretê 2007.
Hamlet è presentato all’interno della rassegna “Dolore in bellezza”, 5 incontri organizzati dal Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale-Dipendenze Patologiche dell’Ausl, in collaborazione con l’Università di Parma-Dipartimento di Studi politici e sociali, Provincia di Parma (Assessorato ai servizi sociali) e Fondazione Cariparma. La rassegna prende in considerazione diverse forme espressive della sofferenza mentale, i diversi registri espressivi (letteratura e forme di scrittura in generale; pittura, segni, immagini, arti figurative; cinematografia; teatro, danza-teatro…) che permettano di con-prendere, di vedere dall’interno, con gli occhi di chi ha trovato “l’energia necessaria per trasformare il dolore in bellezza da condividere”. Introducono Vincenza Pellegrino e Maria Inglese.

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Relazione per un'accademia

Heike Brunkhorst| Mohamed Ba
Torino| Officine CAOS
10 > 12 giugno 2011


Da venerdì 10 a domenica 12 giugno 2011, presso le Officine CAOS di piazza Montale a Torino, per la stagione Arte Transitiva 2011, andrà in scena Relazione per un'accademia, spettacolo tratto da un racconto di Franz Kafka, adattato per la scena dalla regista e scrittrice tedesca Heike Brunkhorst e interpretato dall’attore e musicista senegalese Mohamed Ba.
Relazione per un’accademia, scritto da Franz Kafka nel 1916/17, è il resoconto di una scimmia sulla sua trasformazione in essere umano. La scimmia racconta a un’accademia di esperti i particolari del processo di “ominizzazione abbreviata” che per lei é stata l’unica via di uscita dalla gabbia nella quale si trovava rinchiusa, dopo essere stata catturata in Africa. Sulla nave che la stava portando in Europa, le venne l’idea di salvarsi trasformandosi in essere umano. E ora, ricostruendo le tappe del suo percorso, fa luce su alcuni aspetti essenziali della condizione umana, in particolare nel mondo occidentale. Il discorso, ricco d’umorismo doloroso, è diretto, cinico e presenta lo sviluppo umano stesso come una faticosa forzatura dal risultato assai discutibile. «La messinscena del racconto – spiega la regista Heike Brunkhorst - rende il testo adattissimo al contesto odierno, trasferendolo sullo sfondo della realtà della migrazione e della fuga».

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FTA 2011

Festival Transamériques
V edizione
Montréal | Québec
26 maggio >
11 giugno


E' iniziato il 26 maggio e proseguirà fino all'11 giugno il Festival Transamériques di Montréal (Québec) giunto quest'anno alla sua quinta edizione. Con 31 spettacoli ed eventi, più imponente della sua giovane storia, il festival affila le sue armi puntanto per questa nuova edizione principalmente sulla danza e il teatro.
In programma, il ritorno dopo l'accoglienza calorosa di pubblico e di critica del 2007, di Israel Galvàn con El final de este estado de cosas, redux, una variazione sul tema dell'Apocalisse punteggiata di Flamenco, musica contemporanea e heavy metal.
Sempre per quanto riguarda la danza, Transamériques 2011  presenta The You Show di Crystal Pyte, un lavoro in cui la coreografa anglo-colombiana transforma con humour, sesibilità e grande padronanza teatrale un semplice incidente coniugale in un confronto esplosivo. Il festival accoglie, inoltre, Gardenia, il nuovo lavoro della compagnia belga Les Ballets C de B.
La programmazione teatrale vede, invece, in prima linea la presentazione di Moi qui me parle à moi-même dans le futur dell'artista poliedrica Marie Brassard, una finzione sognante sull'origine del mondo basata sui ricordi adolescenziali. Il programma prevede tantissime creazioni internazionali e nazionali oltre che una vasta selezione di eventi a latere quali workshop, incontri con gli artisti e il simposio internazionale Accompagnare la creazione a cui parteciperanno artisiti, operatori e critici internazionali.

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Primavera dei Teatri

nuovi linguaggi della scena contemporanea
XII edizione
Castrovillari | Protoconvento Francescano
31 maggio>05 giugno 2011


Dedicata al critico Franco Quadri, parte oggi la dodicesima edizione del festival Primavera dei Teatri in scena a Castrovillari dal 31 maggio al 5 giugno. Curato dalla compagnia Scena Verticale, il festival apre con Il Signor di Pourceaugnac - Farsa minore da Molière di Punta Corsara, una commedia ballet che si rifà in modo piuttosto fedele ai canovacci della commedia dell'arte e con la prima nazionale di Che disgrazia l’intelligenza! della Compagnia Alessio Pizzech, una feroce rappresentazione dei tratti più agghiaccianti di quell'umanità a cui tutti apparteniamo liberamente tratta da Che disgrazia l'ingegno di Aleksandr Griboedov. Nei giorni successivi ospiti del festival il critico Renato Palazzi in Goethe Schiatta di Thomas Bernhard per la regia di Flavio Ambrosini, la compagnia Teatro Elicantropo con Il Presidente ovvero ambizione odio nient'altro , lo spettacolo-thriller Sacre-Stie di Vincenzo Pirrotta in cui si declina la violenza e la depravazione all’ombra della protezione vaticana( 1 giugno), l'anteprima nazionale di Frateme di Interno5/Ludwig, messinscena della storia di una famiglia del quartiere di Napoli nella quale si sviluppano tutti i meccanismi morbosi di protezione e non detti che covano in ogni nucleo familiare, la presentazione di Radio Argo, una riscrittura dell'Orestea diretta e interpretata da Peppino Mazzotta (2 giugno), gli spettacoli Fine, monologo di "metateatro nel metateatro" scritto e diretto da Rosario Mastrota, Crack Machine di e con Paolo Mazzarelli e Lino Musella e la prima nazionale di Il paese delle ombre, uno spettacolo-indagine giornalistica  di Eventeatro attorno alla vicenda di un orfanotrofio che per anni fu scenario di orrori (3 giugno).
Sabato 4 giugno ospiti del festival saranno la compagnia Ricci/Forte con Grimmless, un lavoro che prende le mosse dalle fiabe dei fratelli Grimm per ritesserecon le necessarie contaminazioni e rivitalizzioni dell'oggi il mondo archetipico e sognante dell’infanzia e il Teatro di Messina con Patri ‘i famigghia, un apologo sul senso di desolazione e di sradicamento, vissuto da una generazione che non riesce ad assumersi la responsabilità delicata della cura paterna dei propri cari.
Nella giornata conclusiva del festival, domenica 5 giugno, andranno in scena due prime nazionali, Un italiano a Macondo, un lavoro scritto e diretto da Leonardo Gambardella e incentrato sulla figura di Antonio Daconte, calabrese di Scalea emigrato ad Aracataca e finito nelle pagine di Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, e La brocca rotta a Ferramonti della compagnia Mediterranea Teatro Le Nozze, in cui il testo di Kleist diventa, per un gruppo di internati del campo di Ferramonti di Tarsia, metafora della disperata vitalità con cui si reagisce alla violenza.
Accanto alla programmazione degli spettacoli, il festival Primavera dei Teatri presenta un interessante calendario di eventi collaterali tra cui la conversazione-spettacolo Io sono Saro Bernardi di Enrico Groppali, una serie di incontri tra cui gli Stati Generali del teatro calabrese, la presentazione di C.Re.S.Co., la nuova rete di Coordinamento delle realtà della Scena Contemporanea, la presentazione del libro Invisibili Realtà. Memorie di re Nudo e incontri per un nuovo teatro di Pierfrancesco Giannangeli e due concerti: Il cedro e la rosa di Fabrizio Piepoli e Wonder in my soul, tributo a Stevie Wonder di Luigi Negroni Group in collaborazione con Peperoncino Jazz Festival.

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Teatro a Corte 011

Il teatro europeo nelle dimore sabaude
Torino e dimore sabaude nel Piemonte
7>25 luglio 2011

Dal 7 al 25 Luglio Torino e 6 tra le più prestigiose dimore sabaude del Piemonte tornano ad aprire le porte al teatro europeo contemporaneo con la programmazione della rassegna internazionale Teatro A Corte, il Festival internazionale diretto da Beppe Navello e giunto quest'anno alla sua decima edizione.
Festival dalla programmazione originale, Teatro a Corte ospita nel corso di 3 week-end 31 compagnie di 12 differenti nazionalità offrendo al pubblico l’occasione di vivere le emozioni di spettacoli spesso presentati per la prima volta in Italia e integrati nel contesto di luoghi storici di grande valore, dalla Reggia di Venaria Reale al Castello-museo d’arte contemporanea di Rivoli, dal maneggio reale di Druento all’Agenzia di Pollenzo, dal Castello di Moncalieri al Castello di Santena che fu dimora di Cavour.
Ad aprire il festival il 7 e l'8 luglio alla Reggia di Venaria reale le Giornate del Teatro, incontro professionale sullo spettacolo dal vivo, al quale sono stati invitati a partecipare gli operatori teatrali di tutta Italia, insieme a rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali. La manifestazione, promossa dall’Agis, Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, e dalla Fondazione Teatro Piemonte Europa e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, costituisce un momento di confronto importante per il settore. I lavori si articoleranno su quattro sessioni dedicate ai seguenti temi: “Una Costituente per la cultura: il teatro parte attiva”, “Fus, decreti e regolamenti: creare nuove prospettive”, “Legislazione nazionale e territoriale in tempi di crisi” e “Pubblico e privato: idee per sostenere la cultura”.
Sempre in apertura di festival, il 7 e 8 Luglio, è da segnalare il ritorno italiano di Victoria Thierrée-Chaplin e Aurelia Thierrée, rispettivamente figlia e nipote del grande Charlie Chaplin, con il loro nuovo spettacolo Murmures des murs (7 e 8 luglio), pronto a replicare i 7 anni di tournée del precedente “Oratorio di Aurelia”. Tra abilità acrobatiche e raffinate trovate sceniche una donna rivive le vite degli altri infilandosi di nascosto negli appartamenti abbandonati di edifici non più in uso, questo il mondo in cui è ambientato il lavoro ideato da Victoria e interpretato da Aurelia.
In occasione dell’anno dei rapporti culturali Italia-Russia, Teatro a Corte è protagonista di un articolato progetto di scambio e co-produzione realizzato in stretta collaborazione con Tsekh, ente russo per la promozione della danza, con il Ministero della Cultura della Federazione Russa e con il nostro Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Il risultato è una “vetrina russa” che il 7 e 8 luglio, a Torino, presenta in prima nazionale Punto di fuga, spettacolo di danza realizzato dalla compagnia italiana Zerogrammi e dal gruppo russo Dialogue Dance Company nel corso di una residenza di un mese tenutasi a nord di Mosca. Punto di partenza il “Tieste” di Seneca spunto per riflettere sul tema del potere, delle differenze e del modo di metterle in dialogo.
Il secondo appuntamento della vetrina è con la coreografa Olga Pona, una delle principali artefici della diffusione della danza contemporanea in Russia, che presenta in prima nazionale il 9 luglio la sua ultima creazione Continuous Interruptions, uno sguardo alla Russia di oggi fra trasformazioni e tradizioni, con 13 giovani danzatori che sono anche i protagonisti di un altro evento del festival, Tankograd, un film del regista danese Boris B. Bertram che intreccia le vite del Chelyabinsk Contemporary Dance Theater della Pona.
Altro interessante nome della danza russa è Tatiana Gordeeva, per nove anni solista del Balletto di Stato del Kremlino e ora assiduamente impegnata nella formazione presso Tsekh, e qui in scena in prima nazionale con Evgeny Pankratov in un simpatico duo dal titolo New Geometry (9 e 10 luglio), che la vede alle prese con un apprendista danzatore decisamente poco talentuoso.
Dalla danza al physical theatre il passaggio è breve se i protagonisti sono i Do Theatre, gruppo russo di stanza in Germania, che tuffa gli spettatori nelle atmosfere dark e un po’ splatter di Upside Down (24 luglio), cavallo di battaglia della compagnia, vincitore al Fringe Festival di Edimburgo, ispirato al celebre dipinto di Rembrandt “La lezione di anatomia del dottor Tulp” e al Frankenstein di Mary Shelley.

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Il regno profondo. Sermone drammatico

Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio
Nobodaddy
Ravenna| C.I.S.I.M di Lido Adriano
1 giugno ore 21


Il Regno Profondo. Sermone drammatico, monologo di Claudia Castellucci – drammaturga, coreografa e fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio - è in scena al C.I.S.I.M di Lido Adriano mercoledì 1 giugno alle 21 per il Nobodaddy, la scena contemporanea di Ravenna Teatro/Teatro delle Albe.

Una preghiera, un'invocazione a un Dio ignoto attraverso gli strumenti del corpo, della voce e del pensiero. Il Regno Profondo è una raccolta di immagini ritagliate e di articoli sulla realtà quotidiana. Al suo interno, una lista di confessioni e di ragionamenti raso-terra viene sventolata al cospetto di Dio come fossero una preghiera. Quaranta minuti in cui la scena diventa il luogo dove
azione e riflessione filosofica coesistono nello spazio vuoto. Unici strumenti sono il corpo seduto, la voce e il pensiero nelle parole del testo: in una figura solitaria in scena.
Dietro una scrivania si recita un sermone a Dio con una precisa richiesta, che tratta del rapporto tra l’essere vivente e il nulla. La vita di tutti i giorni è osservata da un punto di vista quasi sotterraneo, cercando di comprendere il movente e il fondamento dei gesti. Si invoca ad esempio la nascita del respiro, soffio ritmico che regola la vita. La preghiera si contrappone alla difficoltà di accettare il nulla dopo la morte: la richiesta è di essere lasciati soli senza alcuna resurrezione, reincarnazione o nuova vita. Soli nel nulla, ottenendo finalmente la serenità assoluta. Nella preghiera espressa dalla Castellucci si trovano due ordini temporali: quello della realtà attuale, e quello della millenaria storia umana, che il sermone fa collidere.
La storia anteriore diventa ininfluente, perché le domande poste devono superare la barriera della logica. L’esperienza del nato, del già vissuto, impedisce di desiderare un’altra vita perché il vuoto
è costantemente farcito e gonfiato di forme, ostinatamente negato dalla mente umana. Nel «paese di Fandonia», terra confortante del mito, ci si aggrappa all’immagine di un Dio dalle sembianze umane, invisibile perché lontano. Un Dio ignoto, che tale deve rimanere per mantenere il credo e il fascino dell'invisibile. La preghiera lanciata dall’uomo non parte per disvelare, non va alla ricerca di qualcosa che sta oltre le cose del mondo. Quel che conta per la voce che si lancia verso Dio è la traiettoria del canto come direzione e non come significato: «Desidero tanto pregare senza nessuno da invocare» come sempre le persone comuni pongono infatti caparbiamente delle domande senza ottenere risposta. Ma ecco che il Dio tanto invocato intona il suo canto e risponde.

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SGUARDI

festa/vetrina del teatro contemporaneo veneto
I edizione
Venezia // 9 > 11 giugno 2011


Dopo essere stata presentata a Padova nel 2010 l’edizione “numero zero”, quale progetto pilota, sarà Venezia ad ospitare dal 9 al'11 giugno la prima edizione di SGUARDI, l'appuntamento annuale con la festa/vetrina del teatro contemporaneo veneto ideato dall'Associazione Produttori Professionali Teatrali Veneti con l’obiettivo di creare un’occasione di confronto sulla vivacissima realtà teatrale veneta e allo stesso tempo istituire un momento di visibilità nel panorama nazionale di ciò che viene prodotto in Veneto. SGUARDI 2011 propone infatti uno spaccato decisamente articolato ed interessante della produzione professionale nel Veneto. Le 24 proposte, suddivise in 13 spettacoli compiuti con aperture quotidiane ad altrettanti lavori ancora in divenire - prove aperte, assaggi di lavoro, letture di testi inediti della durata di 20 minuti ciascuno, che verranno presentati nella nuova sezione “Colpo d’occhio” ideata dal critico Andrea Porcheddu - vedranno alternarsi moltissimi generi: circoteatro, teatro ragazzi, teatro di ricerca, teatro di figura, teatrodanza, nuove proposte, nuova drammaturgia, classici e altro ancora. 
La rassegna, che nell'arco delle tre giornate occuperà diversi luoghi teatrali della città quali il Teatro Aurora, il Centro Culturale Candiani, il Teatro Carlo Goldoni, il Teatro Junghans, il Teatro Momo, il Teatro Piccolo Arsenale e il Teatro Toniolo, ospiterà due importanti debutti in prima nazionale: quello della storica compagnia veneziana Pantakin con il nuovo lavoro di circoteatro CIRCOPAROLA per voce, attrezzi e tendini, con i testi appositamente scritti da Tiziano Scarpa e quello della nota compagnia vicentina La Piccionaia-I Carrara con lo spettacolo per ragazzi Storie in Tazza per la regia di Carlo Presotto. Per quel che riguarda il teatro per l’infanzia, oltre allo spettacolo di Piccionaia, si registrano molte diverse proposte: dal visionario e tecnologico Picablo, affondo nel mondo di Picasso a cura della compagnia padovana Tam Teatromusica; al materico e onirico Mille e una notte di Antonio Panzuto; dalla ricerca tagliente del Teatro del Lemming con Momo al poetico e inquieto viaggio di Vasco Mirandola nell’universo dello scrittore Pino Roveredo dedicato agli adolescenti con Avrei tanto bisogno di dire; fino al più classico spettacolo di impegno civile La storia di Bimba senza nome di Ensamble Vicenza Teatro.
Sempre teatro di figura, ma per adulti, è invece il raffinato e commovente lavoro del burattinaio, fondatore del Teatro della Marignana, Gigio Brunello: Vite senza fine. Storie operaie del Novecento, un viaggio nella memoria di un paese che rischia di sparire per sempre. Per quel che riguarda l’innovazione e la ricerca, saranno presenti i veronesi Babilonia Teatri, con il nuovo dirompente lavoro, The End, e Patricia Zanco, che affronta il terribile tema della pedofilia in uno spettacolo di grande rigore dal titolo Silenzio. Con loro, la compagnia Questa Nave – Compagnia Tre Punti, che presenta il nuovo lavoro Come uno scarafaggio sul marciapiede di Antonino Varvarà.
A completare il cartellone due nuove proposte da parte di due compagnie under 30: i giovanissimi Epimorph, con Empire[O]il, teatro performativo basato su una installazione decisamente  originale, che avvolge letteralmente un numero ridotto di spettatori; e il gruppo Amor Vacui, al suo debutto, con un attraversamento tagliente della Trilogia della città di K. di Agota Kristoff.
Novità assoluta per questa edizione di SGUARDI 2011 è la sezione “Colpo d’Occhio”, trasversale e aperta, che raccoglie lavori in divenire (prove aperte, assaggi di lavoro, letture di testi inediti) della durata di 20 minuti ciascuno.

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UN COLPO

Disegni e parole dal teatro di Fanny&Alexander, Motus, Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio, Teatrino Clandestino
mostra+presentazione libro
Roma | Indiateca-Teatro India
25>29 maggio 2011


Il libro Un Colpo (Longo Editore Ravenna, 2010) curato da Altre Velocità è nato all'interno di un progetto della Regione Emilia-Romagna con l'intento di offrire un ampio sguardo sui singoli percorsi messi a frutto dalle pratiche teatrali di quattro compagnie regionali, Fanny&Alexander, Motus, Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio, Teatrino Clandestino nel corso del triennio 2007/2009, aprendo una riflessione sulle poetiche di ciascuno degli artisti anche grazie all'affiancamento di uno sguardo “estraneo” al teatro, quello di sette disegnatori che si sono messi in relazione agli spettacoli presentati nell'ottobre 2009 alla rassegna Un Colpo (Modena, presso ERT – Teatro Stabile della Regione Emilia-Romagna) producendo le tavole originali pubblicate all'interno del volume.
Dal 25 al 29 maggio l'Indiateca presso il Teatro India di Roma accoglie la mostra di tavole di Andrea Bruno, Ericailcane, Magda Guidi, Sergio Gutiérrez, Andrea Petrucci, Beatrice Pasquali e Marco Smacchia, i sette illustratori che hanno partecipato al progetto. La mostra sarà visitabile tutti i giorni a partire dalle ore 17.
Giovedì 26 maggio alle ore 20 ci sarà invece la presentazione del libro con il gruppo Altre Velocità. Partecipano all'incontro Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, registi e fondatori della compagnia Motus, presenti all'interno della stagione del Teatro India dal 25 al 29 maggio 2011 con Alexis. Una tragedia greca, spettacolo che si colloca al termine del progetto di ricerca analizzato anche nel libro, all'interno del quale si trova una lunga conversazione con i due registi_fondatori di Motus e con l'attrice Silvia Calderoni, protagonista di tutte le tappe del progetto Syrma Antigònes. L'ingresso è gratuito per entrambe le iniziative

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Bestia di gioia

Mariangela Gualtieri | Teatro Valdoca
Parma | Teatro Europa
27 maggio ore 21.15


La stagione del Teatro Europa a Parma si conclude con un'appuntamento esclusivo con il Teatro Valdoca e la sua anima poetica Mariangela Gualtieri che venerdì 27 maggio alle ore 21.15 porterà in scena in un vero e proprio "rito sonoro" i versi di Bestia di gioia, raccolta  edita da Einaudi nel 2010.
La tessitura si basa su un filo lirico, nel quale la natura e le potenze arcaiche della natura sono in primo piano, con un io in ascolto delle minime venature di suono, con un tu al quale vengono rivolte parole d’amore che si fondono col largo di tutti i mondi. “Ciò che non muta/ io canto/ la nuvola, la cima, il gambo/…il coraggio dell’animale nella tana/ quando gli esce il nato fra le zampe…”, senza paura vengono cantate le cose più semplici, con l’intento di riportarle alla loro misteriosa, antica potenza.
Accanto a questo lirismo si osa a tratti un noi accorato, straziato, rotto o severo, esortativo, secondo lo spirito epico delle più vive opere da lei scritte per  il Teatro Valdoca.
Questo nuovo rito sonoro continua l’avventura della poetessa cesenate dentro l’energia orale/aurale della poesia, nella certezza che essa costituisce una antica, eppure attuale via alla comprensione/compassione del mondo.

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Io,Virginie

primo studio > monologo per danzatrice statica
di Laura Gibertini
Bologna | DOM La Cupola del Pilastro
20 maggio ore 21.30


Al DOM, il teatro cupola del Pilastro la danzatrice Laura Gibertini presenta un primo studio dello spettacolo Io, Virginie, tratto dal libro della scrittrice francese Virginie Despentes King Kong Girl, che ha scandalizzato la Francia per la durezza con cui contesta tutti i luoghi comuni del femminismo e della società patriarcale.
Nel libro della Despentes infatti si parla di stupro, di prostituzione, di pornografia, di sesso e non solo in modo astratto. Si respirano dolori, ferite, sconfitte personali.
Partendo dalla propria esperienza di ex prostituta, di donna stuprata, di regista di film porno e dalla sua lunga militanza nel punk, la Despentes passa dall’asprezza dell’invettiva alla tenerezza dei ricordi. E scrivendo con verità e con stile delle donne trent’anni dopo l’èra della liberazione sessuale, si è messa nelle condizioni di farsi odiare sia dai filosofi che dagli psicotici, sia dalle chieriche del femminismo prêt-à-porter che dalle protettrici della morale. Come ha scritto Josyane Savigneau su Le Monde: «King Kong Girl è un manifesto e una dichiarazione di guerra... Eppure, c’è un’incredibile ventata di aria fresca in questa veemente affermazione di libertà per le donne, per gli uomini e per tutti gli altri».
Questo primo studio di Laura Gibertini si concentra in modo particolare sulla parola e mette in scena un monologo che trae origine da una condizione temporanea dell'interprete stessa, una danzatrice momentaneamente impossibilitata a danzare. Questa condizione entra consapevolmente nel lavoro di Laura Gibertini, che, decidendo di giocare a carte scoperte, traccia un'eco anche fisica delle parole rabbiose e crude della Despantes.

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Stranieri

Teatro delle Albe
Ravenna | C.I.S.I.M. Lido Adriano
21 maggio ore 21
ingresso gratuito

Prosegue l’epilogo del Nobodaddy - la scena contemporanea di Ravenna Teatro/Teatro delle Albe – che prevede una serie di incontri, proiezioni e spettacoli.
Sabato 21 maggio alle ore 21 al C.I.S.I.M. di Lido Adriano di Ravenna una serata ad ingresso gratuito per indagare la figura dello straniero, la paura verso l’altro diverso da sé e l’ospitalità come pratica di resistenza quotidiana, il tutto declinato attraverso il video, il teatro e la filosofia.
Sarà presentato Stranieri , il film di Ravenna Teatro realizzato dal gruppo romano Aqua Micans (Paride Donatelli, Andrea Gallo, Alessio Spirli) a partire dall’omonima messa in scena del Teatro delle Albe del testo di Tarantino. In Stranieri un uomo anziano, solo, che vive nell’Italia del nord, che ha barricato la porta di casa e si è chiuso dentro, come un murato vivo, con tutte le sue “cose”, sente bussare con insistenza alla sua porta. Lui grida, inveisce contro gli “stranieri” che vorrebbero entrargli in casa, rapinarlo, chissà, magari portargli via l'alloggio, ma quelli là fuori continueranno a bussare, mentre lui continuerà imperterrito i suoi monologhi deliranti, e alla fine scoprirà che quelli che hanno bussato con tanta insistenza per farsi aprire sono la moglie e il figlio morti, che arrivano direttamente dall’altro mondo per rivestirlo ritualmente e accompagnarlo nella loro dimensione.
Il testo claustrofobico di Tarantino, che vive di questo rovesciamento che fa dei propri cari gli “stranieri”, messo in scena dal Teatro delle Albe dentro un bunker, è tradotto nel lavoro video di Aqua-Micans Group  in una cupa claustrofobia visiva, resa attraverso primissimi piani e dettagli, penombre, bui e riflessi, e un montaggio sostenuto che porta allo smarrimento delle coordinate.

A seguire, il filosofo svizzero Jean Soldini, in un dialogo con Marco Martinelli presenterà il suo Resistenza e ospitalità (Jaka Book), un libro che mette al centro della riflessione filosofica la categoria dell'ospitalità come resistenza all'arroganza e apertura all’Altro.

 

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Teatri di Vetro

V edizione
Roma
19>28 maggio 2011


Dal 19 al 28 maggio la capitale ospita la V edizione del festival Teatri di Vetro - ideato e realizzato da triangolo scaleno teatro, per la direzione artistica di Roberta Nicolai.
Il festival animerà la città dando respiro a molteplici spazi teatrali e non, quali il Palladium, l'Angelo Mai, il Teatro Ambra, l'Opificio Telecom Italia, la Centrale Preneste, la Villetta, la Casa dei Bimbi, La Strada, il Duncan 3.0 e alcuni spazi urbani del quartiere Garbatella.
Ideato e costruito attraverso il monitoraggio del panorama teatrale indipendente, Teatri di Vetro mantiene anche quest’anno un ampio sguardo sulla scena contemporanea e segue la sua ispirazione originaria per restituirsi alla città come un cantiere in cui confluiscono formati artistici diversi componendo una mappa allargata di luoghi e creazioni in cui, oltre agli artisti e agli operatori, anche i cittadini diventano parte integrante dell'evento.
Teatro del Lemming, Punta Corsara, Erosanteros, Dario Giovannini/Aidoru, Reggimento Carri, Ruotalibera teatro, Quotidiana.com, Teatri di Vita, Teatro delle Moire, Simona Bertozzi, Chiara Frigo, Alessandra Cristiani, Claudio Angelini, CaRma, Compagnia MusellaMazzarelli, Garten, Progetto Brockenhaus, Paola Lattanzi/Gruppo Aska, c.ia Danza flux, Stefano Taiuti, Federica Falancia, Compagnia Dionisi, Chiara Tomarelli, Marta Sponzilli, Benedetta Capanna, Paola Bianchi, Maria Paola Zedda, Sonusloci, sono le 28 compagnie che compongono questo grande affresco che è la quinta edizione di TdV.

La programmazione è arricchita da alcuni progetti speciali, costruiti ad hoc per gli spazi che li ospitano, come la videoinstallazione Il profumo del pane di Daniele Spanò nata dall’incontro con gli abitanti del quartiere Garbatellai o il morfing sentimentale Amaro Ammore di Canio Loguercio che chiede al pubblico di elaborare e abbandonare, in una delle tante urne disseminate in città, la propria supplica d’amore da affidare alla rielaborazione dei poeti.

Numerosi anche gli eventi collaterali tra cui il laboratorio sulla memoria come materia del gesto affidato alla coreografa Simona Bertozzi che si svolgerà, in collaborazione con lo Spazio polifunzionale Duncan, dal 13 al 15 maggio; il seminario di Dario Giovannini e la sua orchestra di chitarristi costruita su bando internazionale intitolatoSoli contro tutti che si svolgerà dal 19 al 21, con performance finale il 22; il laboratorio, aperto a tutte le età, sul ‘bene comune’ di Tenerezze urbane che si svolgerà dal 25 al 28; il convegno nazionale sulla Danza Contemporanea – il 26 e 27 maggio - in collaborazione con il CORE Coordinamento Danza Lazio.

Non mancano, infine, le occasioni di approfondimento quali il Meeting Cresco, la fanzine Susanna e la presentazione del volume La parola e la scena di Silvana Matarazzo, che restituiscono alla città e agli operatori di settore uno spazio di incontro e di scambio prezioso.

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