Ai sensi della Legge 7 marzo 2001 n°62, si dichiara che Culture Teatrali non rientra nella categoria di "informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari.ng

 

News » Culture Teatrali
Fabrizio Favale-Le Supplici

Il gioco del gregge di capre
+ The game of goatherd
Ferrara | Magazzini Generali
14 maggio ore 21.15
15 maggio 0re 19


Sabato 14 e domenica 15 maggio negli spazi dei Magazzini Generali di Ferrara la compagnia Le Supplici di Fabrizio Favale presenterà Il gioco del gregge di capre
e The game of goatherd.
Il gioco del gregge di capre ha una durata di 12 minuti, durante i quali il danzatore elabora le dinamiche osservate, ma anche immaginate, nei greggi di capre, in paesaggi arcaici e contadini, fra l'Italia e la Grecia. Ciò che il danzatore ha osservato e ciò che ha immaginato non è però distinguibile, perché un paesaggio geografico e già da subito anche un paesaggio dell'immaginario. Su questa via incontriamo, fra le molte altre, forme di corna e scontri di corna, peli e barbe, mammelle rigonfie di latte, fughe e scarti improvvisi, saliva, potenti soffi, zoccoli e articolazioni abili a scalare montagne, corpi fra il domestico e il selvatico, in allarme o sonnolenti, movimenti ritmici e sfregamenti sessuali, richiami da considerevoli distanze, balzi nel vuoto da roccia a roccia. Ma al contempo incontriamo anche un mondo di figure fantastiche, di cifre arcaiche, di un tempo contadino e magico di pastori di capre. E' da qui che nasce “The game of goatherd” dove stavolta, in quest'ipotetico mondo dischiuso, incontriamo un pastore di capre, incerto fra la veglia e il sonno, incerto anche della sua solitudine.

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Caino

Teatro Valdoca
Milano | Palazzo del Ghiaccio
18>22 maggio 2011 ore 21



Dopo una tournée italiana che ha registrato ovunque il tutto esaurito, Caino, ultima opera del Teatro Valdoca, andrà in scena dal 18 al 22 maggio 2011 a Milano, nello splendido edificio in stile Liberty del Palazzo del Ghiaccio, normalmente chiuso al grande pubblico.
Lo spettatore si troverà davanti ad un allestimento non narrativo, visionario, molto dinamico, in cui il sogno pare il terreno più adatto ad accogliere i temi cangianti di questa pagina della Genesi. Al centro c’è l’inquietante, affascinante primo nato del mondo, che non solo uccide, ma anche edifica la prima città e dà inizio alla parabola tecnologica che arriva fin qui. 
Per l’occasione lo spettacolo diviene il centro di un evento straordinario, sia per la potenza suggestiva del Palazzo del Ghiaccio, che diviene eccezionalmente luogo teatrale, sia perché fanno da cornice allo spettacolo proiezioni video e una mostra fotografica dedicata alla Compagnia.

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L'Isola dei cani

N. 5 Capitoli
1. Sepoltura   2. Partita   3. Bruciando   4. Agua   5. Tuono

nuova creazione di Lenz Rifrazioni
debutto in anteprima
Parma| Lenz Teatro
17>21 maggio 2011 ore 21


Dal 17 al 21 maggio debutta in anteprima a Parma presso Lenz Teatro L’ISOLA DEI CANI il nuovo progetto di creazione performativa di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto per Lenz Rifrazioni. L’opera concepita in cinque quadri declinati al femminile (le interpreti storiche della compagnia Sandra Soncini, Elena Sorbi, Valentina Barbarini e Barbara Voghera si alternano a nuove presenze come quella della danzatrice Monica Bianchi) si struttura in una successione di paesaggi drammaturgici e visuali autonomi connessi tra loro da uno scheletro narrativo di derivazione eliotiana.
In scena cinque Sibille contemporanee sovrappongono al rebus sentimentale della propria esistenza, la crisi e la sterilità dell’occidente, vivendo la loro totale solitudine in compagnia di cinque cani, unici abitanti dell’Isola dei Cani, una terra desolata ai confini della grande città (una penisola realmente esistente nell'East End di Londra nell'ex area commerciale delle Docklands) da cui, sgomente, osservano se stesse e i residui del mondo che le circonda.
L’Isola scenica è un emiciclo ricoperto di sabbia desertica circondato da sette “vele” inondate da grandi immagini verticali, visioni di dettagli del mondo naturale e domestico resi abnormi e deformati dalla ripresa filmica. Al centro della volta scenica, il fluire senza scopo degli elementi viene interrotto da una macroicona, raffigurazione delle cinque sibille. Unico elemento plastico presente in scena è una poltrona elettrica in cui siedono le cinque donne, trono semovente e luogo da cui annunciare l’enigma senza risposte del tempo presente.
L’affresco drammatico si compone in un complesso diagramma di versi, gesti, “chiavi” letterarie fatte di citazioni, da Dante ad Ovidio (Ofelia, Juliet, Caperucita Roja, Faust e Danton e poeti amati dalla compagnia come Hölderlin e Celan tornano con altre “esclamazioni” già composte per alchimie desolanti e profetiche) e frammenti di parti drammatiche vissute dalle attrici. Struttura a cinque movimenti come la tragedia antica, come una sinfonia, come la Waste Land di Eliot: ogni capitolo è il tempo vivente dell’attrice nel gioco enigmistico di un rebus ad incastro.
I cinque quadri sono intessuti dalla partitura elettronica elaborata da Andrea Azzali, storico collaboratore della compagnia, che ha costruito un habitat “sonante”: un dialogo tra le composizioni polifoniche delle “Prophetiae Sibyllarum” di Orlando di Lasso (1560) e le voci delle attrici scomposte e frammentate in echi e riverberi. I testi sfumano diventando vapori vocali, soffi, rigurgiti, prodotti terminali di un processo di essiccazione, di disidratazione delle frequenze sonore della voce.
I cinque capitoli separati: Sepoltura, Partita, Bruciando, Agua, Tuono saranno presentati anche nell’ambito della 16a edizione di Natura Dèi Teatri/InContemporanea Parma Festival (novembre 2011) intitolata Di uomini e di cani, mentre Bruciando con Valentina Barbarini, sarà visibile a Modena il 24 maggio (h21:30) a Palazzo Santa Margherita all’interno del programma di iniziative dedicate al teatro contemporaneo promosso dalla Galleria Civica.

 

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INTERPLAY/11

Festival Internazionale Danza Contemporanea
undicesima edizione
Torino
Teatro Astra|Cavallerizza Reale|Fonderie Limone|Piazza Vittorio|GAM
18>26 maggio 2011

Dal 18 al 26 Maggio Torino torna ad essere la capitale della danza con l'undicesima edizione di INTERPLAY/11 - Festival Internazionale di Danza Contemporanea, crocevia dei più innovativi spettacoli di danza contemporanea della scena nazionale ed internazionale. 26 le compagnie ospiti per questa nuova edizione che porta per la prima volta in Italia giovani coregorafi dal Brasile e dagli Usa che, insieme a gruppi provenienti da tutta Italia e da altre parti d'Europa, andranno a costituire il ricchissimo calendario che vanta ben 12 prime nazionali, 3 coproduzioni e 2 laboratori formativi.
Gli spettacoli saranno distribuiti su tre sale teatrali‚ il Teatro Astra‚ la Cavallerizza Reale e le Fonderie Limone‚ coprendo in qualche modo tutte le zone della città, ma anche spazi metropolitani come la prestigiosa Piazza Vittorio Veneto che sabato 21 maggio diventerà la location di eventi performativi di danza urbana, e la GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea della città di Torino‚ dove si utilizzerà come spazio performativo l’affascinante esedra esterna realizzata dall’artista Giulio Paolini..

E’ al Teatro Astra con una prima nazionale‚ che lo spettacolo del coreografo olandese Jens Van Daele (già applaudito dalla critica alla scorsa edizione di Interplay con lo spettacolo Battre le Fer)‚ il 18 maggio inaugura il festival. Brides for Peace‚ l’elettrico spettacolo del coreografo olandese‚ rende omaggio all’opera e alla vicenda umana dell’artista milanese Pippa Bacca‚ morta per aver seguito ciecamente il suo cuore nel diffondere un messaggio di pace e speranza per un futuro migliore.

Sempre al Teatro Astra‚ il 20 maggio la belga/olandese Ann Van den Broek ‚ vincitrice dello Swan Award con Co(te)lette‚ dichiarato “lo spettacolo di danza più imponente della stagione” 2007/08‚ torna ad Interplay con We Solo Men‚ un lavoro “maschile” che mette in scena il conflitto tra il desiderio di intrattenere e piacere e l’incapacità di comunicare. Lo spettacolo è ospitato in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese e Amat-Associazione Marchigiana Attività Teatrali.

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Fiorenza Menni/Teatrino Clandestino

Comune Spazio Problematico
Bologna | Raum
14>15 maggio h. 20

In occasione di Transeuropa Festival lo spazio Raum di Bologna accoglierà il 14 e 15 maggio alle ore 20 la performance comune spazio problematico di Fiorenza Menni/Teatrino Clandestino, un’applicazione antidisciplinare di pensieri prodotti dall’esperienza del viaggio. L’azione si svolge in una strada di šuto orizari, municipalità del comune di skopje (macedonia). šuto orizari è l’unica città al mondo in cui i rom, essendo la maggioranza, si autogovernano.

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Maestri

seconda edizione
Bologna| Teatro San Martino
9>12 maggio 2011 h 15.30


Sulla scia dell'entusiasmante edizione di incontri del febbraio 2010 con Peter Stein, Chiara Guidi, Romeo Castellucci e Luca Ronconi, il Libero Fortebraccio Teatro torna a programmare quattro lezioni a tema libero e libere per struttura, forma e contenuti, firmate da quattro registi tra i più importanti della nostra storia recente e contemporanea. Protagonisti di questa seconda edizione saranno Marco Martinelli, Giorgio Barberio Corsetti, Armando Punzo e Mario Martone. Le lezioni che si svolgeranno al Teatro San Martino di Bologna per quattro pomeriggi, uno di seguito all’altro, dal 9 al 12 maggio dalle ore 15.30 in poi, sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Apre il nuovo ciclo di lezioni dei Maestri Marco Martinelli che svilupperà la sua lezione in tre tempi.
La prima parte sarà una lettura registica dell’Asino Cillenico del Nolano, breve testo di Giordano Bruno, con protagonista un asino parlante che chiede a un pitagorico, Micco, di poter entrare in Accademia. Micco e i suoi colleghi gli negano l'entrata, e quindi segue uno scontro dialettico in cui l'asino si dimostra più sapiente dei patentati sapienti. Nel finale arriva il dio Mercurio in persona che, con scorno dei pedanti, benedice l'asino e lo fa entrare. L’Asino Cillenico del Nolano è da anni testo fondante per Le Albe perché, come ricorda Martinelli, enuncia in maniera scintillante i concetti di ASINITA’ e PEDANTERIA, concetti cari alla compagnia ravennate. Nel secondo tempo della lezione verrà proiettato il video UBU SOTTO TIRO, tratto dal lavoro fatto dal regista a Scampia, lavoro in cui quei concetti enunciati da Bruno secoli fa trovano una loro incarnazione nella periferia più violenta di Napoli. Il terzo tempo sarà destinato a un dialogo con gli spettatori sul presente. Teatro, filosofia, politica, etica e estetica, attori sulla scena e attori nel mondo: un tutto inseparabile.

Nel secondo appuntamento, Giorgio Barberio Corsetti con una lezione dal titolo Metamorfosi ripercorrerà la storia del suo lavoro, dalla fondazione della compagnia La Gaia Scienza (1976) fino ad oggi, attraversando le tante metamorfosi del linguaggio scenico da lui utilizzato: il periodo delle trincee, il beat 72, l'epoca underground, il passaggio al grande pubblico con la nuova spettacolarità. Snodi fondamentali dell’incontro saranno poi la drammaturgia, la scrittura e Kafka, il video in scena, e il rapporto tra il teatro e la musica, le opere liriche, le opere contemporanee, i classici e gli autori contemporanei, fino ad arrivare al suo lavoro nei teatri all'estero.

Nel terzo appuntamento della rassegna, Armando Punzo proporrà una lezione dal titolo La Compagnia della Fortezza. Storia di un'utopia realizzata. Un video incontro con il regista Armando Punzo durante il quale sarà possibile conoscere e condividere la sua innovativa metodologia teatrale sviluppata in oltre vent'anni di lavoro con i detenuti attori della Compagnia della Fortezza nel Carcere di Volterra. Con l’ausilio di un ricco ed interessante materiale video, di spettacoli e prove, ripercorrerà insieme ai partecipanti la storia della Compagnia da lui fondata, inventando un nuovo modo di fare teatro. L’importanza di trovare dentro di se una necessità, un forte bisogno nell’espressione artistica, sono alla base del lavoro di Punzo. Un lavoro, che in maniera tenace, appassionata e quotidiana, ha portato ad un totale cambiamento della struttura carceraria, modificandone, anzi, stravolgendone le regole e le contraddizioni. Partendo quindi da questo presupposto, si può affermare che, se attraverso il teatro si è riusciti a cambiare totalmente una struttura come il Carcere, che si pone come negazione di tutto per eccellenza, allora riscoprendone la necessità e ridando senso e dignità agli autori, attraverso il teatro si possono cambiare tutti gli aspetti negativi della realtà che ci circonda e soprattutto di noi stessi.

Chiude la seconda edizione di MAESTRI il regista Mario Martone trionfatore ai David di Donatello 2010-2011, con Noi Credevamo aggiudicandosi 7 statuette, tra le quali quella di miglior film e migliore sceneggiatura.

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ZAPRUDERfilmmakersgroup

PLETORA
(Stillstrips Exhibition)
REVOLT TRE | FOTOGRAFIA EUROPEA 2011
Reggio Emilia | Chiostri di San Domenico
6>8 maggio 2011, h 14>24


Inaugura Venerdì 6 maggio, alle ore 19.00 nei Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia, la mostra Pletora (Stillstrips Exhibition) di ZAPRUDERfilmmakersgroup all'interno di revolt tre, festival a cura di Offset in occasione di Fotografia Europea 2011.
Il progetto nasce da PLETORA. Il Dono (2008), un film anaglifo e verticale, realizzato con una tecnica stereoscopica che consente di riprodurre artificialmente i meccanismi della visione binoculare. Le immagini sono così, etimologicamente, dei “rilievi scolpiti” e diventano tattili e volumetriche, tradendo un eccesso di presenza. Pletora significa appunto eccesso, ed è sinonimo di abbondanza, marea, strage, mondo.

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gd'a

seconda tappa di selezione
Mondaino| Teatro Dimora - L'arboreto
2>8 maggio 2011


Il Premio gd’a - giovani danz’autori è un’azione a favore dei giovani coreografi del territorio. I sette autori ammessi al Premio gd’a 2011 - Teatro Deluxe di Claudio Oliva e Vera Michela Suprani, Lucia Palladino, Paola Ponti, Michela Minguzzi, Mind the gap di e con Antonio Rinaldi, Francesca Antonino e Francesca Burzacchini - presenteranno davanti alla commissione selezionatrice (composta da Paolo Brancalion - responsabile organizzativo L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Pietro Mazzotta - direttore di T.I.R. Danza, Lucia Oliva - critico di Altre Velocità, Marino Pedroni - direttore del Teatro Comunale di Ferrara) un secondo studio nelle serate del 6, 7 e 8 maggio presso il Teatro Dimora dell’Arboreto di Mondaino.
La commissione selezionatrice è chiamata a valutare lo sviluppo dei progetti coreografici e la capacità dell’autore di curare ogni aspetto della messa in scena, ammettendo alla finale del Premio i lavori che hanno raggiunto un buon livello di maturazione.
Questa seconda selezione sancirà i finalisti, che debutteranno con le loro creazioni all’interno del Ravenna Festival, il 14 giugno 2011 presso l’Almagià, a Ravenna, davanti ad una giuria di operatori nazionali della danza, chiamata a designare il vincitore di questa edizione del Premio.
Presso il Teatro Dimora di Mondaino si conclude la prima fase del percorso di tutoraggio nella quale i giovani autori hanno potuto usufruire in questi mesi di differenti opportunità formative, di residenze, di occasioni di confronto con un pubblico esperto, offerti loro dai partner della Rete Anticorpi.

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Muta Imago

Displace#1. La Rabbia Rossa - Progetto Alcatraz
Firenze | Fabbrica Europa
Stazione Leopolda (spazio Alcatraz)
5>7 Maggio 2011


Displace #1 La rabbia rossa è una prima manifestazione del più grande progetto Displace che vede la compagnia Muta Imago impegnata per i prossimi due anni.
 Il progetto prevede la realizzazione di due diverse performance Displace #1 La rabbia rossa che ha debuttato il 23 ottobre 2010 al RomaEuropa Festival e Displace #2 Rovine che debutterà, invece. al Festival delle Colline Torinesi nel mese di Giugno 2011. Oltre ai due lavori fondamentali, una serie di interventi site-specific porteranno alla realizzazione di uno spettacolo finale che debutterà nell’autunno 2011.
In questo senso, un nuovo passo è costituito da una versione site specific di Displace #1. La Rabbia Rossa pensata per lo Spazio Alcatraz della Stazione Leopolda di Firenze: un modulo ad hoc per il Festival Fabbrica Europa che verrà presentato il 5-6-7 Maggio in cui scoprire un'inedita declinazione dell'indagine che i Muta Imago stanno compiendo sul rapporto tra l’uomo e lo spazio che lo circonda, tra l’essere umano e la geometria. In nome della natura costantemente in divenire del progetto, il lavoro si modula sul luogo particolare, vuoto, silenzioso, che lo ospita.

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Judson Dance Theater

Danza e controcultura nell'America degli anni Settanta
[Ephemeria, 2010]
Presentazione del libro
Conferenza di Rossella Mazzaglia
DMS |Palazzo Marescotti- Aula del Camino
6 Maggio ore 16


Il Judson Dance Theater è un collettivo di danzatori, coreografi, musicisti, poeti, artisti visivi, attivo principalmente tra il 1962 e il 1964 a Greenwich Village, New York. Ricordato come l’inizio della postmodern dance e ormai leggendario, il gruppo ruppe con il balletto e la modern dance, azzerando le certezze consolidate sulla danza: di colpo, anche la lettura di una poesia, l’andatura disinvolta di un gentleman che morde una mela o si spoglia di fronte al pubblico venivano, infatti, presentati sulla scena come “danza”, chiedendo la stessa legittimazione estetica di un qualsiasi virtuosismo tecnico. A mettere in moto il cambiamento fu un’interrogazione profonda dei suoi componenti sulla propria identità di persone e di artisti e non solo, come solitamente ricordato, uno spirito ribelle o uno smisurato ottimismo. Negli incontri settimanali di un laboratorio informale e nelle creazioni confluirono, infatti, i desideri e le aspirazioni di una generazione insofferente e determinata. Guardando ai lavori e alle dinamiche sociali del Judson Dance Theater, possiamo pertanto intravedere, oggi, l’immagine di un'America in cammino tra la consacrazione patinata del modello capitalistico degli anni Cinquanta e la rivolta dei movimenti politici e culturali degli anni Sessanta; cogliere il senso di una controcultura che non ha smesso, da allora, di affascinare intellettuali e artisti, scuotendoli al fondo delle loro convinzioni estetiche.
Questa monografia affronta teorie e prassi del corpo danzante e il processo creativo del Judson Dance Theater in relazione al luogo e al tempo in cui si svilupparono, mostrandone i nessi, le aderenze e le contraddizioni sul piano estetico, storico e sociale. Propone una visione inedita del collettivo, integrando temi e approcci metodologici differenti entro una prospettiva storiografica spuria, che evidenzia il legame tra le pratiche creative e la loro rappresentatività nella storia culturale americana.

Rossella Mazzaglia ha insegnato “Storia della danza” e “Storia delle poetiche e delle tecniche del corpo danzante” all’Università di Bologna, dove nel 2004 ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi teatrali e cinematografici in cotutela di tesi con l’Université de Paris 8 ed è stata, in seguito, assegnista di ricerca. Ha pubblicato numerosi saggi sulla danza del Novecento, una monografia sulla coreografa americana Trisha Brown (L’Epos, 2007); ha curato un numero monografico di “Culture Teatrali” su Danza/900 (2006) e con Adriana Polveroni i testi del volume Trisha Brown. L’invenzione dello spazio (Gli Ori, 2010). Attualmente, sta conducendo una ricerca sulla danza contemporanea italiana e, particolarmente, sul coreografo Virgilio Sieni, sul quale sta elaborando una monografia.


 
LA SOFFITTA | | centro di promozione teatrale


Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO

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Bologna // giovedì 5>venerdì 6 maggio
Laboratori DMS/ TEATRO

PRIMA PERSONA. CRISTINA RIZZO
a cura di Elena Cervellati

5 maggio, h 21.15
Laboratori DMS/Teatro
DANCE N°3
Un progetto coreografico di Cristina Rizzo

6 maggio, h 10.30
Laboratori DMS/TEATRO
PAROLE DEL CORPO
I
ncontro con Cristina Rizzo
Partecipano Lucia Amara, Elena Cervellati, Elisa Fontana, Stefano Tomassini e uno spettatore. INGRESSO LIBERO

h 21.15
INVISIBLE PIECE
Contemplation piece | Involving piece | Dead piece

concept e coreografia Cristina Rizzo | performance Cristina Rizzo e guests | consulente storico Stefano Tomassini | ambient sound Cristina Rizzo | testo Cristina Rizzo da: Iggy Pop and the Stooges, Led Zeppelin, Pulp Fiction/Tarantino, Marten Spangberg, Louise Bourgeois, Kurt Cobain, Lady Gaga, Alphaville/Godard e molti altri | un progetto in collaborazione con CastelloInMovimento-progetto di residenze per artisti

Il progetto PRIMA PERSONA. CRISTINA RIZZO curato da Elena Cervellati per la sezione Danza de LA SOFFITTA 2011, il ricco programma messo a punto dal Centro di Promozione Teatrale del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna che si  si propone di portare avanti il discorso già aperto nell’ambito della Soffitta 2010 con Soli al Mondo? - che si muoveva intorno alla forma dell’assolo danzato come modalità di creazione, di offerta di sé e di relazione con il pubblico - puntando lo sguardo, questa volta, su un’unica figura di cui si cercheranno di cogliere almeno alcuni frammenti. Danzatrice, performer e coreografa di sicuro interesse nell’odierno panorama della danza italiana, Cristina Rizzo parte da una pluriennale esperienza come componente del collettivo Kinkaleri per approdare di recente a un percorso di ricerca individuale. Nell’ambito della Soffitta 2011 Cristina Rizzo sarà presente con due spettacoli di cui è autrice e interprete, Dance N° 3 (2009) e Invisible piece (2011), due “assoli integrali” che tuttavia non tralasciano e anzi incorporano il dialogo con un altro da sé che può assumere le sembianze di uno o più colleghi con cui confrontarsi in sala prove, come per Dance N° 3, oppure quelle del simulacro di una ballerina scomparsa da tempo, ma con cui è ancora possibile rapportarsi attraverso uno schermo video, come per Invisible piece.
Gli studenti universitari potranno avere un altro tipo di esperienza della poetica e del lavoro di Cristina Rizzo grazie a EX/ploration#2. Il movimento come molteplicità di eventi e di realtà simultanee, un laboratorio pratico che, nell’arco di tre giorni, si concentrerà sulle “strategie espressive” e sulle “possibilità dinamiche” del corpo.
Un momento di dialogo aperto al pubblico interessato completa il progetto. Parole del corpo. Incontro con Cristina Rizzo vuole essere un’occasione di scambio tra l’autrice, alcuni studiosi e la platea, un confronto utile per esplicitare e illuminare tratti rilevanti del percorso di questa artista, ma anche, più in generale, per riflettere sulle modalità che può trovare e attraversare oggi il processo creativo in danza.

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Dopo la battaglia

Compagnia Pippo Delbono
prima assoluta

Padova | Teatro Verdi
3>8 maggio 2011


Suona forse come limite tra utopia e provocazione, o come una soglia da immaginare e trapassare, il titolo della nuova creazione di Pippo Delbono Dopo la battaglia che sarà presentato in prima assoluta al Teatro Verdi di Padova dal 3 all'8 Maggio 2011. Suona come stridente e tuttavia musicale soprattutto in tempi come quelli turbolenti che stiamo vivendo segnati da grandi stravolgimenti. Eppure nasce proprio da questa presa di coscienza, urgente e necessaria, il rigenerarsi continuo di Pippo Delbono, artista sensibile e capace di straordinaria visionarietà, il bisogno di cercare una traccia nel segno della ricerca di un nuovo linguaggio. Segna questo percorso la straordinarietà del debutto del Teatro Verdi di Padova, l’eccezionale incontro tra il corpo glorioso di Marie-Agnès Gillot, étoile dell’Opera di Parigi, e la gloria del corpo ferito e riscattato dal teatro di un attore sensibile come Bobò. Nel segno dell’evento ma anche del miracolo quotidiano di cui il teatro può essere capace.  Pippo Delbono viaggia nel teatro come nella musica, nelle arti visive, e particolarmente in questo spettacolo, nel cinema. Un viaggio artistico nel segno forte di accoglienza e ascolto dell'altro atto ora più che mai necessario e imprescindibile, atto vissuto, in una scelta che da anni porta avanti con la sua consolidata compagnia formata da artisti dalle estrazioni più diverse. Sempre curioso di nuovi incontri che non lo fanno mai stare in zone sicure e conosciute ma lo rendono esploratore di nuovi linguaggi per cercare di raccontare questo tempo complesso, Delbono in questo spettacolo incontra Alexander Balanescu violinista di origine rumena, con il quale sta creando un concerto parallelo a Dopo la Battaglia dal titolo Amore e carne. Uno spettacolo cantato e danzato sull'eco delle parole di poeti come Eliot, Whitman, Rimbaud, riletti da Delbono per parlare di rivolta e di amore.

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Streamline project

Hidden Session #1, #2 > I am better then M.A.
Teatro Comunale di Gambettola
4>12 Maggio 2011

Il progetto Streamline, in corso dal 2009 presso teatri partner in Italia, Serbia, Slovenia e Croazia, include una serie di performance realizzate nella modalità di creazione live, attraverso incontri di artisti internazionali, provenienti dalle arti performative, danza contemporanea, musica contemporanea e elettronica, video art. Il progetto si basa su un approccio fluido, sull’esplorazione dei rapporti umani su cui si fonda il processo creativo, sulla problematizzazione della relazione artista/spettatore, mettendone in questione le convenzioni. Artisti e spettatori, i background professionaIi e privati di ognuno, le aspettative implicite e reciproche legate al contesto creano una sorta di accumulatore da cui si sviluppano le perfomance. Si esplorano possibili relazioni e interazioni tra gli elementi presenti, giocando con automatismi e sospensioni, creando ogni volta un evento diverso, prodotto in tempo reale e mai esattamente ripetibile. Hidden Sessions, eventi nel quadro del progetto Streamline, sono creazioni live con la partecipazione di Nhandan Chirco (Italia - Serbia), Branko Popovic (Serbia) e l’alternanza di musicisti internazionali, Jean Christophe Potvin (Belgio) per Hidden Session #1 e Alberto Fiori (Italia) per Hidden Session #2.

Hidden Session #1, #2 > I am better then M.A., che verranno presentate l’8 e il 12 maggio al Teatro Comunale di Gambettola, sono performance live, documentari in tempo
reale sulla creazione dell’evento stesso e autobiografie istantanee. Come i frammenti della vita privata possono essere esibiti in internet attraverso filmati su you tube o profilo su facebook, dove ognuno può essere star, autore e soggetto, utilizzando la propria immagine secondo criteri e limiti personali, così possiamo intendere I am better then M.A. come una pagina facebook dal vivo, o un filmato in rete, ma realizzato ed esposto in un teatro. E’ lo spazio di intersezione tra universo personale e dimensione pubblica. Per 40 minuti un artista presenta se stesso/a come performer in azione e come persona, legando strettamente la dimensione professionale e l’atto/procedura di esporsi individualmente come materiale e contenuto, muovendosi in uno spazio liminale, luogo di un’identità ibrida, risultato della sovrapposizione tra il corpo reale e un corpo immaginario.
Silvia Mei, teatrologa e storica del teatro, seguirà la residenza intervenendo con contributi teorici e curando momenti di dialogo sul progetto.

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