Ai sensi della Legge 7 marzo 2001 n°62, si dichiara che Culture Teatrali non rientra nella categoria di "informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari.ng

 

News » Culture Teatrali
Socìetas Raffaello Sanzio

L’ultima volta che vidi mio padre
Cesena 18 > 24 febbraio 2010 - Teatro Comandini

Si apre giovedì 18 febbraio, con le repliche dello spettacolo L’ultima volta che vidi mio padre diretto da Chiara Guidi, il programma 2010 del Teatro Comandini di Cesena, curato dalla Socìetas Raffaello Sanzio.
L’ultima volta che vidi mio padre porta a compimento un processo di ideazione e ricerca  biennale che mette in stretta relazione l’arte della recitazione con quella del disegno animato e con la musica. Mentre la tecnologia acustica trasforma la voce facendole conquistare gradi espressivi estremamente ampi, quella elettronica del video immette sulla scena luci e disegni animati che affiancano le vive presenze degli attori, dando corpo a una narrazione che trova nell’unità minima del segno la sua origine.
Per tutte le serate, il Teatro Comandini sarà aperto a partire dalle ore 20, con la mostra Finché sei qui, che raccoglie disegni di Magda Guidi, Sergio Gutierrez e Andrea Petrucci, autori delle animazioni dello spettacolo, la libreria di fumetto e illustrazione curata da Pandacomix di Cesena e il “tabarin” con proiezioni video e musiche.

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RACCONTI DI GIUGNO
Incontro con se stesso
Ideazione e regia Pippo Delbono
Teatro Donizetti - Bergamo / 18 feb h 21
Teatro Asioli - Correggio / 19 feb h 21

In una sorta di diario di bordo, Pippo Delbono si confessa senza reticenze e con pudore in una dinamica di cronache e lampi della memoria, zigzagando tra le avventure della vita scenica e vissuta, in questo monologo che sin dal titolo allude al messe di nascita dello stesso artista. Racconti di giugno è un’introspezione sul senso nascosto delle relazioni, sul lato dei desideri non espressi, ma mostrati, sulla curiosità per gli altri, il filo rosso degli invaghimenti, la coscienza di una bellezza senza confini nelle storie, l’ardore non solo etico nelle scena della vita e nelle scene del teatro, l’estasi delle cose che ti perdono e che gli altri non sembrano perdonare.
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Menoventi al Teatro i
INVISIBILMENTE
Milano //15 > 18 febbraio
 
SEMIRAMIS
Milano // 20 > 21 febbraio

Menoventi sarà presente quest'anno a Teatro i con una minip

ersonale, portando due lavori molto diversi per approccio e costruzione, entrambi espressione del talento vitale di questo giovane gruppo che sta facendo molto parlare di sé il mondo del teatro italiano. Di seguito le schede dei due spettacoli e una piccola biografia della compagnia.

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WEST/MIRAGE

Un progetto di Annika Pannitto/kERAMIk PAPIER + Karas
welcome into the Red Side
PiM Spazio Scenico
Milano||26 febbraio – 1 marzo 2010 h 21

Un progetto che coinvolge due diverse realtà di ricerca, una coreografica (Annika Pannitto) e una che lavora sulla visione spazio/luce (kERAMIk PAPIER Danilo Morbidoni//Sara Panucci).
Tre differenti livelli di sperimentazione, con la creazione del suono curata da KARAS (Leonardo Boldrin//Serena Borgatello), al fine di costruire un paesaggio, uno spazio assoluto, attraversato contemporaneamente dalla luce, dal suono e dal corpo.
‘Da un lato un corpo inquieto che quasi rifiuta le regole che lo governano, sia in senso motorio che comportamentale, che quasi ad istiga alla prevaricazione; dall’altro, un corpo che desidera perdersi in una condizione di precarietà legata alla percezione di uno spazio che non offre chiari punti di riferimento’

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EMMA DANTE

Le pulle
Operetta amorale
Teatro delle Celebrazioni

Bologna // 17 Febbraio h 21 

Dopo il trionfo della sua Carmen al Teatro alla Scala di Milano, la regista EMMA DANTE presenta a Bologna Le Pulle, operetta amorale. Protagoniste sono le puttane (pulle in palermitano), quattro travestiti e un trans che contemplano madonne a tinte accese, vestite di strass, piume di struzzo, pizzi, lustrini e guepiere. Attraverso un processo di metempsicosi, tre fate guidate da Mab, la levatrice delle fate, trasferiscono nelle pulle la loro anima femminile, incarnandosi in un ibrido che sta a metà tra i due sessi.

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A Koreja ROSVITA

Una straordinaria Ermanna Montanari porta in scena l’avventura spirituale ed esistenziale di Rosvita
Dopo-spettacolo con un corto teatrale di Patrizia Cavalli
Lecce// 19 > 20 febbraio
                               

Assente dalla scena teatrale leccese da 8 stagioni, ritorna il Teatro delle Albe di Ravenna che unisce innovazione e tradizione, invenzione di linguaggi contemporanei e attenzione al proprio patrimonio etnico attraverso un personalissimo percorso di creazione. ROSVITA spettacolo-concerto ispirato ai testi di Rosvita da Gandersheim, monaca e drammaturga sassone del X secolo, che vede Ermanna Montanari nel doppio ruolo di autrice del testo e interprete.
Al suo fianco, Sara Gandolino, Michela Marangoni e Laura Redaelli, che intonano la “musica celeste”, il gregoriano, quattro fantocci che emergono dal buio. Tutto appare attraverso la voce, il canto, i suoni. Riprendendo uno spettacolo del ’91, Ermanna Montanari, ha costruito con la regia di Marco Martinelli questo spettacolo-concerto, presentato in prima nazionale al Ravenna Festival nel giugno 2008. La produzione della monaca può essere letta come una prima, arcaica forma di "teatro della crudeltà".

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PROGETTO KINKALERI

Alma Mater Studiorum
DIPARTIMENTO DI MUSICA E SPETTACOLO
LA SOFFITTA
in collaborazione con Arena del Sol

Bologna //  16 > 19 febbraio 2010
LOGOMACHIA PROGETTO KINKALERI
a cura di Lucia Amara

"Via di qui, presto, fuggi. / È l’allodola che stona in questo modo, /sforzando la sua voce a dissonanze così aspre, / ad acuti così sgradevoli. Dicono / che l’allodola sa dividere con gran dolcezza gli accordi. / Questa non lo fa, visto come ci divide. / Dicono che l’allodola e il rospo schifoso / Si scambiano gli occhi. / Ah, vorrei ora si fossero scambiate anche le voci! / Questa che sentiamo ci spaventa…"

W. Shakespeare, Romeo e Giulietta

Lo spazio del progetto riservato a Kinkaleri si svolge attraverso più articolazioni che rendono conto di una sorta di molteplicità linguistica, visibile proprio nell’esporsi in simultanea prossimità. Il filo è una genealogia che si può definire dello stridore. La scena è (o era) esausta perché una metamorfosi è (o era) avvenuta in precedenza. Adesso di umano, qui, non c’è la traccia. Ciò potrebbe mettere in crisi la nostra vista. Perché (come l’incipit shakesperiano, in calce) uno scambio è avvenuto tra la voce e gli occhi. È così che si dà il concepimento dello stridore, un suono, ma generato dallo sguardo. Come un imbarazzo. Qualcosa che fa sì che tale scena si scorporizzi e sia segno aspro. Anima separata dal corpo. Lo scambio tra organi della percezione è crudele. Comporta una duplice logomachia. Uno scontro visibile: in scena. E un altro pressoché invisibile: nel minuscolo teatrino che è il luogo in cui si emette la parola, la bocca.
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déja.vu / MAMbo Accademia di Belle Arti
R e n C o n T r e

I n c o n t r i  e  i n c u r s i o n i

Bologna // 14 Gennaio > 18 febbraio 2010

A cura di Lelio Aiello, Sergia Avveduti, Paolo Parisi
giovedì 11 fe
bbraio ///// h 18.00

Italo Zuffi
Dinamiche inclusive/Dinamiche esclusive
///// Talk + Performance

Dopo l'intensa esperienza vissuta nel primo incontro con Liliana Moro, basata su una serie di ascolti sonori prodotti dal 1986 ad oggi, Italo Zuffi affronterà, invece, uno dei temi ricorrenti nelle sue opere: la “competizione” per sviluppare un racconto attorno a quell’attitudine competitiva e agonistica in atto tra artisti, e poi tra questi e le varie figure di riferimento all’interno del sistema-arte. Zuffi presenterà, due performance dal vivo, all’inizio e a metà dell’incontro, la prima realizzata da quattro attori e la seconda eseguita da un gruppo musicale.

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LE BUONE PRATICHE aTeatro

Ateatro - Le Buone Pratiche del teatro l VI edizione
Teatro pubblico, teatro commerciale, teatro indipendente
a cura di Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino

Sabato 13 febbraio 2010, ore 9.30-18.30
Bologna, ITC-Teatro San Lazzaro,
via Rimembranze 26, 40068 San Lazzaro di Savena (BO)
Teatro pubblico, teatro commerciale e teatro indipendente: è questo il tema della sesta edizione delle Buone Pratiche del Teatro, l’incontro indetto dalla rivista web www.ateatro.it che si svolgerà il 13 febbraio 2010 dalle 9.30 alle 19.30 all’ITC-Teatro San Lazzaro. L’iniziativa, curata da Mimma Gallina e Oliviero Ponte di Pino, offre ogni anno un’occasione di incontro e di confronto sulla situazione dello spettacolo dal vivo nel nostro paese. In questa edizione, in uno scenario caratterizzato da una indubbia vivacità di iniziative e da notevoli risultati sul piano artistico, ma anche dall’eterna promessa della legge per il teatro e dalla progressiva riduzione delle risorse pubbliche per la cultura, l’asse portate sarà il tema dell’identità: l’identità delle compagnie, dei gruppi, dei teatri, dei festival che compongono il ricchissimo e articolato sistema teatrale italiano. La riflessione sul rapporto dei teatri - e in genere della cultura - con le istituzioni (dopo il passaggio dal proporzionale al maggioritario) e con il mercato (nell’era della grande crisi) rimette al centro del dibattito la funzione pubblica del teatro, e la funzione stessa del teatro pubblico.

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La più piccola distanza
pathosformel
La più piccola distanza
Bologna // 11 > 14 febbraio 2010
Teatro delle Moline


Pathosformel, giovane formazione veneziana già segnalata al Premio Scenario 2007 per lo spettacolo La timidezza delle ossa, formato da Daniel Blanga Gubbay e Paola Villani, coniuga, con attenzione e cura, corporeo e incorporeo, elevando la scena a luogo di conflitto tra percezione e illusione, in un crescendo che in Volta (2007) fa affiorare frammenti di forme. Con La Più Piccola Distanza, la direzione del loro lavoro si connota come punto di partenza di un ulteriore ripensamento della presenza in scena del corpo umano, elemento principe all’interno della loro pratica performativa. Il corpo, invisibile in scena, viene trattato come fosse una forma: quadrati colorati si muovono singolarmente lungo delle direttrici parallele, ripercorrendo relazioni e intrecci dal carattere quasi umano. Le forme geometriche ripercorrono tutte le possibilità di relazione - gli affollamenti e le solitudini - che costituiscono l’alternanza ritmica di una creazione scenica.
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THE SWISS CUBE #2
Istituto Svizzero di Roma
The Swiss cube # 2

11 febbraio h 21.00
MK

Speak Spanish
……………………………………
18 febbraio h. 22.00
Big Zis feat. Domenico Ferrari

Und jetzt... was hät das mit mir z tue?

Per il secondo anno consecutivo, l’ Istituto Svizzero di Roma presenta il progetto The Swiss Cube #2
(11 febbraio > 10 marzo 2010) dedicato principalmente alla musica e alla danza.

Una compagnia di danza e un musicista, selezionati dall’ Istituto Svizzero, dovranno segnalare un'altra compagnia di danza e un altro musicista. Ognuno degli artisti proposti si esibirà in un programma a catena basato sulla continuità e sul dialogo tra un artista e un altro. I primi a esibirsi saranno MK (Roma), formazione indipendente nata nel 1999, e Big Zis (Zurigo), rapper di lingua svizzero-tedesca che unisce al genere hip hop contaminazioni dall’elettronica all’house music, dal techno al punk.

Speak Spanish
, ideato da Michele Di Stefano/MK, colleziona un gruppo di danze locali, osservate dal tavolino di un ristorante per turisti in un luogo qualsiasi del pianeta. Ogni coreografia introduce sistemi dinamici “propri”, ma anche una maniera grossolana di infierire su di essi in termini di presenza corporea. Si tratta di una sorta di sonoro stordimento, familiare a chi si lancia nel parlare una lingua straniera per un tempo considerevole. Dinamiche binarie, folklore hawaiano o attitudini da concerto rock contribuiscono a inventare la mappa di un viaggio anonimo, dal quale è bandita ogni avventura, se si eccettua il brivido della prenotazione. Idealmente ispirato a Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne...
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Sandokan al TEATRO SAN MARTINO

I Sacchi Di Sabbia/Compagnia Sandro Lombardi
Bologna // 11 > 13 febbraio 2010 h 20
SANDOKAN

o la fine dell'avventura
da "Le Tigri di Mompracem" di Emilio Salgari

Il luogo in cui si svolge l'azione è una cucina: attorno ad un tavolo si raccolgono i quattro personaggi che, indossato il grembiule, iniziano a vivere le intricate gesta del pirata malese. Perno dell'azione è l'ortaggio, in tutte le sue declinazioni: carote-soldatini, sedani-foresta, pomodori rosso sangue, patate-bombe, prezzemolo ornamentale. E poi cucchiai di legno come spade, grattugie come cannoni, una bacinella piena d'acqua per il mare del Borneo, scottex per cannocchiali, e ancora sacchetti di carta, coltellini, tritatutto...Il racconto si affaccia alla mente degli spettatori, per poi esplodere con una frenesia folle che contagia. La cucina è casa di Sandokan, nave dei pirati, villa di Lord Guillonk, foresta malese, spiaggia di Mompracem. 

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I POETI DEL CORPO
A Teatri di Vita i protagonisti della scena mitteleuropea
Da Berlino Nico & the Navigators

Danza, musica, acrobazie ed eleganza per raccontare l’amicizia

Obwohl ich Dich kenne
(Sebbene ti conosca)

Bologna // 11 > 12 febbraio h. 21.15

Tra affetto solidale e piccoli sospetti, la coreografa tedesca Nicola Hümpel dirige, con la scenografia di Oliver Proske, un'opera intelligente e spettacolare sull'amicizia, Obwohl ich Dich kenne (Sebbene ti conosca), realizzata da una della compagnie di punta della scena mitteleuropea, Nico and the Navigators. In un vivace collage di musicalità, acrobazie e eleganza, i membri del gruppo, definiti “I poeti del corpo”, compagnia internazionale di Berlino, porta in scena a Teatri di Vita sfrenate poesie danzate e duttili scenografie ricche di musica, immagini e teatro, con Martin Clausen, Adrian Gillott, Alberto Spagone, Miyoko Urayama.

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