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Menoventi al Teatro i
INVISIBILMENTE
Milano //15 > 18 febbraio
 
SEMIRAMIS
Milano // 20 > 21 febbraio

Menoventi sarà presente quest'anno a Teatro i con una minip

ersonale, portando due lavori molto diversi per approccio e costruzione, entrambi espressione del talento vitale di questo giovane gruppo che sta facendo molto parlare di sé il mondo del teatro italiano. Di seguito le schede dei due spettacoli e una piccola biografia della compagnia.

15_18 febbraio 10
INVISIBILMENTE

Menoventi

Un piccolo schermo con la scritta “BENVENUTI!”, sul palco due presentatori che annunciano al pubblico che lo spettacolo sta per cominciare e che alla fine ci sarà una grande sorpresa. Lo spettacolo, però, non avrà mai inizio e i due malcapitati, dopo vani tentativi, cercheranno di fuggire e lo schermo diventerà il vero autore e regista dello spettacolo a cui, non solo gli attori ma anche il pubblico in sala, obbediranno come in una trance onirica e visionaria. Una situazione pirandelliana, nell'incapacità di uscire dai copioni scritti, dai ruoli, dalle etichette, dalle “finzioni sociali”, uno spettacolo intriso di una comicità che nasconde e svela allo stesso tempo l’inquietudine orwelliana che lo sottende per descrivere il disagio, il vuoto, la follia che si nasconde dietro la normalità di una società che rifugia spesso le proprie insicurezze in schemi prestabiliti, in una realtà artificiale, preconfezionata, creata ad arte soprattutto dal mondo della televisione.

 

«Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi (Genesi 3, 7).

Oppressi da un forte controllo, due malcapitati devono affrontare uno strano scherzo del destino. I sotterfugi per girare a loro favore la situazione si rivelano tutti vani.  Braccati non hanno tregua. Bloccati, vengono tenuti continuamente sottocchio. Cosa resta loro da fare?

Nascondersi sotto gli occhi di tutti».

                                                                                                                     

 

 

20_21 febbraio 10         

SEMIRAMIS


Semiramis è la leggendaria regina assira a cui si attribuisce la costruzione dei Giardini pensili di Babilonia, e La hija del aire è l’opera di Pedro Calderòn de la Barca che ne riprende e ne sviluppa il mito.

 

Menoventi, mettendo in scena la propria Semiramis parte esattamente da questa storia, sminuzzandola, spremendola, cercando di farne uscire il sangue: Semiramis è stata rinchiusa dalla nascita all’interno di una grotta, sorvegliata notte e giorno dal profeta Tiresia. Venere, affidandogli la bambina, gli raccomandò infatti di non mostrarla mai ad alcun uomo, giacchè il suo destino sarebbe stato quello di trasformarsi nell’orrore del mondo, portando con sé tragedia e morte.

Eccola allora Semiramis: una donna intrappolata in una eterna prigione, che ha l’aspetto inquietante di un bagno bianco, senza servizi igienici. Sulle pareti scritte d’amore, in rosso e in nero, frasi crudeli le cui lettere indicano il suo terribile destino. L’attrice è completamente sola al centro della scena, se non fosse per lo sgabello metallico sul quale ogni tanto si siede, e un piccolo armadietto-specchio, appeso alla parete, che improvvisamente si apre, quasi fosse una possibile via di fuga dalla prigione che da sempre la intrappola.

Questa stanza illuminata dalla luce di neon bianchi o cupamente e gelidamente azzurri, diviene spazio da esplorare, spazio in cui Semiramis si muove cercando la liberazione. Ma è anche altro. Queste mura bianche, queste scritte sui muri che la donna legge, cancella, riscrive con i pennarelli, i rossetti, i trucchi trovati nel bagno, divengono suoi interlocutori. Semiramis dialoga con un alter ego che non vede, che fa parte di se stessa, con l’eco della sua voce che proviene da un altrove in cui spera di trovare salvezza, con un tempo che rimane immobile e che pure scorre sul suo corpo. Ed è il suo corpo, la sua voce, i suoi movimenti perfetti a scandire il procedere del tempo, e con esso quello della drammaturgia, fin sulla soglia di un’insperata quanto fragile salvezza.

Semiramis ha vinto il  bando Dimora Fragile organizzato dal festival Es.terni 07, il concorso Loro del Reno  2008 (Teatri di Vita – Bologna) e si è classificato secondo al premio nazionale Extra – segnali dalla nuova scena italiana organizzato dal GAI (Giovani Artisti Italiani).

 

 

 

Menoventi nasce nel 2005 da Consuelo Battiston, Gianni Farina  e Alessandro Miele. I tre collaborano per la prima volta in occasione della realizzazione dello spettacolo Salmagundi (produzione ERT-Ravenna Teatro) diretto da Marco Martinelli e Ermanna Montanari per il corso di alta formazione organizzato da ERT (Emilia Romagna Teatro) e diretto dal Teatro delle Albe. Cresciuti artisticamente (e non solo) in tre zone diverse d’Italia, Alessandro (Pompei - NA), Consuelo (Fiume Veneto - PN) e Gianni (Casola Valsenio - RA) seguono tre differenti percorsi di formazione nelle loro “terre d’origine”. La forte diversità tra i componenti del gruppo, figlia anche della differenziazione geografica, è una delle ricchezze della compagnia. Insieme realizzano: In Festa (2006), Semiramis (2007) e InvisibilMente (2008). Il loro ultimo lavoro, POSTILLA (2009), è un progetto selezionato dal bando Nuove Creatività con il sostegno di Eti – Ente Teatrale Italiano

 

info:
TEATRO i

Via Gaudenzio Ferrari, 11
20123 Milano

www.teatroi.org
www.myspace.com/teatroi
facebook

 

 

 

 
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