Lezioni di
1 febbraio PETER STEIN 3 febbraio CHIARA GUIDI SRS 4 febbraio ROMEO CASTELLUCCI SRS 6 febbraio LUCA RONCONI
Nella convinzione che il Teatro sia parola al plurale e interpretando la cultura come ricchezza che viene delle differenze, la nostra programmazione 2009|2010 si completa con un progetto intitolato MAESTRI che propone quattro appuntamenti-lezioni con registi teatrali tra i più importanti della nostra storia recente e contemporanea: Luca Ronconi, Peter Stein e Socìetas Raffaello Sanzio, nella duplice proposta di Romeo Castellucci e Chiara Guidi. Quattro lezioni che sul modello delle Norton Lectures dell'Università di Harvard saranno libere per tema, forma, struttura e contenuti. La scelta che andranno ad operare gli illustri ospiti intorno alla modalità di costruzione della rispettiva giornata di lavoro sarà in grado di raccontarci l’occasione di questi appuntamenti, sia da un punto di vista squisitamente didattico che, più in generale, da un punto di vista culturale.
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NEL SEGNO DEI MAESTRI di Marco De Marinis
La prossima stagione del Centro La Soffitta, la XXII, è stata progettata dentro i severi limiti imposti dalle attuali condizioni finanziarie del nostro Ateneo (per altro, fra i più virtuosi e solidi, a livello nazionale, anche sotto il profilo economico) e da ulteriori incertezze riguardanti gli altri enti sovventori, che in ogni caso ringraziamo. Tuttavia ritengo, senza falsa modestia, che il programma sia anche quest’anno a livello delle migliori tradizioni del Centro. Come al solito, ancora più del solito, questo risultato si deve in primo luogo alla passione e all’abnegazione dei colleghi che compongono il gruppo di lavoro (a cominciare dal nostro Direttore, Giuseppina La Face) e dei tanti, giovani volontari che prestano la loro opera competente a titolo gratuito. Ma naturalmente tutto questo non sarebbe bastato senza il rinnovato appoggio delle più importanti realtà teatrali, cinematografiche e musicali della città, cominciando dalle collaudate collaborazioni con il Teatro Arena del Sole/Nuova Scena e con la Cineteca Comunale, per proseguire con i Teatri di Vita, la Compagnia del Teatro dell’Argine, il Teatro Comunale di Casalecchio/ERT, Musica Insieme. Ancor prima di iniziare, questo programma ha già ricevuto un riconoscimento significativo: l’Assessorato alla cultura del Comune di Bologna ha inserito ben due delle iniziative della Soffitta nel ristrettissimo novero delle manifestazioni che, mese per mese, verranno promosse dalla nostra municipalità: lo spettacolo beckettiano dei Marcido Marcidorjs ...Ma bisogna che il discorso si faccia! e il progetto sul cinema “teatrale” di Pippo Delbono. E, senza far torto a nessuno, proprio su quest’ultima iniziativa vorrei soffermarmi un momento: si tratta di un progetto che, per la prima volta, propone tutta la produzione filmica, compresa quella di origine teatrale,di colui che rappresenta oggi uno degli artisti più significativi, originali e internazionalmente affermati della nostra scena. Un altro nome di assoluto prestigio, un altro protagonista indiscusso del nostro panorama artistico e culturale, è Moni Ovadia, che – dando prova di rara generosità – ha accettato di celebrare con noi nel 2010 il Giorno della Memoria, 27 gennaio.
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Scena Verticale U TINGIUTU un Aiace di Calabria Milano // 25 > 30 gennaio 2010 h. 21 Testo finalista al Premio Riccione per il Teatro 2009 Un clan dell’onorata società calabrese, alla morte del boss Achille, giudica Ulisse, e non Aiace, l’affiliato più valoroso e gli attribuisce il potere del capobastone morto. Aiace, offeso nel suo onore, progetta di sterminare i suoi giudici e di torturare il rivale. Durante la tortura Aiace dà sfogo alla propria rabbia e al proprio dolore; sa che da quel momento in poi è diventato nu tingiutu, per gli uomini della cosca, uno tinto col carbone, designato a morire, condannato per lo “sgarro” fatto. Per tutti, anche per se stesso, è un cadavere che cammina. In una agenzia di pompe funebri, quartier generale della cosca e funesto scenario di soprusi e gerarchie crudeli, si svolge tutta l’azione. |
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RIVELAZIONE. Sette meditazioni intorno a Giorgione 21 gennaio 2010 h 21 Teatro Fondamenta Nuove, Venezia 23 e 30 gennaio 2010 h 21, La Conigliera, Resana (TV) Volgiamo insieme lo sguardo verso le sette stelle di una ideale costellazione Giorgione. Per ciascun astro vi proponiamo una meditazione. Silenzio, natura umana, desiderio, giustizia, fede, diluvio e tempo sono i temi che nutrono le sette contemplazioni di altrettante opere di Giorgione: la Pala, i ritratti, la Venere Dormiente, la Giuditta, i Tre Filosofi, la Tempesta, il Fregio. Alla Pala e al Fregio, le due opere conservate a Castelfranco, il compito di aprire e chiudere il cerchio di questo piccolo e prezioso firmamento. Giorgione è una delle figure più enigmatiche della storia dell'arte. Cercare di metterlo a fuoco è come osservare la costellazione delle sette sorelle, le Pleiadi: riesce meglio se uno non la fissa direttamente. Così ha fatto Anagoor con la complicità di Laura Curino: si è trattato di narrare Giorgione attraverso gli occhi di chi lo frequenta fin dall'infanzia e lo ha ormai sovrapposto alle immagini del quotidiano (Anagoor) e lo rivela per storie concentriche all'ospite stupefatto e preso per malia (Laura Curino).
In quei giorni di residenza e di scambio sono stata lì per insegnare loro un'arte, quella del narrare. Loro erano lì per insegnarmi un'artista, Giorgione, su cui stavano da tempo progettando un'opera teatrale, TEMPESTA. Anche al tempo di Giorgione l'antica bottega, il laboratorio degli artisti generava così il sapere: nel lavoro, nello studio e nello scambio.
Laura Curino
In questa sorta di lezione d'arte, poetica, sono raccontati l'artista, il suo tempo, il respiro delle opere, il clima che le pervade. Rivelazione è dunque la condivisione sincera di una ricerca e un ponte verso altre opere, e si accompagna alla grande mostra dedicata a Giorgione nel V Centenario della scomparsa, dalla sua città natale, tra dicembre 2009 e aprile 2010. |
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LE GENERAZIONI DEL NUOVO 22 gennaio > 28 aprile 2010 Dieci compagnie per dieci spettacoli; quattro teatri coinvolti; due dvd; un libro. E’ con questi numeri che si presenta INTERSCENARIO - Le generazioni del nuovo (22 gennaio-21 aprile), giunto alla sua seconda edizione: un progetto unico nel territorio bolognese, che mostra il meglio del nuovo teatro italiano (sperimentazione, nuovi linguaggi, giovani artisti, teatro civile, teatro ragazzi...) selezionato dal prestigioso Premio Scenario, e che offre un esempio significativo di collaborazione organizzativa fra diversi teatri bolognesi che quest'anno per la prima volta sfocia nella proposta di un abbonamento trasversale. |
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Bologna // gennaio 2010 Un nuovo spazio dedicato a bambini e adolescenti DOM La cupola del pilastro è un progetto in collaborazione con Quartiere San Donato – Comune di Bologna. A cura di LAMINARIE
Inizia domenica 17 gennaio la programmazione di DOM la cupola del Pilastro per Gennaio con un mese di attività dedicate completamente ai bambini e agli adolescenti. Il nuovo spazio gestito dalla compagnia Laminarie e dedicato alle arti sceniche e visive è stato inaugurato lo scorso Novembre e inizia quindi in questi mesi le sue attività di programmazione. Per tre domeniche consecutive si terrà la rassegna Che spettacolo a merenda realizzata in collaborazione con il Quartiere San Donato, che prevede la proiezione pomeridiana di film d’animazione, seguiti da una merenda e da un laboratorio teatrale condotto da Laminarie. Si inizia domenica 17 gennaio con Wall-E, il capolavoro dello scorso anno della Pixar, per poi proseguire domenica 24 gennaio con il raffinato film di Michel Ochelot Azur e Asmar e per concludere con Ratatouille domenica 31 gennaio. Dopo il cinema e la merenda, si terrà poi un laboratorio che trae spunto dal film appena visto per avvicinare i bambini al linguaggio del teatro, proponendo un incontro tra diverse discipline artistiche. Le domeniche di Che spettacolo a merenda sono a ingresso gratuito. L’inizio di tutti i film è alle ore 15. Domenica 17 gennaio alle 19.00 si terrà inoltre la presentazione in anteprima del film Una serata strana, una storia tra la realtà e il sogno, sul tema dell’identità negata. Il film è prodotto dal gruppo multiculturale di giovani Katun Party con il sostegno della Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna.
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TEATRO STUDIO DI SCANDICCI Teatro Sotterraneo Dies irae_5 episodi intorno alla fine della specie Firenze // 19 gennaio ore 21,15
Il giovane gruppo fiorentino che ha ottenuto un clamoroso successo nazionale nelle ultime stagioni presenta Dies irae_5 episodi intorno alla fine della specie un nuovo lavoro che affronta il tema dell’autodistruzione. È l’ultima produzione di quello che è divenuto a tutti gli effetti un gruppo di culto della nuova scena italiana. Teatro Sotterraneo www.teatrosotterraneo.it, di stanza a Firenze, è un lavoro collettivo in cui minimalismo e forte ironia si mixano nell’analisi del tema dell’autodistruzione preso da diverse angolazioni. Ciascun episodio utilizza un linguaggio differente, dal fumetto alla radio, dalla fotografia al cinema. Il tono è lieve e scanzonato ma le immagini sono crudeli. Lo spettacolo si apre con scene che sembrano rubate a pellicole splatter:spari, coltellate, sgozzamenti, mutilazioni di arti e relativi sanguinamenti dichiaratamente finti.
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Mutando Riposa Bologna // 20 > 31 gennaio 2010 (escluso lun 25) - Teatro San Martino
Prato // 11 > 21 febbraio 2010 Teatro Fabbrichino
Mutando Riposa, che prende il titolo da un frammento di Eraclito, è uno di quegli spettacoli che nascono quasi “loro malgrado” , che possono lievitare nella direzione di una loro organicità, di un loro senso, oppure restare dei frammenti staccati senza riuscire a diventare un’opera compiuta. Lo stimolo iniziale è nato da un’indagine sull’origine della coscienza nell’essere umano. Libri, viaggi e incontri con esperti ci hanno offerto suggestioni vivificanti per produrre materiali scenici. Cominciato il lavoro in sala, lentamente le domande iniziali hanno preso la forma di azioni teatrali. Così si è andato configurando un contesto narrativo che, mentre prendeva forma attraverso la relazione tra i due protagonisti, offriva l’idea dello spazio e della possibile relazione con gli spettatori. Ci siamo resi conto che non stava nascendo un’opera come le altre. Tutto il lavoro aveva bisogno di essere prodotto e presentato attraverso una relazione intima e raccolta con chi vi avrebbe assistito. Da qui la necessità di avere solo venti persone intorno a noi, distribuite sui quattro lati di uno spazio quadrato, chiuso in alto da un cielo stellato. Uno spazio che ci facesse sentire in un giardino. Ora avevamo un contesto in cui le azioni potevano “reagire” raccontando una possibile storia. |
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Fibre Parallele 2. (DUE)
Milano // 22 > 25 gennaio 2010
Vincitore del concorso Fringe/l'AltroFestival, all'interno del 18° FIT Festival Internazionale del Teatro di Lugano. Progetto finalista di EXTRA - segnali dalla nuova scena contemporanea. In una piccola stanza bianca c'è una donna dalle profonde occhiaie e dai capelli rossi. È vestita di bianco, a metà tra l'infermiera e il vestito della prima comunione, e cammina su dei tacchi alti: una Gene Tierney esasperata e triviale (“Femmina folle”, John M. Stahl, 1945). La storia di una donna la cui storia d'amore è finita con un addio. Lui l'ha lasciata, lei lo ammazza. La narrazione si fonde con l'azione scenica e il bianco della purezza e dell'infermità si confonde con il nero della cronaca. Il vero racconto riguarda un momento, quello del forchettone piantato nel collo dell'amato. Lei non risparmia un dettaglio dell'assassinio: con brutale lucidità ricostruisce le sensazioni, le immagini, i respiri agonizzanti della vittima, le sue ultime forze, gli occhi vitrei. La recitazione è abolita: il testo, scomposto e sincopato, viene trasmesso dall’attrice attraverso una robotica sonnolenza, algida e asettica. L'uso del microfono rende ancora più dichiarato questo straniamento.
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Adattamento e regia Alvis Hermanis dal romanzo di Jaroslaw Iwaszkiewicz Modena // 27 > 31 gennaio 2010
Debutta a Modena, al Teatro Storchi, il nuovo lavoro di Alvis Hermanis. Unanimemente acclamato in tutta Europa come uno dei registi più innovativi ed interessanti della sua generazione. Vincitore di numerosi premi, tra cui, nel 2007, la IX edizione del Premio Europa Nuove Realtà Teatrali, il teatro di Hermanis si colloca al confine ed è segnato fortemente da due tradizioni teatrali radicate e chiaramente connotate nella loro diversità come quella russa e quella tedesca da cui deriva quella che lo stesso Hermanis ha definito ‘una chimica abbastanza incredibile’. Nato a metà degli anni Sessanta, e direttore del Teatro di Riga da oltre un decennio, Hermanis cresce a cavallo di due epoche, tra il declino e la caduta dell’Impero Sovietico e la rapidissima transizione che ha portato il suo Paese a diventare parte dell’Unione Europea, e ne segna fortemente la ricerca scenica.
‘Ne Le Signorine di Wilko sono protagoniste sei donne e un uomo, quale situazione può essere più intrigante? – ha dichiarato Hermanis. Sono interessato al ricordo, a ciò che è stato. Io mi sento ospite di questo nuovo secolo che è appena iniziato, sono più interessato al secolo che si è concluso. Il sentimento che io vivo è che ho trovato nel romanzo di Iwaskiewicz è legato alla vecchia Europa che se ne va.’ |
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30 titoli - 12 workshop - 3 rassegne - 7 mostre d’arte contemporanea per un Nuovo Teatro Stabile di Innovazione in Piemonte Torino // gennaio – dicembre 2010 Officine CAOS Venerdì 15 gennaio inaugura, con una festa aperta a tutti presso le Officine CAOS a Torino, la stagione di eventi Arte Transitiva 2010, ideata e organizzata da Stalker Teatro. Nel teatro contemporaneo – dichiara Gabriele Boccacini, direttore artistico di Stalker Teatro -possiamo distinguere esperienze che hanno le caratteristiche prevalenti del 'teatro d’arte' ed esperienze che hanno invece le priorità del 'teatro sociale'. Non è detto che questi due aspetti, la valenza artistica e la valenza sociale, siano per forza in antitesi. Anzi, è possibile fra loro una sintesi in cui un aspetto venga potenziato dall’altro. In quest’ottica torna, per il secondo anno, la proficua esperienza della Libera Accademia d’Arte Dra(m)matica. Inaugurata nel gennaio 2009, la Libera Accademia è un contenitore progettuale che raccoglie sia le attività di laboratorio finalizzate a produzioni artistiche, sia altre attività collaterali alla presentazione di spettacoli: incontri e cenacoli, workshop e stages teorico-pratici. Aperta a tutti e con una quota di iscrizione estremamente ridotta, la Libera Accademia propone per la stagione 2010 un programma di 12 laboratori multidisciplinari (teatro, danza, musica, arti visive) condotti da significativi artisti italiani e stranieri e mirati alla realizzazione di veri e propri eventi artistici, che andranno in scena negli spazi delle Officine CAOS. |
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MOTUS Too Late! (antigone) contest #2 Teatro Studio, Scandicci (Firenze) Venerdì 15 gennaio_2010 ore 21.15 Sabato 16 gennaio_2010 (due repliche) ore 20.00 e 22.30 Prosegue la ricerca di Motus avviata in X(Ics) sulle relazioni/conflitti fra generazioni in una formula-altra di costruzione in divenire: informali performance intese come contest, ovvero confronti/dialoghi fra due soli attori, sulle ipotetiche rappresentazioni di una splendente Antigone d’oggi. Nella dilagante “malinconia della sfera pubblica” la sua contestazione a Creonte si fonda sul rifiuto a dissociare l’atto dalla persona. E questo ci piace. E’ uno dei motivi per cui, in questi anni di opachi conservatorismi e pallide prese di posizione, abbiamo scelto un’(Antigone) fra parentesi, come immagine-guida del nuovo itinerario fra le rivolte del contemporaneo. prenotazione obbligatoria |
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