Forte Marghera, 5-6-7 settembre
Schiume Festival è una piattaforma internazionale di performing arts che si svolge ogni estate a Forte Marghera, un ex complesso militare ora parco storico e culturale a Mestre (Venezia). Promuovendo progetti sperimentali e trans-disciplinari, Schiume si propone di favorire l’incontro tra il pubblico veneziano e una comunità di artisti emergenti attraverso un calendario di spettacoli e di eventi gratuiti. Dalla prima edizione nel 2009, gli organizzatori del festival si sono confrontati con il parco storico di Forte Marghera scegliendo un approccio sostenibile: ogni anno gli spazi del festival sono allestiti con risorse di 'seconda mano', materiali di scarto recuperati dagli eventi istituzionali che hanno luogo a Venezia. Per il quinto anno consecutivo, Schiume Festival prevede di trasformare Forte Marghera in uno spazio di incontro e di produzione culturale, offrendosi come occasione di dialogo e scambio per innescare e sviluppare nuove idee al di fuori de i circuiti istituzionali.
Quest’anno la traiettoria concettuale che attraversa il festival è quella di resilience. Tutte le performance e installazioni indagheranno quindi quella particolare “capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni, pur mantenendo la funzionalità e vitalità, nonostante il verificarsi di avversità dovute all’ambiente circostante”. Oltre ai progetti selezionati attraverso il consueto bando internazionale, quest’anno la direzione artistica del festival ha deciso di creare due ulteriori sezioni: una prima, Schiume Venus Project, dedicata a giovani artisti e compagnie locali, operazione attraverso cui la direzione artistica del festival tenta di dare il timone in mano a una “nuova generazione” di attivisti/organizzatori; e una seconda in cui due compagnie già consolidate sono state invitate a presentare i loro lavori più recenti.
Per il programma completo: http://www.schiume.org/ - https://www.facebook.com/schiumefest |
San Benedetto del Tronto - Grottammare, 19 • 20 • 21 settembre 2014
In scena La penna di Salgari di Pierluigi Tortora (compagnia La bottega del teatro), rilettura di Eduardo De Filippo nel trentesimo anniversario della scomparsa. Un bès è un omaggio al pittore Antonio Ligabue dalla compagnia Teatro dell’Argine, di e con Mario Perrotta, Premio UBU 2013 come miglior attore protagonista. Pinocchio dei Babilonia Teatri (Premio Nazionale Critici 2013), interpretato dalla compagnia Amici di Luca, composta da attori usciti dal coma. Piccoli suicidi in ottava rima dalla compagnia I sacchi di sabbia rievoca la tradizione dei Maggi Toscani. Italianesi di Scena Verticale (Premio UBU 2012) racconta la storia dei prigionieri italiani in Albania dal dopoguerra al 1991. Con M.E.D.E.A. Big Oil, Il Collettivo Internoenki trasferisce il mito greco in Basilicata. Il convegno Da vent’anni invisibili?, a cura di Pierfrancesco Giannangeli, ripercorrerà genesi e storia di questo movimento. Lo stage teatrale condotto da Pierluigi Tortora, con dimostrazione finale in scena, è dedicato a Le voci di dentro di Eduardo.
INFO: teatriinvisibili.wordpress.com • teatrinvisibili@libero.it • 0735 58.27.95 |
La rivoluzione delle parole Roma, 4 – 14 settembre e 25 settembre 2014 La Pelanda. Centro di produzione culturale | Teatro Argentina | Teatro India
La programmazione italiana e internazionale, la presenza, rinnovata e accresciuta, di momenti di discussione e di studio: questi gli ingredienti di un discorso che, per la nona edizione di Short Theatre, sarà intorno al tema delle parole come nodi di voci che sappiano descrivere l’oggi per immaginare il domani, che sappiano interrogarsi sui loro limiti e sui loro sconfinamenti, che raccontino quello che siamo e dicano di quello che siamo pronti ad essere.
LA RIVOLUZIONE DELLE PAROLE è l’occasione per affondare alle radici di questa crisi e ai meccanismi che la possono rivoltare: il linguaggio come luogo e occasione di costruzione di un nuovo immaginario, che non solo resista al contemporaneo ma realizzi il suo futuro, ora e qui.
Nel Giulio Cesare Cinna (non il congiuratore ma l’inutile poeta) dice che "ci sono parole per cose che noi ancora non conosciamo, parole capaci di cambiare il mondo". Nel 450° anniversario dalla nascita del bardo inglese, gli rendiamo omaggio interrogandoci sul ruolo degli intellettuali e degli artisti e sul senso delle loro parole, un senso addormentato e a volte opaco, ma forse non ancora sconfitto. FABRIZIO ARCURI (direttore artistico Short Theatre)
INFO www.shorttheatre.org; info@shorttheatre.org; www.facebook.com/shorttheatre; https://twitter.com/shorttheatre
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Incontro di culture Rovereto-Trento, 30 agosto – 8 settembre 2014
Emanuel Gat Dance, Plage romantique - ph. Julia Gat
“Corpo a corpo”: è questa la cifra narrativa della trentaquattresima edizione di Oriente Occidente. Un “corpo a corpo” che rimanda alla conflittualità dei singoli o della società tutta. Nel centenario dello scoppio della prima guerra mondiale non poteva essere che questo il file rouge di Oriente Occidente 2014. Il Festival abbandona quindi la bussola geografica, che ha contraddistinto le passate edizioni, per indagare l’uomo, le comunità, le tensioni politiche e sociali che attraversano tutte le aree della terra, ma anche il desiderio di riscatto e pacificazione.
A Rovereto e Trento Oriente Occidente ospita tredici compagnie con produzioni in prima nazionale e creazioni originali per il festival. Gli autori arrivano dall’Europa, dall’Africa Subsahariana, dal Venezuela e dal Medio Oriente con il loro bagaglio di culture, di storie da raccontare, di mondi da condividere.
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Chiara Gualdoni, Nicola Bionda, La semplice grandezza. Giulia Lazzarini tra televisione, cinema e teatro, Titivillus, Corazzano (Pi), 2014, 240 pp.
[Laura Mariani] “Mi hai dato molta gioia, Giulia, non perché ‘facevi bene’ Polly o mi ‘seguivi’ ma perché, davanti a me, davi corpo a un certo tipo di attore e attrice che mi faceva felice, mi aiutava e mi aiuta ancora”: così Strehler in una lettera del primo maggio 1973, durante le repliche dell’Opera da tre soldi. Che tipo d’attrice era Giulia Lazzarini e perché faceva felice Strehler nell’epoca della regia critica e della seconda avanguardia teatrale del Novecento?
Conoscevo la bella lettera di Strehler e ho letto il libro di Gualdoni e Bionda cercando una risposta a quelle domande, concentrando l’attenzione su quella relazione. Domande che hanno una valenza generale, volte a capire un’epoca teatrale in cui sono accadute molte cose su cui non si è riflettuto adeguatamente. Cosa possibile solo oggi, forse, alla luce di quello che abbiamo sotto gli occhi. La questione italiana del rapporto fra nascita tardiva della regia e tradizione dell’attore, fra mestiere e nuove condizioni, le torsioni prodotte dall’avvento del Nuovo Teatro. Direi che il caso di Giulia Lazzarini è esemplare per mostrare l’armonia possibile fra grandezza interpretativa e assunzione di responsabilità dell’attore, da un lato, e figura carismatica del regista nonché dell’autore, dall’altro.
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Drammatugie possibili - Bologna, 14-20 giugno 2014
Sul filo sottile, teso, intenso tra possibile ed impossibile si apre la settima edizione di perAspera / drammaturgie possibili, la piattaforma di arti contemporanee performative nei luoghi storici che dal 14 al 20 giugno farà vivere gli spazi della settecentesca Villa Aldrovandi Mazzacorati (via Toscana, 19 – Bologna). L’associazione culturale alberTStanley, che realizza e produce il festival nell'ambito di Bè Bolognaestate, con questa edizione vuole evidenziare la forza viva ed il grande valore delle formazioni artistiche nonostante la difficoltà diffusa dell'attuale momento storico per realizzare e abitare contesti che accolgano le forme espressive prodotte. Allo stesso tempo, non vuole smettere di valorizzare con respiro contemporaneo Villa Aldrovandi Mazzacorati, all'inizio di Via Toscana, sui primi colli bolognesi. Una villa che, al suo interno, nasconde il Teatro 1763, gioiello architettonico che nei giorni del festival si apre completamente alla città, ospitando interventi artistici multidisciplinari a bassissimo impatto ambientale ed altissimo impatto emotivo. Il Parco della Villa, aperto liberamente al pubblico tutte le sere dalle 19.00, sarà anch'esso reso performativo con proiezioni sulla Villa di contenuti video a cura di Fabio Fiandrini, mentre le playlist, diverse per ogni serata, saranno a cura delle tramissioni dell'emittente radiofonica indipendente Radio Kairos. Nel Parco sarà installato un punto ristoro, per rilassarsi al fresco della Villa, incontrando gli artisti della settima edizione di perAspera. Gli artisti – che utilizzeranno non solo il Teatro ma l'intera Villa, nei suoi spazi interni ed esterni concessi in uso temporaneo – sono stati selezionati da perAspera sulla base di due criteri: una open call per le arti performative estesa a livello nazionale e l’individuazione da parte della Direzione Artistica, curata da Ennio Ruffolo, di proposte performative contemporanee, sia dall’Italia che dall’Estero.
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di Gerardo Guccini
Ombra, 1991, ph- Giuliano Cesari
Nato a Diol Kadd nel 1968, Mandiaye N'Diaye ci ha lasciati nel pomeriggio del giorno 8 giugno. Si trovava in Senegal, dove lavorava coi suoi ragazzi allo spettacolo Opera Lamb che doveva debuttare a Ravenna, e che il 23 del mese verrà comunque rappresentato, ora anche per ricordare la mite e magica figura di questo teatrante visionario e riflessivo. Mandiaye non era nato griot (i cantastorie tradizionali presenti in alcuni paesi dell'Africa Occidentale), non aveva acquisito dal padre l'arte di intrecciare canto, danza e narrazione. D'altra parte, non è certo per caso se, proprio lui, emigrato in Italia alla fine degli anni Ottanta, e aggregato, nel 1989, al Teatro delle Albe, che cercava attori senegalesi per lo spettacolo Ruh. Romagna più Africa uguale, si è stabilmente radicato in questa compagnia, divenendo un vero e proprio alter ego teatrale, non tanto del regista Marco Martinelli, quanto dell'intero ensemble. Se Ermanna Montanari si riappropriava della lingua materna di Campiano e dell'arcaico immaginario contadino, Mandiaye recuperava le tappe iniziatiche e i culti animisti della vita wolof. Mentre Luigi Dadina lavorava sui repertori del fulêr romagnolo, Mandiaye, in parallelo, rigenerava le tradizionali abilità dei griots senegalesi filtrandole attraverso i ricordi vivi della nonna, abile narratrice, e, per lui, essenziale modello di una narratività istintiva, originale e intima. Poi, fondata a Diol Kadd, insieme ad alcuni giovani del villaggio e con la collaborazione del sociologo Claudio Cernesi, l’associazione Takku Ligey (“darsi da fare insieme”), Madiaye ha trapiantato nella propria terra l'essenziale nucleo “civile” dell'esperienza delle Albe, combinando identità personale e lavoro scenico, comunità e collettività teatrale.
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Delle parole "funzionamento’"e ‘"ontemporaneo" forse non ho detto ancora nulla ma più di me potranno parlare gli artisti. Non so esattamente come funzioniamo o come funziona Ipercorpo, in un contesto sociale che ci chiede espressamente e continuamente di funzionare. Non so nemmeno realmente come far funzionare le cose che mi stanno intorno. Procedo per sfasature, intuizioni, arretramenti, accelerazioni, comunanze temporanee in alcuni casi, forti e consolidate in altri casi. Il tutto sentendosi spesso fuori tempo, fuori moda, a brancolare nel buio. Come qualcuno che tenta arrivare puntuale ad un appuntamento che può solo mancare. Possibile che tutto ciò si possa dire contemporaneo? (Claudio Angelini, direttore artistico)
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OLIVIERO PONTE DI PINO, Comico & Politico. Beppe Grillo e la crisi della democrazia, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2014, 248 pp.
[Marco De Marinis] Dare del clown o del buffone a qualcuno per insultarlo è abitudine antica nel nostro Paese e non solo, tanto più giustificata in apparenza se il bersaglio è un uomo di spettacolo e magari un comico. Qualcuno ricorderà il grido di dolore e di indignazione con cui la corporazione degli scrittori italiani accolse l'assegnazione del premio letterario più prestigioso a Dario Fo nel novembre 1997: “Ma come? Il Nobel a un buffone?!”. Molto più recentemente, all'indomani delle ultime elezioni politiche del febbraio 2013, il prestigioso “The Economist” ha pubblicato una copertina feroce con i ritratti di Grillo e Berlusconi e il titolo Send in the Clowns!, che - rilanciato in Germania - provocò fra l'altro l'indispettita reazione di un clown di professione, Bernhard Paul, star del Circo Roncalli. Da quest'ultimo episodio partiva, fin dal titolo, un brillante intervento di Oliviero Ponte di Pino dal titolo Per una drammaturgia transmediale della crisi italiana, ovvero perché i clown vincono le elezioni, apparso nel n. 22 (2013) della rivista “Culture Teatrali” (Realtà della scena. Giornalismo/Teatro/Informazione, a cura di Marco De Marinis), pp. 55-86. A sua volta, quel saggio è alle origini del libro in uscita in questi giorni, e al quale è dedicata la nostra scheda.
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Marco Martinelli e Ermanna Montanari, Primavera eretica. Scritti e interviste: 1983-2013, Corazzano (Pisa), Titivillus, 2014, 331 pp.
[Marco De Marinis] Per il trentesimo compleanno del Teatro delle Albe, Marco Martinelli e Ermanna Montanari (cofondatori e anime storiche del celebre gruppo ravennate, assieme a Luigi Dadina e a Marcella Nonni) si sono regalati un libro, facendone dono in realtà a tutti noi, spettatori passati presenti e futuri del loro lavoro. Per la precisione i libri sono tre, perché, oltre a quello a cui questa scheda è dedicata, in occasione dei “Parlamenti di aprile”, svoltisi al Teatro Rasi di Ravenna dall'8 al 13 aprile scorsi, sono usciti anche (entrambi per Luca Sossella editore) Pantani di Marco Martinelli, cioè il testo teatrale che è all'origine dello spettacolo omonimo delle Albe, replicato ormai da due anni con grande successo in tutta la Penisola*, e Rosvita di Ermanna Montanari, un cofanetto con libro+dvd, riguardante i due lavori dedicati a distanza di molti anni (1991-2008) dall'attrice-autrice alla figura e al teatro della celebre monaca sassone vissuta nel X secolo. Tornando a Primavera eretica, va detto che non si tratta certamente del primo libro sul Teatro delle Albe che Marco e Ermanna hanno pubblicato in questi tre decenni. Anzi, fra le tante caratteristiche che li contraddistinguono, v'è sicuramente quella di un'attenzione ininterrotta, né scontata né banale, ai rapporti fra la pagina scritta e la scena, fra documentazione-testimonianza-riflessione critica e lavoro artistico. Questa attenzione, che ovviamente va ben al di là del fatto che Martinelli è anche scrittore e drammaturgo oltre che regista (e in origine anche attore), li ha portati a produrre non pochi esempi di veri e propri libri-teatro piuttosto che semplici libri sul teatro; meglio ancora - per citare una volta di più l'ormai classica proposta di Ferdinando Taviani - potremmo chiamarli teatri-in-forma-di-libro.
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SUL SISTEMA CULTURALE METROPOLITANO E REGIONALE 24 Marzo 2014 -Teatro Argentina (Sala Squarzina) - Roma
C.Re.S.Co. - Coordinamento nazionale delle realtà della Scena Contemporanea nell'operatività della rete regionale del Lazio convoca l'incontro pubblico il 24 marzo h. 16.00 al Teatro Argentina, dopo un percorso di confronto partecipato, aperto alle strutture e alle soggettività artistiche e culturali della città, condotto in collaborazione con AGIS Lazio, Teatro Valle Occupato, Angelo Mai Altrove Occupato e con critici, artisti e operatori. All'incontro, nato dall’urgenza di un confronto pubblico in cui porre collettivamente le tematiche relative alla costruzione di un vero sistema culturale metropolitano e regionale in grado di leggere la dinamicità del panorama artistico e costruire strumenti efficaci allo sviluppo della cultura del contemporaneo nel nostro territorio, aperto ad operatori / artisti / critici / spazi / compagnie, hanno dato conferma di partecipazione:
Lidia Ravera - Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio Flavia Barca - Assessore alla Cultura, creatività e promozione artistica di Roma Capitale Eugenio Patanè - Presidente Commissione Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo della Regione Lazio
Sono inoltre stati invitati: Michela Di Biase - Presidente Commissione VI Cultura, Politiche Giovanili e Lavoro di Roma Capitale; Massimiliano Smeriglio - Assessore Formazione, Ricerca, Scuola, Università della Regione Lazio
L’incontro pubblico intende porre temi specifici e proposte concrete intorno a temi inderogabili come: Legge regionale, Bandi, Finanziamenti specifici per la produzione, Circuitazione e diffusione; Spazi, Formazione, Piano Interassessorile.
L'obiettivo di C.Re.S.Co. Lazio è collaborare con quelle iniziative che stanno offrendo riflessioni e prospettive di cambiamento per le politiche culturali cittadine e informare tutti gli interessati sulle tappe dei percorsi, al fine di poter intervenire attivamente con il proprio contributo. Questo approccio non vuole annullare le differenze di vedute, bensì creare maggior consapevolezza generale sul ruolo importante che molte esperienze stanno apportando ad una "piattaforma partecipata" di cambiamento e costruire una visione condivisa e trasversale, malgrado la sordità e il ritardo imbarazzante delle istituzioni.
C.Re.S.Co. è un organismo nazionale che raccoglie e rappresenta 128 tra professionisti, strutture e festival che utilizzano i nuovi linguaggi della scena: si è posto e si pone quale interlocutore propositivo presso le istituzioni nazionali (MiBACT) e le loro declinazioni territoriali deputate a legiferare in materia, facendosi portavoce di istanze collettive. www.progettoCReSCo.it
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Eden. Un’ipotesi di felicità
Che cos'è per te la felicità? Mi racconteresti un momento in particolare?
Lo abbiamo chiesto a quante più persone possibili: bambini, anziani, giovani, adulti. A Bologna, Torino, Roma, in Grecia… In treno, per strada, in casa, al lavoro, in un ristorante, un giardino pubblico, un set televisivo… E così è arrivato Eden, la nostra ipotesi di felicità. Uno spettacolo teatrale che nasce da una domanda “impossibile” e universale, una domanda che prevede un'infinità di risposte e nessuna…
Eden è prodotto dalla compagnia Crexida di Bologna (www.crexida.it) e nasce da un’idea di Angelica Zanardi, attrice e autrice, che ha scritto il testo dello spettacolo insieme a Giovanni Galavotti (già co-autore del film diretto da Giorgio Diritti L'uomo che verrà). La tessitura sonora delle voci tratte dalle interviste e gli effetti sonori saranno curati da Alessandro Saviozzi, le luci da Andrea Bondi, la scenografia da Annamaria Cattaneo e i video, che utilizzano nuove tecniche di mappatura e frammentazione dell’immagine, saranno realizzati da Charlotte Trigari, Fulvio Rifuggio, Cecilia Deserti e Andrea Bondi. In scena Angelica Zanardi e Filippo Pagotto. La regia è di Angelica Zanardi con la collaborazione artistica di Maurizio Cardillo.
Eden debutterà il 16 aprile 2014 al Teatro Pubblico di Casalecchio di Reno (Bologna). Per realizzarlo abbiamo ottenuto in parte il contributo di alcuni enti pubblici e privati (Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Endas Emilia Romagna, Coop Adriatica), ma per sostenere l’ultima tappa di lavoro del nostro progetto (nuovi materiali video, elaborazione definitiva della partitura sonora), la nostra e la vostra felicità, abbiamo bisogno anche di voi, del vostro sostegno e della vostra partecipazione!
Mettetevi in moto… abbiamo solo 29 giorni per raggiungere l’obiettivo di 1.300 euro.
Ecco come aiutarci in sole 5 mosse: 1) iscriviti su www.com-unity.it/come-donare con la tua mail o tramite il tuo account facebook 2) clicca sul nostro progetto http://www.com-unity.it/projects/unipotesi-di-felicita-eden 3) decidi (sulla destra) con quale cifra contribuire: 20 - 30 - 80 -150 € 4) procedi con il pagamento con carta di credito o bonifico bancario 5) clicca il cuore sotto il trailer e il gioco è fatto!!!
Donate quello che potete e se ci aiuterete potranno essere vostri i premi della felicità: locandine, t-shirt, ringraziamenti pubblici, aperitivi e cene.
Non riuscite a donare on line? Se volete ugualmente dare il vostro sostegno a Eden, vi aspettiamo sabato 22 marzo dalle 19.30 in poi a Fienile Fluò dove potrete trovare un “corner della felicità”.
E intanto… ci vediamo il 16 aprile a teatro per condividere la nostra ipotesi di felicità!
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www.com-unity.it è una piattaforma gratuita che sostiene progetti del territorio e garantisce trasparenza, credibilità e sicurezza per chi dona. |
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