Incontri con donne dissidenti e autorevoli del nostro tempo Conferenze, performance, mostre, proiezioni nei luoghi della città storica Reggio Emilia, 28 febbraio > 02 marzo 2014
ph. Greta Guidotti
a cura di Laura Severini e Adele Cacciagrano un progetto del Comune di Reggio nell'Emilia realizzato nell’ambito di Primavera Donna 2014 in collaborazione con CGIL Camera del Lavoro Territoriale di Reggio Emilia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Galleria d’Arte 2000&novecento
Le donne hanno affinato nei secoli una capacità politica e strategica che Angela Putino, filosofa napoletana e convinta femminista scomparsa nel 2007, definiva funzione guerriera. Funzione Guerriera è il titolo della rassegna del Comune di Reggio Emilia, curata da Laura Severini e Adele Cacciagrano, inserita nell’ambito di Primavera donna 2014, tre mesi di iniziative al femminile, che dal 28 febbraio al 2 marzo incontrerà nei luoghi della città storica di Reggio Emilia donne dissidenti e autorevoli del nostro tempo che, attraverso linguaggi diversi, hanno messo in scacco sistemi di pensiero patriarcali o andro-centrici. Un invito quindi a riconsiderare l’importanza di quella funzione non solo di trasgressione ma di tattica e strategia, di azioni puntuali e determinate, di momentanee discese a compromessi come tappe di un estremismo che trova nella libertà di espressione di ogni singola donna e di tutte le donne, il proprio nutrimento, obiettivo e culmine.
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ARE WE HUMAN
RASSEGNA DI ARTE SCENICA - IV EDIZIONE 2014
23 gennaio >13 aprile
Giunta alla quarta edizione, la rassegna Are We Human sostiene e promuove le realtà che si dedicano alla ricerca di nuovi linguaggi. Lʼintenzione esplicitata è quella di non rappresentare soltanto una generazione o una tendenza, ma di raccontare unʼidea della scena e dare spazio visibile agli artisti che costruiscono drammaturgie e scritture sceniche rischiando e sperimentando linguaggi coraggiosi.
Are We Human promuove la creazione contemporanea nelle sue diverse declinazioni e formati espressivi superando ogni divisione di generi e luoghi di rappresentazione.
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AMAT - MARCHE
TEATROLTRE 2014
decima edizione
Teatroltre - una rassegna che mira a raccogliere le più importanti punte del teatro di ricerca italiano, festeggia quest'anno il suo decimo compleanno, e propone il nuovo cartellone tra teatro, danza, performance e visual art.
Sostenuto dai Comuni di Pesaro, Urbino, Urbania e San Costanzo, dalla Fondazione Teatro della Fortuna di Fano e dall’AMAT con il contributo di Regione Marche e Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il festival Teatroltre propone da gennaio a maggio quindici spettacoli in diversi teatri della provincia di Pesaro-Urbino.
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UN MICROFESTIVAL TRA LE ARTI SABATO 25 GENNAIO /// RECANATI
È un microfestival tra le arti contemporanee che coinvolge artisti marchigiani under 35 chiamati a reinterpretare i luoghi più suggestivi della nostra regione REmarcheBLE! DAY #RECANATI che fa tappa sabato 25 gennaio al Teatro Persiani con una giornata ricca di appuntamenti.
Momento centrale del progetto regionale REmarcheBLE! Sorprendenti avventure in luoghi di storia - che si avvale del cofinanziamento della Regione Marche Assessorato alle Politiche Giovanili e del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale in collaborazione con AMAT, Gruppo Baku, Studio Mjras e Comune di Recanati - REmarcheBLE! Day #RECANATI è l'appuntamento che unisce artisti e pubblico in una serata in cui il Teatro Persiani diventa uno speciale “salotto” immerso nelle arti contemporanee. Un microfestival che si è costruito attraverso un percorso pregresso di scouting di artisti e pubblico appassionato del territorio; un'occasione particolare per mettersi in gioco, vivere l'arte attraverso performance e installazioni speciali in questi due affascinanti luoghi culturali della città da riscoprire e guardare da altre prospettive.
L’apertura del programma è alle ore 19 al Museo Gigli con Fred Ostile e Le Zanzare Pigre in Aperitivo in musica. Fred Ostile e Le Zanzare Pigre prendono le mosse dal grande jazz, dallo swing e dalla musica balcanica per poi degenerare nel manouche, la musica dei gitani francesi, senza dimenticare Califano e Bukowski. Fred è un poeta, cantautore e musicista. Le Zanzare Pigre sono un gruppo di musicisti che hanno deciso di suonare musica bella intorno, sopra e sotto le parole del poeta.
Alle ore 21 il palcoscenico del Teatro Persiani ospita GenerAzione. Per l’occasione due artisti – Lorenzo Bastianelli e Antonio Cuccaro - sono stati chiamati a lavorare in città e il REmarcheBLE DAY#RECANATI è proprio il frutto di questo percorso: un laboratorio teatrale - che si sta svolgendo in questi giorni con ventuno persone da nove a settantacinque anni - incentrato sul tema dell'incontro tra differenti generazioni che in maniera trasversale coinvolge i recanatesi di tutte le età.
A seguire conclude il programma alle ore 21.30 sempre al Teatro Persiani Io parlo con il naso uno spettacolo per adulti e bambini del Teatro Pirata. “Vivere la vita con leggerezza giocando, sempre e comunque. Anche quando la vita con le sue vicende a volte anche dolorose e delicate, ci mette alla prova. Da adolescente - scrive Silvano Fiordelmondo protagonista dello spettacolo diretto da Simone Guerro - percepivo “la mia diversità” come un enorme macigno che mi isolava dalle altre persone. Con il tempo attraverso un percorso di crescita personale, fatto di incontri, affetti, avventure, riflessioni, questa diversità si è trasformata in un tratto distintivo della mia personalità. Ciò che da giovane mi procurava sofferenza, da adulto è diventato un segno di riconoscimento del mio essere un individuo unico e irripetibile. Questo sono io. Questo è chi sono.”
Biglietto di cortesia 3 euro. Informazioni: AMAT 071 2072439, Teatro Recanati 071 7579445, www.remarcheble.it, www.nuovascenamarche.it.
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1-14 febbraio 2014
TEATRI DA CAMERA. Lo spettacolo della fotografia
ideazione, progettazione e cura Silvia Mei
con il sostegno di Regione Emilia-Romagna – Assessorato Cultura, sport in collaborazione con Elastico Studio / Il Cassero / LIV – Performing Arts Centre / Spazio espositivo Adiacenze
I nuovi linguaggi della scena si impongono per la loro matrice iconografica. La scrittura scenica per immagini dilata e perfora la composizione facendo dell’immagine una colonna drammaturgica o un momento di scrittura a supporto della citabilità del teatro in nuove forme di testualità e trasmissibilità. È anche in questo senso che la cosiddetta deriva o crisi della rappresentazione va inserita tra i segnali di una rivolta epistemologica del fare e del sentire scenico, che mette in discussione il teatro tout court. La fotografia - come tecnica, texture, documento, oggetto, teoresi, drammaturgia - rappresenta oggi un imprescindibile termine di confronto per l’artista di teatro e un predisposto dispositivo teatrale: una modalità di lettura e costruzione della scena, ovvero una nuova testualità per il “teatro iconografico” di nuovo millennio. Le tre zone del progetto, seminariale, spettacolare ed espositiva, vogliono render conto delle possibili declinazioni e variabili all’interno di una relazione storicamente vilipesa, criticamente poco avvertita. In particolare, uno dei fuochi del progetto riposerà nel simposio finale, dove la riflessione è orientata intorno alla nozione di supporto. Diversamente da altre arti il teatro non lascia tracce per sua stessa natura, tuttavia richiede supporti esterni per attestarne una presenza, inevitabilmente parziale, irrimediabilmente perduta. Cosa può allora una fotografia, uno scatto, un occhio che guarda, sente, registra?
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ITALIA CENTRALE – la convergenza delle arti teatro/musica/arte Firenze - gennaio/maggio 2014
Perduto Pinocchio di Virginio Liberti-Teatro Studio Krypton, ph. di Graziano Staino
"Italia Centrale è il titolo che ho dato al progetto 2014 per il Teatro Studio, non declinato come classificazione geografica, ma inteso come aspirazione, come intento preciso che si riferisce all’importanza dell’innovazione territoriale alla quale inevitabilmente le arti e la cultura contribuiscono: con questo titolo il Teatro Studio Krypton riposiziona l’importanza della sua presenza attiva in una città che, osservando la cartografia dell’Italia, sembra situarsi proprio al centro della penisola. A partire da questa centralità fisica il Teatro Studio in venti anni è riuscito a creare un fondamento baricentrico, dando vita a un disegno (che nelle condizioni di oggi sembrerebbe impossibile da realizzare) sviluppato parallelamente alle radicali trasformazioni che hanno attraversato Scandicci negli ultimi decenni. Oggi, nel vedere compiuto il centro progettato da Richard Rogers, lo stesso architetto che con il Centre Pompidou di Parigi ha aperto una nuova dimensione dei rapporti tra il pubblico e la creazione artistica, si avverte una nuova energia che si condensa in un punto nevralgico per il territorio toscano e nazionale, che la città deve imparare a riconoscere come la chiave di accesso al futuro. Il Teatro Studio e la città che lo ha generato, dunque, sono sempre più Italia Centrale, anche grazie alle connessioni dell’Alta Velocità che, come sognata dal futurismo, è divenuta realtà, riscrivendo le distanze spazio temporali tra le città della penisola. I luoghi dell’arte possono essere considerati terminal di creazione, stazioni di confluenza e di ridistribuzione di artisti, visioni, opere, cittadini. Sono luoghi di convergenza delle arti, ma solo a condizione di mantenere vivo e vitale il rapporto con il territorio, con la cornice sociale, urbana e antropologica che costituisce l’autentico, e insostituibile, scenario della creazione contemporanea. È indispensabile pertanto parlare della città, e non solo del teatro, come luogo di convergenza: la città protagonista di ricerca, passione, tensione creativa e diffusione delle arti per generare nuovi saperi e maggiori consapevolezze. Ecco perché in questo 2014, che segna per Krypton anche l’ingresso nel terzo decennio di residenza creativa nella sua città d'elezione, viene dato risalto alle linee di approdo degli artisti, chiamati a misurarsi con una complessità degli spazi di relazione che impone loro di essere sempre più aperti, sempre più proiettati nella dimensione sociale, e più che mai attenti a immaginare una nuova grammatica nel rapporto tra l’arte e i territori. Gli artisti, gli studiosi, gli operatori, i giovani creativi che attraversano questo luogo di elaborazione linguistica e poetica, contribuiscono ad animare un laboratorio permanente che ribadisce la propria importanza, e dimostra di non essere marginale nei processi di trasformazione sociale, bensì Centrale". Giancarlo Cauteruccio
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II EDIZIONE 7-17 gennaio 2014
Alla sua seconda edizione torna la rassegna di Teatri Possibili che dà voce agli allievi, ex allievi ed insegnanti della Scuola offrendo finalmente uno spazio in cui mostrare i propri progetti. Tredici giovani compagnie si alterneranno sul palco di Teatro Libero con lavori che interessano testi contemporanei come le nuove drammaturgie e le riscritture di testi d'autore.
La rassegna SOGNI POSSIBILI 2.0 coinvolgerà progetti-spettacolo sviluppati autonomamente, fuori dal contesto didattico, a cui mancava giusto uno spazio dove essere allestiti. Seguire un percorso tutto personale sarà per molti una vera prova di maturità artistica, che saggerà il coraggio, la costanza e l'attitudine necessaria per affrancarsi dalla prospettiva meramente didattica e dallo status di allievo.
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Per un teatro politico, per un teatro partecipato, per un nuovo pubblico Officine CAOS | Torino
"Forse è bene precisare, molto brevemente, cosa intendiamo per politico. Il termine politico negli anni ’70 era di moda, un po’ stimolante e un po’ invasivo; nei decenni successivi si è sempre più degradato, sino a diventare sinonimo di ambiguità e di dubbi interessi. Oggi crediamo invece che il termine debba essere recuperato da tutti i cittadini per quello che è il suo significato, per quello che potrebbe valere nell’immediato e nel futuro. Politico, dal greco politikòs, che aveva il significato iniziale di “tutto ciò che appartiene ai cittadini”. Dedichiamo dunque il programma di quest’anno - 2014 - alle aggregazioni dei cittadini, perché ritrovino nelle poetiche e negli atti concreti dell’attività artistica valide occasioni per la trasformazione e l’evoluzione personale e sociale. Descriviamo dunque il programma 2014 per argomenti di interesse, focus progettati insieme agli artisti ospiti riuniti per affinità di metodo e di linguaggio. Gli artisti partecipanti alla programmazione sono per la maggior parte persone con le quali abbiamo maturato un rapporto di collaborazione, nel rispetto della diversità di poetiche e grazie all’empatia manifestatasi spontaneamente e rafforzata nel tempo. Questa rete fra artisti sensibili è un valore inestimabile, che nonostante la crisi, permette di procedere con una programmazione di qualità per evidenziare alcuni nodi tematici dell’arte e della cultura contemporanea. Gli artisti d’affezione delle Officine CAOS, già apprezzati dal nostro pubblico nel corso delle passate stagioni, ritornano dunque quest’anno concentrando il loro intervento in alcuni progetti o focus di comune interesse, a fianco di altri artisti ospitati per la prima volta. Ogni focus è articolato in più attività: spettacoli, laboratori, seminari e incontri conviviali. Come nelle passate stagioni è prevista la partecipazione di esperti, superspettatori, come quelli del Comitato scientifico “Emilio Pozzi” delle Officine CAOS. Oltre ai focus che compongono il programma di ospitalità, è parte significativa anche l’attività di produzione di Stalker Teatro che, con gli spettacoli a progetto apre le porte alla partecipazione di molti spett’attori, che potranno abitare come protagonisti le Officine CAOS a fianco degli artisti e di tutto il pubblico".
Gabriele Boccacini Direzione Artistica Stalker Teatro | Officine CAOS
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La rivista Culture Teatrali e il suo sito on line si stanno rinnovando
I precedenti indirizzi di posta elettronica non sono più attivi, sostituiti dal nuovo rivista.cultureteatrali@gmail.com
Per proposte di collaborazione alla rivista, cartacea e online, pubblicazione di articoli e referee, contattare il direttore scientifico prof. Marco De Marinis marco.demarinis@unibo.it
Per contattare personalmente il redattore web scrivere alla dott.ssa Silvia Mei silviamei.curator@gmail.com
Per gli arretrati (fino al n. 21/2011) scrivere a rivista.cultureteatrali@gmail.com
Per i nuovi abbonamenti alla rivista cartacea e per l’acquisto di copie a partire dal n. 22/2013 scrivere a claudiagori@volopublisher.com (responsabile per il nuovo editore La casa Usher)
la Redazione
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RESIDENZE / dicembre 2013-maggio 2014
Un’aggregazione che favorisca incontri profondi e di alto profilo esperenziale, una connessione tra pubblici diversi e diversi sguardi sul contemporaneo, una promozione convinta e generosa della nuova scena teatrale. Tutto questo vuole essere la seconda edizione Trasparenze – Atelier della scena contemporanea, partita con un festival che ha coinvolto nell'ottobre scorso un pubblico ampio in 7 giornate di spettacoli, laboratori, concerti ed eventi, e che prosegue da dicembre fino a maggio 2014 con le Residenze.
14-21 dicembre 2013 / Teatro dei Segni
FRANCESCA FOSCARINI 14 dicembre: GRANDMOTHER 21 dicembre: DESTROYING GRANDMA (studio)
18-25 gennaio 2014 / Teatro dei Segni
ErosAntEros 18 gennaio: Nympha, mane! 25 gennaio: Come le lucciole (studio)
15-22 febbraio 2014 / Teatro dei Segni
TeatringestAzione 15 febbraio: avVento #1. ABSOLUTE BEGINNER 22 febbraio: avVento # 2. BESTIALE COPERNICANA a creation process (studio)
22-29 marzo 2014 / Teatro dei Segni
Lo Sicco - Civilleri 22 marzo: Tandem 29 marzo: Boxe (studio)
15-22 aprile 2014 / Teatro dei Segni
InBalìa Compagnia Instabile 15 aprile: Per Amleto 22 aprile: Tre Uomini a Zonzo (studio)
3-10 maggio 2014 / Teatro dei Segni-Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia
Scenica Frammenti 3 maggio: 13 6 81 10 maggio: presentazione studio al termine del lab (titolo da definire)
http://trasparenzemodena.wordpress.com
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NOVITA'
Marco De Marinis
Il teatro dopo l'età d'oro. Novecento e oltre
Bulzoni Editore, 2013
È il caso di chiarire subito in che senso il Novecento lo possiamo considerare un’età d’oro del teatro. È evidente che può esserlo innanzitutto per il fatto di aver costituito un culmine nella vicenda plurisecolare della scena occidentale. Basterebbe pensare all’avvento della Regia, modalità produttivo-creativa del tutto inedita ed essenzialmente novecentesca – comunque la si pensi sui suoi precorrimenti nel XIX secolo –, alla tradizione dei registi-pedogoghi, a figure come Craig, Appia, Stanislavskij, Mejerchol’d, Copeau, Artaud, Brecht, giù giù fino a Grotowski, Kantor, Brook, Mnouchkine, Barba – per non citare che alcuni dei più celebri. Tuttavia la stessa immagine può essere utilizzata per mettere in rilievo un altro carattere del Novecento teatrale, che è almeno altrettanto importante di quello riguardante l’eccellenza e l’originalità artistiche appena ricordate: e cioè il carattere della crisi. Mentre da un lato ha rappresentato indubbiamente un apogeo nella storia del teatro, dall’altro e per le stesse ragioni il Novecento è stato anche un’epoca che ha messo in crisi profondamente il teatro, di più, che ha reso possibile pensare la crisi del teatro. Infatti, nel cercare di restituire a questo mezzo espressivo-comunicativo, ormai a rischio di obsolescenza, un senso, un valore, una necessità, i protagonisti della scena novecentesca (e, oggi, quelli postnovecenteschi) hanno tutti imboccato, sia pure in modi differenti e con diversa radicalità, delle vie che, nel/per rigenerarla, sottoponevano la forma spettacolo, e quindi il teatro nel suo complesso, a sollecitazioni formidabili e a interrogazioni spietate, in forza delle quali non di rado l’abbandono del teatro stesso o, almeno, la fuoriuscita dal teatro-spettacolo sono apparsi come conseguenze logiche, inevitabili. Questo libro è dedicato alla problematica transizione teatrale tra XX e XXI secolo, dopo l’età d’oro.
Marco De Marinis
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GIORNALISMO/TEATRO/INFORMAZIONE
a cura di Marco De Marinis
E' USCITO IL NUOVO NUMERO DI CULTURE TEATRALI
Questo annuale di "Culture Teatrali", pur proseguendo con la vecchia numerazione, inaugura una nuova serie, che registra un cambio di editore: dai Quaderni del Battello Ebbro a La casa Usher.
La sezione monografica cerca di fare il punto sui rapporti tra teatro, giornalismo e informazione, sia con contributi ad ampio raggio sia trattando alcuni recenti casi enblematici come lo "scandalo" suscitato dagli ambienti cattolici italiani contro lo spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio Sul concetto di Volto nel figlio di Dio, diretto da Romeo Castellucci; e il clamoroso rilancio del caso di Marco Pantani attuato da uno degli spettacoli più importanti della passata stagione, Pantani del Teatro delle Albe di Ravenna, regia di Marco Martinelli. Completa la parte monografica un brillante intervento di Oliviero Ponte di Pino sugli intrecci recenti, in Italia, tra scena e politica, scena teatrale e media, con l'esplosione del fenomeno di beppe Grillo e del M5S.
La parte extramonografica comprende una nuova drammaturgia di Paolo Puppa, un saggio di Claudio Longhi su Lagarce e tre copiosi contributi estratti da ricerche dottorali svolte presso l'ateneo felsineo (Baranzoni, Budriesi) e la Sorbonne Nouvelle Paris III (Ruffini).
SOMMARIO DEL NUMERO |
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