Cinema
Procedimento principe dei linguaggi audiovisivi, dal cinema d’avanguardia ai video di Youtube, il montaggio è il tema ispiratore della programmazione di questa stagione. Il ciclo si apre con un omaggio al teorico e maestro del “montaggio sovrano” Sergej M. Ejzenštejn. Al cinema Lumière la retrospettiva dei film dell’autore, arricchita di rari e in parte inediti materiali d’archivio, permetterà di scoprire anche i titoli meno noti della sua opera e di comporre (come senz’altro avrebbe voluto) un vero e proprio montaggio “immaginale” del suo cinema. Parallelamente alla rassegna un seminario sarà dedicato ad approfondire “i film impossibili” di Ejzenštejn, a partire da quelli più pesantemente colpiti dalla censura staliniana e rimasti incompiuti, come Il prato di Bežin, ¡Que viva Mexico! e Ivan il terribile.
Le potenzialità per così dire “native” del montaggio saranno poi affrontate là dove esso è assunto come procedimento esclusivo di messa in forma delle immagini. Si tratta di tutto quel vasto territorio che è possibile identificare sotto titoli come “cinema del riuso”, “found footage”, “cinema senza macchina da presa” o “remix audiovisivo”, ovvero l’esteso campionario delle pratiche che assumono come partito preso una perfetta astrazione e autonomia dall’operazione di “ripresa”, eleggendo il montaggio a principio guida della
composizione.
Un laboratorio dedicato al remix “di genere” guiderà alla scoperta di un catalogo di videooggetti in rete che utilmente si adoperano a decostruire, criticare e ribaltare, tramite riuso e ri-montaggio, gli stereotipi correnti sul femminile e sul maschile, nonché alla realizzazione di un lavoro di ricombinazione video-critica di immagini estratte dal contesto mediale contemporaneo.
In primavera, un convegno presenterà una panoramica di studi sul found footage attraverso una serie di interventi sulle poetiche di autori troppo poco conosciuti, su cui crediamo sia venuto il momento di far luce proprio dal punto di vista del loro comune approccio alla pratica filmica in termini di montaggio. Il convegno sarà affiancato da serate di proiezione che daranno spazio ad alcuni
importanti esempi di cinema del riuso al femminile, a testimoniare la larga presenza di donne tra i più notevoli esponenti del cinema di found footage.
Accanto a queste iniziative, proseguono due progetti già avviati negli anni passati. Il seminario su Hitchcock (anch’egli un maestro del montaggio narrativo moderno) continua nella sua interpretazione in chiave psicoanalitica di una delle filmografie più perturbanti e destabilizzanti della storia del cinema, focalizzandosi quest’anno sui primi titoli del periodo inglese.
Last but not least il progetto “Attori e generi teatrali nel cinema muto italiano”, con una giornata di studio e una serie di proiezioni dedicate al divismo maschile tra scena e schermo agli albori del Novecento. Questa volta lo spunto è offerto dal ritrovamento del film L’orizzonte dipinto, rara testimonianza sulla vita del teatro italiano nei primi decenni del secolo scorso.
Monica dall'Asta