Fenomeno tra i più caratteristici del panorama mediale contemporaneo, il remix è una pratica basata sul riuso e il rimontaggio di frammenti audiovisivi estratti da prodotti dell’industria mainstream. Quella che un tempo era una tecnica riservata agli artisti sperimentali, oggi è diventata, grazie alle nuove tecnologie, una pratica alla portata di tutti. Il linguaggio del remix possiede potenzialità critiche e analitiche straordinarie, poiché combina la libertà di prelievo e manipolazione dei materiali digitali alla facilità di diffondere, attraverso il web, creazioni basate su immagini la cui conoscenza è condivisa da milioni di spettatori in tutto il mondo. Queste caratteristiche permettono anche a soggetti, come le donne, spesso rappresentati nei prodotti mainstream attraverso stereotipi e preconcetti, di costruire per sé narrazioni alternative, facendo del remix uno strumento efficace di critica dal basso per un numero sempre crescente di produsers.

Il seminario si concentrerà sulla declinazione di questa pratica in chiave di genere, e sarà suddiviso in due momenti. Nella prima parte verrà illustrato il fenomeno nel suo complesso, dalle origini storiche alle varie forme con cui una nuova generazione di videomakers mette a frutto le risorse del montaggio per decostruire e sovvertire gli stereotipi femminili veicolati dai media (mash-up, fake-trailer, fanvid, ecc.), attraverso la visione e l’analisi di una selezione di casi particolarmente significativi. Nella seconda parte gli studenti, divisi in gruppi, lavoreranno all’ideazione e in seguito alla realizzazione di due remix su tematiche di genere, a partire da spot pubblicitari, film o serie televisive, sperimentando concretamente le potenzialità di questo fecondo linguaggio.