da gio 2.02 a gio 1.03.2012 • DMS/aula Ferrero + aula Cruciani
Il "familiare" e il "non familiare"
nei film di Hitchcock del periodo inglese
Una lettura psicoanalitica
Seminario a cura di Beatrice Balsamo
Il seminario affronterà il rapporto tra autobiografia ed elementi “perturbanti” nel cinema del giovane Hitchcock, ricercando la “firma” dell’autore in ciò che, partendo dal biografico, si fa arte dell’angoscioso e del thriller.
Particolare attenzione sarà rivolta all’analisi del rapporto che i film del periodo inglese di Hitchcock intrattengono con la produzione letteraria di Charles Dickens (di cui ricorrono nel 2012 i duecento anni dalla nascita), come per esempio nei motivi del wandering (il viaggio come esperienza di Sé e dell’Altro), del romance of technology (la scoperta tanto del familiare come del non-familiare nel viaggio in treno), del dark and filthy (il lato oscuro, il “fango nebbia”). Un esame specifico sarà dedicato allo studio degli “ambienti”, solari e oscuri, che caratterizzano il cinema dell’autore: gli “ambienti gabbia”, la grande città, i paesaggi, la montagna, la brughiera, il fiume.
L’ispirazione dickensiana di questa tensione fra familiare e non-familiare (ovvero, in termini freudiani, tra heimlich e unheimlich) sarà evidenziata nel trattamento riservato agli oggetti, spesso sottoposti a deformazioni che ce li offrono come “resti” o “tracce”, indizi significanti di ciò che, rimosso, è destinato a ritornare. In tal modo gli oggetti “parziali” sono caricati di un senso che rimanda a una “totalità” nascosta e angosciosa e le cose più familiari (per esempio i dipinti, le bevande inebrianti e velenose, il coltello del pane, il vaso di fiori) mostrano il loro lato unheimlich e perturbante.
Nel corso del seminario saranno analizzati i seguenti film: The Lodger (1926), Downhill (1927), Murder (1930), The Thirthy-Nine Steps (1935), The Lady Vanishes (1938).