IL TEATRO DEI LIBRI a cura di Marco De Marinis 8 maggio • ore 16 Laboratori DMS via Azzo Gardino 65a, Bologna
TEATRO E NEUROSCIENZE L’apporto delle neuroscienze cognitive a una nuova teatrologia sperimentale Curatela del volume di Francesca Bortoletti Presentazione del N. #16 di Culture Teatrali Coordina Marco De Marinis Interviene Vittorio Gallese L’incontro fra il teatro e le scienze si è consolidato negli ultimi trent’anni anche grazie a una serie di importanti iniziative internazionali, sovente promosse da uomini di teatro o da teatrologi che hanno contribuito a sviluppare la discussione sulle basineurobiologiche delle arti performative. Ingresso libero
• Nel 1979 nasce, per iniziativa del regista italo-danese Eugenio Barba, l’International School of Theatre Anthropology (ISTA) che,nella sua ricerca di principi transculturali pre-espressivi “in situazione di rappresentazione organizzata”, si è avvalsa del contributo di fisici, psicofisiologi e biologi.
• Nel 1995 a Malta, John Schranz avvia il progetto xHCA (Questionino Human Creativity as Acting), assieme a Ingemar Lindt e agli scienziati cognitivi Richard Muscat dell’Università di Malta e a Glyn Goodalldell’Università di Bordeaux2.
• Sempre nel 1995 nasce a Parigi, per iniziativa di Jean-Marie Pradier, l’Etnoscenologia, campo d’indagine transdisciplinare e interculturale.
• Negli anni Settanta, negli Stati Uniti d’America, prendono avvio i Performance Studies (PS), ad opera innanzitutto di Richard Schechner e Victor Turner. Mentori e ispiratori dei PS sono, fra gli altri, figure come Gregory Bateson, Erving Goffman, Clifford Geertz, senza dimenticare l’apporto filosofico di Gilles Deleuze, Jacques Derrida, Michel Foucault e Jean Baudrillard.
Se allarghiamo lo sguardo, oltre il campo teatrale, ai dialoghi intessutisi negli ultimi decenni fra Arti, Estetica e Scienze, non possiamo dimenticare almeno: lo Strutturalismo biogenetico dei neuroscienziati Andrew Newberg e Eugene D’Aquili; gli studi di Neuroestetica di Semir Zeki e Vilayanur S. Ramachandran (con speciale riferimento alle arti visive); le ricerche di William Beeman sugli aspetti evolutivi della performance; gli studi di Antonio Damasio sulle emozioni, condensabili nella teoria del marcatore somatico; le ricerche condotte da Giacomo Rizzolati, Vittorio Gallese e altri, che hanno portato alla scoperta dei neuroni specchio, considerati alla base dell’interazione sociale e dell’empatia. Questo numero di CT pubblica gli interventi proposti nel corso di un seminario interdottorale di ambito internazionale, sul tema “Teatro e neuroscienze”, da alcuni degli studiosi menzionati in precedenza, e inoltre da Ivar Hagendoorn, coreografo olandese e Madeleine Barchevska, fondatrice del BioArt Theatre Group. Completano il numero i contributi di Antonello Colimberti, Nicole Daunic, Maria Giulia Guiducci. Il seminario è stato promosso dalla Scuola Superiore di Studi Umanistici (presieduta da Umberto Eco) e dal Dottorato in Studi Teatrali e Cinematografici, coordinato da Marco De Marinis, e si è svolto nella primavera del 2007. |