MUSICA
a cura di Carla Cuomo, Maurizio Giani e Saverio Lamacchia
La rassegna dei concerti della Soffitta è uno degli appuntamenti più attesi dagli studenti dell’Università di Bologna e dalla cittadinanza tutta. A differenza di altre stagioni di musica da camera della città, il Dipartimento di Musica e Spettacolo-La Soffitta non si rivolge ad agenzie concertistiche ma commissiona direttamente agli esecutori tutti i programmi, che coprono diversi secoli di storia della musica, con un accento forte sul Novecento: quest’anno, nel concerto del gruppo FontanaMIX, avranno luogo ben sei prime esecuzioni assolute. Ai concerti si accompagnano numerose attività didattiche (laboratori, seminari) che hanno per oggetto gli autori e le musiche in programma. In particolare, gli studenti dei corsi di laurea in DAMS e in Discipline della musica, coadiuvati dai dottorandi e dottori di ricerca in Musicologia e Beni musicali, redigono le note critiche ai programmi di sala e presentano brevemente agli ascoltatori i concerti. Il Dipartimento di Musica e Spettacolo-La Soffitta commissiona i concerti a musicisti sia affermati sia emergenti, non di rado laureati DAMS.
I testi illustrativi dei concerti sono curati da Nicola Badolato, Anna Quaranta, Anna Scalfaro, Maria Semi.
10 febbraio/12 maggio 09
CONCERTI
ingresso libero
10 febbraio • ore 21 • Aula absidale
VOCI, FANTASMI, BURRASCHE
Enrico Pace, pianoforte
musiche di Brahms, Liszt, Mendelssohn-Bartholdy, Schumann
R. Schumann, Novelletten op. 21
F. Mendelssohn-Bartholdy, Fantasia op. 28
J. Brahms, Sechs Klavierstücke op. 118
F. Liszt, Légende n. 2, St. François de Paule marchant sur les flots
In una sintesi delle anime più significative del Romanticismo europeo, il recital di Enrico Pace prende le mosse dalle ispirazioni poetiche di Robert Schumann e dall’estro fantastico di Felix Mendelssohn-Bartholdy per giungere agli esiti antitetici del pianismo ottocentesco: da un lato il rigore miniaturistico del tardo Brahms, dall’altro il virtuosismo trascendentale di Franz Liszt.
17 febbraio • ore 21 • Aula absidale
QUESTO CONTINUO TURBINARE
Silvia Chiesa, violoncello
Maurizio Baglini, pianoforte
musiche di F. Mendelssohn-Bartholdy
Lied ohne Worte op. 109
Sonata n. 1 op. 45 in Si bemolle maggiore
Variations concertantes op. 17
Albumblatt op. 117
Sonata n. 2 op. 58 in Re maggiore
Nel duecentesimo anniversario della nascita di Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847), un concerto interamente dedicato alle sue composizioni per violoncello e pianoforte, pagine tra le più fortunate della produzione cameristica matura di un compositore tra i più colti e raffinati del Romanticismo tedesco.
3 marzo • ore 21 • Aula absidale
COME I DESTRIERI DELL’AURORA
Gabriele e Mirco Ceci, violino e pianoforte
musiche di Beethoven, Brahms, Mozart
W. A. Mozart, Sonata in Do maggiore K 296
L. van Beethoven, Sonata in Sol maggiore op. 30 n. 3
J. Brahms, Sonata n. 3 in Re minore op. 108
Il concerto propone tre Sonate per violino e pianoforte che spaziano dal periodo classico al tardo romanticismo. Alla gaia e spensierata K 296, una delle prime Sonate per violino e pianoforte di Mozart, segue la Sonata op. 30 n. 3 di Beethoven, in cui la maggiore com-plessità della tecnica strumentale si sposa con un sentimento di compostezza classica. Chiude il concerto l’ultima Sonata per violino e pianoforte di Brahms, la cui profonda sapienza costruttiva si fonde con una ricca invenzione melodica.
10 marzo • ore 21 • Aula absidale
in collaborazione con il CIMES
Concerti Exitime 05
NUOVI AUTORI/NUOVI INTERPRETI II
Mino Marani, direttore
FontanaMIXensemble
Francesca Cescon, flauto; Francesco Bonafé, clarinetto; Sabino Monterisi, sassofono; Enrico Bernardi, pianoforte;
Violetta Mesoraca, Jo Marie Sison, violino; Chie Yoshida, viola; Viola Mattioni, violoncello; Emiliano Amadori, contrabbasso
musiche di Berg, Carnevali, Debussy, Ingrosso, Marani, Pivetti, Sarto
C. Carnevali, In selge Weiten (2008), per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, violoncello
prima esecuzione
C. Debussy, Brouillards, da Préludes per pianoforte, Livre II (1913)
C. Debussy-A. Pivetti, Brouillards, trascrizione per ensemble cameristico (2008)
prima esecuzione
C. Debussy, La puerta del vino, da Préludes per pianoforte, Livre II (1913)
C. Debussy-A. Pivetti, La puerta del vino, trascrizione per ensemble cameristico (2008)
prima esecuzione
P. Ingrosso, nuova opera per flauto, clarinetto, sassofono, pianoforte, due violini, viola, violoncello, contrabbasso (2008)
prima esecuzione
A. Berg, Sonata op. 1 per pianoforte (1908)
A. Berg-M. Marani, Sonata op. 1, trascrizione per ensemble cameristico (2008)
prima esecuzione
A. Sarto, nuova opera per flauto, clarinetto, sassofono, pianoforte, due violini, viola, violoncello, contrabbasso (2008)
prima esecuzione
Dedicato ai giovani compositori, il concerto offre anche un omaggio al Novecento storico. Accanto a tre composizioni originali in prima esecuzione assoluta, verranno eseguite delle trascrizioni per ensemble di due capolavori del pianismo novecentesco: i Préludes di Claude Debussy e la Sonata per pianoforte di Alban Berg.
24 marzo • ore 21 • Aula absidale
LA ROSA, IL GIGLIO, LA COLOMBA, IL SOLE
Matthias Stier, tenore
Riccardo Mondino, pianoforte
Lieder di R. Schumann su poesie di H. Heine
Dichterliebe op. 48
Liederkreis op. 24
Jean Paul Richter, uno degli autori prediletti da Schumann, aveva definito la musica «poesia romantica mediante l’orecchio» (romantiche Poesie durch das Ohr). Il rapporto tra musica e
poesia è uno dei luoghi topici della riflessione romantica sull’Arte ed è la cifra del genere Lied, composizione per voce e pianoforte, coltivata in particolar modo nei primi decenni dell’Ottocento. Robert Schumann (1810-1856), avido lettore, scrittore e compositore, incarna alla perfezione già nella propria vicenda biografica il compenetrarsi di queste due arti.
Il programma del concerto prevede l’esecuzione di due cicli su versi di Heinrich Heine, Dichterliebe e Liederkreis, tratti dalla fortunata raccolta Buch der Lieder del 1827. In essi emerge con evidenza la complessità della riflessione di Schumann sul rapporto tra musica e poesia, che conduce alla creazione di un nuovo equilibrio tra voce e strumento: lo strumento non si limita ad ‘accompagnare’ la voce, ma proprio il dialogo tra i due dà luogo a quella ‘scissa unità’ che caratterizza la personale Zerrissenheit schumanniana.
2 aprile • ore 20.30 • Aula Magna di S. Lucia
in collaborazione con Fondazione Musica Insieme
LA MORTE E LA SORELLA
Aviv Quartet
Sergey Ostrovsky, violino
Eugenia Epshtein, violino
Mikhail Zimov, viola
Rachel Mercer, violoncello
musiche di Haydn, Mendelssohn-Bartholdy, Schubert
F. J. Haydn, Quartetto in Fa maggiore op. 77 n. 2
F. Mendelssohn-Bartholdy, Sesto Quartetto in Fa minore op. 80
F. Schubert, Quartetto in Re minore D 810 - Der Tod und das Mädchen
Racchiuse tra il 1799 e il 1847, tre tappe del sommo genere cameristico, ad illustrarne tutta la ricchezza inventiva e la varietà dei toni espressivi, dalla studiata e sapida conversazione di Haydn, all’appassionata meditazione – ennesima filiazione liederistica – di Schubert sul tema della morte, alla drammatica espressione del dolore di Mendelssohn, che ormai incrina il composto nitore classico.
22 aprile • ore 21 • Aula absidale
QUESTO È QUEL GRILLO CHE MI FA CANTARE
Concerto con musiche attorno a Giulio Cesare Croce
Elena Bertuzzi, soprano
Alida Oliva, soprano
Andrea Favari, basso
Stefano Rocco, tiorba e chitarra rinascimentale
Anastasia Costantini e Nicola Tosi, voci recitanti
musiche di Banchieri, A. Gabrieli, Pedrali, Puliti, Rossi, Sanseverino, Vecchi, Zappasorgo
selezione, edizione e adattamento dei testi e delle musiche a cura di Gianmario Merizzi
Il programma della serata è dedicato alla figura di Giulio Cesare Croce (S. Giovanni in Persiceto, 1550 - Bologna, 1609), poeta, scrittore e cantastorie di cui ricorre il quarto centenario della morte.
Per quanto Croce fosse solito cantare ed accompagnare l’esecuzione dei propri versi con uno strumento musicale, tanto da meritare il soprannome di Giulio Cesare Croce «dalla Lira», non una singola nota di musica correda il mare magnum della sua produzione letteraria giunta sino a noi. Alcuni dei suoi testi poetici furono posti in musica da compositori coevi; ma è soprattutto indagando il repertorio della musica popolare e i rapporti personali o di affinità ideale che intercorrono tra Croce e i musicisti del suo tempo che riusciamo a corredare la sua opera con presenze musicali concrete. L’esecuzione dei brani musicali verrà intercalata con la lettura di passi della produzione letteraria di Croce.
col sostegno del Comitato nazionale per le celebrazioni del IV centenario della morte di Giulio Cesare Croce
12 maggio • ore 21 • Aula absidale
IL MOZART DEL XIX SECOLO
Amanda Favier, violino
Silvia Chiesa, violoncello
Maurizio Baglini, pianoforte
musiche di F. Mendelssohn-Bartholdy
Trio n. 1 in Re minore op. 49
Trio n. 2 in Do minore op. 66
Fu proprio il Trio in Re minore, composto nel 1839, a meritare a Mendelssohn l’entusiastica recensione di Robert Schumann, nonché l’appellativo di «Mozart del XIX secolo». In questo capolavoro, così come nel Trio in Do minore composto sette anni più tardi, la saldezza della concezione formale accoglie dottrina ed eleganza, coniuga un lirismo appassionato a toni più severi e ad atmosfere fantastiche e danzanti.
cale»