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Exodos

Festival of Contemporary Performing Arts
17a edizione

Curator: Jan Fabre
Lubiana | Slovenia
15
>24 aprile 2011

La danza, il teatro e l'arte devono costituire un veicolo per la bellezza: una bellezza vulnerabile, così fragile da diventare indistruttibile, così fragile da essere in grado di guarire le ferite.
Partendo dalla convinzione che il corpo, in tutte le sue forme e possibiilità, sia un rivelatore di bellezza e che gli artisti sono dei guerrieri in lotta per la bellezza, Jan Fabre curatore della 17a edizione del festival sloveno Exodos, in programma in questi giorni e fino al 24 aprile a Lubiana, ha tracciato un programma di eventi che fanno del corpo in tutti i suoi aspetti -fisico, erotico, notturno e spirituale- la soglia-cardine per la manifestazione della bellezza.

Una sezione dedicata al corpo fisico ospita Birth of Prey di Lisbeth Gruwez (Belgio), lavoro in cui la fisicità è un'arma contro il mondo esterno mentre i liquidi che irrorano il corpo -sangue, sudore e lacrime- rivelano una vita interiore fondata sull'amore e l'istinto.
Il rapporto paradossale tra uomo e animale è il perno del lavoro teatrale I-on di Ivo Dimchev (Bulgaria). Le sue performance sono caratterizzate da una intensa autenticità. Le persone diventano cani, cavalli, bambini, bambole, tutto, tranne che degli dèi.
La fisicità corporea riscopre il suo nucleo acquoreo in Seigradi dei Santasangre, un lavoro sulla forza fisica e la bellezza dell'acqua creata grazie a un connubio di musica, immagini, canto e corpo.

Una sezione dedicata al corpo erotico ospita C’est comme ça et me faites pas chier di Rodrigo García, il drammaturgo spagnolo che con la sua compagnia La Carniceria Teatro ha creato un immaginario crudo e radicale in cui carne e fluidi diventano un costume potente, in grado di costituire un nuovo corpo.
Anche Tim Etchells nella sua produzione The Thrill of It All mostra il potere del costume come corpo mostrando come un'esposizione cruda della realtà, in tutta la sua bruttezza, esorti l'uomo a indossare le maschere.
In Osso, la produzione della Compagnia Virgilio Sieni, il costume della figura paterna viene trasmessa al figlio. I movimenti-eco di un padre in procinto di scomparire diventano il sudario che avvolge il figlio per un momento di temporanea intangibilità.

Il corpo spirituale è il corpo del futuro, un corpo che si ricostituisce dal proprio materiale pur non essendo soggetto al potere della tecnologia. In questa sezione viene presentato Tourniquet di Abattoir Fermé un lavoro in cui corpi scheletrici, privi di sangue e organi, si muovono silenziosamente attraverso rituali e incantesimi sul pubblico.
I'am 1984 di Barbara Matijević è una performance di grande effetto in cui l'anno 1984, rovesciato, costringe il pubblico a guardare da un punto di vista diverso un mondo oramai scomparso.
In Horse, infine, di Linda Molenaar (Olanda) il cavallo prende la forma del corpo spirituale. Da sempre associato alll'uomo, il cavallo supera l'uomo e per forza che per statura. Noi padroneggiamo l'animale, ma nell'occhio del cavallo è possiibile vedere il passato e il futuro dell'uomo e dell'animale come una cosa sola. Linda Molenaar persegue questo paradosso anche nei materiali che usa: materiali organici e sintetici in forma di scheletri che non racchiudono nulla.

Accompagna tutto il festival la selezione di lavori di Balkan Dance Platform, una vetrina imperdibile per vedere la linfa che scorre tra i giovani talenti della danza balcanica.



Per informazioni:

 

Zavod Exodos Ljubljana
Metelkova 6, SI-1000 Ljubljana
tel: 01 431 03 44
fax: 01 431 03 44
email: info@exodos-festival.si
www.exodos.si

 
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