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TEATRO & protesta

LA NON-STAGIONE DEL TEATRO SAN MARTINO 2010/2011

Una lettera pubblica di Roberto Latini fa il punto sulla difficile situazione del teatro bolognese e delle condizione in cui agirscono artisti e curatori teatrali in Italia. Un gesto politico che invita a riflettere sulla retorica dei tagli e sul mancato riconoscimento istituzionele delle realtà che promuovono la cultura contemporanea in Italia...

 

[Roberto Latini] Oggi non presento la stagione ma le mie scuse personali.
Mi scuso con le persone che sono state in questi anni il Teatro San Martino, con il pubblico e con tutti gli artisti che dal 2007 siamo riusciti a programmare e con quelli che non siamo mai riusciti a calendarizzare.
Mi scuso per non essere riuscito nell’unico obiettivo che mi ero dato quando più di tre anni fa ho convinto la mia compagnia a investire in questo spazio risorse e lavoro, quando più di tre anni fa ho cercato di contrastare le logiche di una politica e di un mercato che mi diceva essere impossibile quanto progettato già solamente per la prima stagione. Tenere aperto il teatro è stato l’impegno principale mio e della compagnia che rappresento, a dispetto di quelle che erano le reali possibilità e a discapito anche della natura di compagnia di produzione, per questo intento, passata in secondo piano.
Mi scuso per non essere stato capace a tener fede all’impegno preso, di non essere stato bravo a spiegare a chi ha avuto il potere di valutarlo, il valore anche potenziale della nostra proposta. Ho creduto che fosse sufficiente il lavoro.

Ho creduto che fosse possibile rispondere con i fatti al chiacchiericcio improduttivo di un paese che non ha coscienza né meritocrazia. L’Italia è purtroppo abitata dagli italiani, gestita dagli italiani e dalle incapacità tutte italiane di leggere la realtà e il valore di ogni singola situazione. Rimetto il mio personale incarico a disposizione del consiglio direttivo della Cooperativa che gestisce il Teatro San Martino e che deciderà in che forma e in che modo proseguire.

Il sistema teatrale della città ci dice oggi che non è possibile considerarci oltre quello che è già in essere. Conti alla mano, le spese di gestione sono sproporzionate rispetto ai finanziamenti e a quanto è ulteriormente possibile.Questo scrivere non vuole però assumersi alcuna recriminazione. Il lavoro mio e delle persone che hanno lavorato in questi anni al Teatro San Martino, non è mai stato impostato sull’accanimento di una qualsiasi provvisoria reperibilità dei fondi. Non abbiamo mai voluto gareggiare con nessuno, né trasformare la coscienza di un servizio nella rivalità o nella competizione con gli altri teatri.

Abbiamo cercato di fare solo il nostro, estendendo “per coscienza” agli altri quello che a noi sembrava possibile. Abbiamo partecipato attraverso il lavoro nostro e di tutti quelli che hanno creduto nel nostro progetto, tenendo come unico valore la qualità delle proposte. Rispetto alla distribuzione delle risorse, credo ci siano altre valutazioni da fare e non mi sembra corretto in questa sede aprire alcuna polemica.
Oggi presentiamo dunque la non-programmazione della stagione 2010-2011, che è una vergogna per noi e pensiamo debba esserlo per tutto il sistema teatrale.
Terremo attivi per quel che sarà possibile, se sarà possibile, i progetti per i quali è previsto un finanziamento specifico come Il Chiostro di San Martino nell’estiva e il Progetto Maestri per l’inverno 2011. Per il resto, siamo costretti a sospendere ogni attività e obbligati a considerare il Teatro San Martino come teatro privato, gestito dalla compagnia Libero Fortebraccio Teatro, pagato con i soldi della compagnia. Quanto fatto negli anni scorsi resta la dote che abbiamo portato principalmente a Bologna e all’Emilia Romagna, sperando possa restare questa esperienza patrimonio comune dell’intero sistema teatrale nazionale.

Con il dispiacere dunque di non riuscire ad andare avanti, con la soddisfazione di quanto fatto fino a qui, permettetemi nuovamente di ringraziare quanti invece hanno creduto nel progetto Teatro San Martino: (in ordine di programmazione) Elena Bucci e Marco Sgrosso, Teatro del Lemming, Michela Lucenti e Balletto Civile, Davide Enia, Ascanio Celestini, Ilaria Drago, Immobile Paziente, Santasangre, Accademia degli Artefatti, Emma Dante, ZimmerFrei, Teatrino Clandestino, Laminarie, Teatro i, Scena Verticale, Florian, Habillé d’eau, Tangram Teatro, Massimilano Civica, Werner Waas, Arturo Cirillo, Roberto Castello e Aldes, Alessandra Sini e Sistemi Dinamici Altamente Instabili, Daria De Florian, Lisa Ferlazzo Natoli e Lacasadargilla, Gruppo Elettrogeno, Silvia Avallone e Mariangela Gualtieri, Vincenzo Schino e Officina Valdoca, Alessandro Berti, Gaetano Colella, Simona Bertozzi, Roberto Bacci e la compagnia del Laboratorio di Pontedera Teatro, Daniele Timpano, Teatro delle Albe, Antonio Latella, Lenz Rifrazioni, Alfonso Benadduce, Tony Clifton Circus, Muta Imago, Letizia Russo, Oscar De Summa, Masque Teatro, Fanny & Alexander, Compagnia Laudati Danza, Marco Manchisi e ancora, Roberto Herlitzka, Elisabetta Pozzi, Mascia Musy, Ermanna Montanari, Maddalena Crippa, Eugenio Allegri, Sandro Lombardi e Pippo Delbono; Claudio Morganti, Michele Sinisi e Teatro Minimo, Kinkaleri, Cosmesi, Fabrizio Favale, Roberto Bacci e la Compagnia Laboratorio Pontedera Teatro, I sacchi di sabbia, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Teatro delle Ariette, Maurizio Lupinelli e Nerval Teatro, Teatro delle Apparizioni, Pathosformel, Compagnia Abbondanza/Bertoni, Théâtre de l’arc-en-terre, Teatro Sotterraneo, Compagnia Monaco/Acca; Peter Stein, Luca Ronconi, Romeo Castellucci e Chiara Guidi; Ferruccio Soleri, Licia Maglietta, ancora  Mariangela Gualtieri, Claudio Morganti, Elena Bucci e Marco Sgrosso, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Laura Curino e Mario Scaccia.

Ancora un ringraziamento, a tutti quelli che hanno lavorato con me in questi anni, ben oltre le proprie personali possibilità: principalmente Federica Furlanis, Max Mugnai e Gianluca Misiti, poi, Azzurra D'Agostino, Annino Del Principe, Nicole Arbelli, e ancora, Paola Bartoli, Serena Terranova, Alessandra Cava, Federica Vicari, Sofia Chafei, Sara Kaufman, Irene Manara, Irene Maccagnani, Elena Scalia, Elena Granello, Francesca Lateana, Diletta Moscatelli.

Roberto Latini
 
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