TRANSITO |
Festival transdisciplinare di arte contemporanea Il progetto - nato per il bando di FirenzEstate 2010 e arrivato secondo nella graduatoria (pari merito con MuvFestival) - è cofinanziato dal Comune di Firenze. Transito è un'idea di Cab008 con la collaborazione di Fosca, Teatro Sotterraneo e Gogmagog. Vengono utilizzati due spazi che il Comune ha recentemente rivalutato in modo forte, Oblate e Murate, e altri 2 spazi vitali per la città, EX3, importante per l'arte contemporanea a Firenze, e Frau Frisӧr Fosca, di recentissima nascita. Transito è un festival transdisciplinare nato con l’intento di superare le barriere dello specialismo elitario per far dialogare le arti ed entrare in sinergia a partire dai temi della relazione cittadino-città e delle schiavitù dell’oggi. Noti artisti dell’area fiorentina, nazionale e internazionale si impegnano ad abitare spazi della città non necessariamente destinati per natura alle arti performative, mescolando il pubblico e il modo di intendere Firenze e i suoi luoghi. Teatro, danza, musica, performing art, visual: 4 giorni di agosto, dal 4 al 7, quando la città è ancora piena ma l’offerta culturale cala, per ridare vita ai luoghi e sviluppare in particolare spazi nati o rinati da poco come il Complesso delle Murate-Piazza Annigoni, Biblioteca delle Oblate-Altana, l’Ex3-Centro per l’arte contemporanea e il Frau Frisör Fosca, luogo performativo e di recupero del quartiere. La quasi totalità delle opere è presentata in prima assoluta da giovani under40. Le performance diventano finestre sul mondo, punti di vista da condividere con gli artisti. Le sensibilità dei singoli si mescolano nell’ottica della condivisione e della partecipazione attiva. Un percorso artistico, sociale, culturale tra le opere e tra i luoghi.
EX3 - 4 agosto 2010 ore 21 (durata: 30 minuti)Su di me. [playing embarassment] performance di e con Laura Dondoli, a cura di Caterina Poggesi, produzione Fosca
Muscoli rossi e oggetti a basso costo. La messa in scena di un’intimità volgare e pacchiana. Ricercando la finzione per nascondersi meglio. Dietro i dettagli, il trucco eccessivo, il playback malriuscito. Si apre una porta e la scena si compone, pezzo per pezzo, nell’attenzione spasmodica ad ogni oggetto, alla preparazione accurata, perché si gioca davvero sul filo dell’imbarazzo e della vergogna. E’ la messa in scena di una trasformazione, della sua celebrazione oscena e della sua fine per non lasciare tracce. Questa performance è, sostanzialmente, un atto privato. Il titolo, palesemente autoreferenziale, si riferisce non solo al processo creativo, ma anche e soprattutto al concetto di trasfigurazione e trasformazione offerta alla visione del pubblico, attraverso oggetti che vengono appunto “messi sopra”: il camuffamento, il travestimento usati come mezzo di indagine per lo stare in scena. Le cadute di stile, la scelta di un universo trash ha a che fare con quello che il performer stesso identifica come il suo punto più debole, quello più lontano dalla sua visione estetica del quotidiano.
ore 21.30 (durata: 60 minuti) – PRIMA NAZIONALE performance/lecture di e con Cristina Rizzo Una conferenza autobiografica in forma di performance. Da alcuni anni ho preso l'abitudine di coltivare la mia pratica di coreografa intrattenendo studi e riflessioni personali sulle 'espressioni del corpo' che si attivano direttamente nella realtà del tessuto sociale e di muovermi dentro liberamente e discretamente. Il mio corpo sessuato di donna, diventa in questo caso materiale vivo per l'organizzazione di un incontro dialogante che ha come tema la condivisione di una personale immersione nella pornografia, una riflessione a voce aperta sulle teorie, le immagini, le economie che attualizzano la nostra identità primaria, la nostra animalità grezza e grossolana. Il tentativo è di ricostruire le vicissitudini ed esperienze di un outsider del genere e del mercato, autodidatta, coreografa e donna, verso la realizzazione di un fantomatico film porno dal titolo 'Zulu Babe'. ore 22.30 (durata: 30 minuti) – PRIMA NAZIONALE A drum is a woman Performance di e con Letizia Renzini, Marina Giovannini Il titolo è rubato a una suite di Duke Ellington in cui si racconta della nascita del jazz, e parte del materiale musicale usato per la elaborazione della performance proviene dal disco, registrato da Ellington nel 1958. La performance prosegue il lavoro sugli “Slavery Tales” iniziato da Renzini e Giovannini con il lavoro sul’apartheid “Dei Secoli”, presentato a Fabbrica Europa nel 2008. La ricerca iconografica e ancora una volta il modernismo afroamericano, e in modo particolare la visione del grafico e incisore Aaron Douglas, artista fulcro della Harlem Reinassance, è ispirazione e materia per questa interpretazione multimediale. Territorio della ricerca sono le relazioni tra corpo sonoro, corpo virtuale e corpo fisico, dove si misura la potenza astratta del movimento in rapporto all’iconografia, al segno, al gesto e alla sua intraducibile semantica: prosegue la ricerca nella direzione del corpo simbolico, bidimensionale, astratto, attraverso nuove sperimentazioni di software interattivi e luci, grazie alla collaborazione con Avuelle. Il lavoro è un omaggio alle due donne simbolo della lotta contro la schiavitù afroamericana: Harriet Tubman e Sojourner Truth.
ore 23.00 Slavery Tales#1_ A drum is a woman dj set black di Letizia Renzini
Biblioteca delle Oblate - 5 Agosto 2010 * PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
ore 21 _ Altana (durata: 60 minuti) – PRIMA NAZIONALE Trenta. Un pezzo di teatro civile Teatro un progetto di Luca Scarlini per Gogmagog La storia italiana degli ultimi trenta anni è pervasa da delitti orrendi, assurdi, detestabili, inspiegabili, grotteschi, che spiegano molto dell'talian way of living, in cui sempre più i modelli impazziscono e delirano. Trenta è una pièce composta di trenta microtesti, ognuno di due minuti, per una ora di immersione in un humour nero, che è anche cronaca di un mondo surreale, ma decisamente esistente, da ricercare nella cronaca e nella storia recente. Un armadio, trenta oggetti e così procede il lavoro, di colpo di scena in colpo di scena.
ore 22.30 _ Altana (durata: 30 minuti) – PRIMA NAZIONALE Non occorre che tu esca di casa un reading sonoro a cura di Simone Faloppa spazi e ambienti sonori a cura di Circolo Alekseev L’unico interprete dostojevskijano del quale l’Italia disponga (Oreste Del Buono, circa Paolo Villaggio) 30 dicembre 1932. Le 4 stagioni di un ragioniere, in appena 24 ore. L’avventura di chi vive in quella sezione della vita attraverso la quale tutti (tranne i figli dei potentissimi) passano o sono passati: il momento in cui si è sotto padrone. Impauriti da un mondo che è pura astrazione kafkiana. Senza nobilitarsi dal marchio dell’orrore, invece di parlare, il ragioniere sputa le parole con la ferocia di chi non vuole lasciarsi capire, con la sgradevolezza di dir sempre la verità. “ piango di riconoscenza per chi sa sobbarcarsi il peso di tutti i diseredati dell’aspetto e del gesto”. Complesso delle Murate - 6 Agosto 2010
ore 21 _ Cortile esterno (durata: 60 minuti) CRisiKO! Teatro di e con Gli Omini (Francesco Rotelli, Riccardo Goretti, Luca Zacchini)
Tre omini nascono, crescono, fanno lo sviluppino, maturano, invecchiano, sfioriscono e tirano il calzino. Lo fanno davanti agli occhi di tutti, bruciando le tappe, stringendo i denti della vita. Tre omini incubati, tre cicli, un triciclo. La lancetta scatta, il tempo passa, l’acqua scorre, l’omino schiatta. Sbagliando s’impara, vivendo s’imbara. Tre omini si cosano. Tre piccoli porcellin, si lavano e si vestono, e vanno. E sono andati. Tre omini, tre anime. Tre omini fraseggiano composti, scomposti, e poi riposti. Gli omini hanno vita facile. Diverse fasi, diverse frasi, a volte anche le stesse. Frasi fatte. Fasi fratte. Fiori fritti. Tre omini si sfuggono, si parlano, si ascoltano poco, s’incrociano, s’accoppiano, s’escludono, s’affliggono, s’afflosciano.
ore 22.30 _ Sala interna (durata: 15 minuti) Dies irae_5 episodi intorno alla fine della specie _ Studio sull’episodio 1 Teatro creazione collettiva Teatro Sotterraneo Episodio 1 Dies irae _ 5 episodi intorno alla fine della specie è uno spettacolo unico composto da cinque episodi. Un’indagine sull’estinzione, un lavoro pensato come catalogo, archivio di reperti e segni sepolti da stratificazioni geologiche: nel conflitto fra tempo e memoria, un tentativo di archeologia del presente. L’Episodio 1 s’incentra sull’analisi di tracce ematiche di una scena del crimine: una ricostruzione metodica di qualcosa che ormai è successo, un quadro della situazione, dalla copia all’originale.
Frau Frisӧr Fosca - 7 Agosto 2010
Performance #1: Maria Caterina Frani _ (durata: 20 minuti _ ripetuto 3 volte) ESSICIconcerto per una sola voce o volta concerto/perfomance di e con Maria caterina Frani Una breve performance che ha come oggetto la condizione dell’esposizione di un soggetto che canta. Un concerto senza musica o strumenti se non quelli del corpo stesso, nel tempo, nel ritmo, nello spazio. Nel rapporto con l’imitazione esiste un superamento dove la creatività e l’autorialità del soggetto performante emergono con una carica totalmente personale e autonoma. Una nudità esposta, senza regole, senza orpelli, senza note se non quelle armoniche o dissonanti dell’essere umano. La natura di un desiderio, la possibilità altra di esporsi, una volontà che balla. Grande guida di ispirazione al lavoro è il testo Guida ragionevole al frastuono più atroce di Lester Bangs. Performance #2: Bianca Papafava _ (durata: 15 minuti _ ripetuto 3 volte) Pensieri di DeolaPerformance di Andreas Froeba e Bianca Papafava con Bianca Papafava, progetto visivo e sonoro Andreas Froeba
In Pensieri di Deola (Cesare Pavese - Lavorare Stanca – 1936) Deola è una prostituta seduta in un bar all’alba di fronte ad un bicchiere di latte. Deola è un corpo maturo nel quale leggo un senso di leggerezza e una nota di candore infantile che ho visto esprimersi nel bianco di quel latte e che può ricomparire nella schiuma soffice dentro al lavandino di un barbiere. Deola è uno stato, un luogo, un desiderio, un ricordo. La consistenza del latte, della schiuma, di tutto ciò che è bianco, mi riconducono ad un’età di cui non conservo memorie, alla morbidezza del seno materno, alla sensualità e all’amore. Andreas Froeba rielabora rumori registrati in tempo reale, dai quali emergono, mescolati al fragore dei Pensieri di Deola, le note di Duke Ellinghton, che spesso accompagnava le riflessioni di Pavese.
Performance #3: Ambra Senatore _ (durata: 9 minuti _ ripetuto 3 volte) VETRINA perfomance di e con Ambra Senatore
Ambra Senatore anima la vetrina, riflettendo con cruda ironia sul tema del mercificarsi, dell’offrirsi del corpo e della persona alla pari di un oggetto. Gli eventi del festival sono a ingresso gratuitoPrenotazione obbligatoria per le serate del 5 e 6 agostoPrenotazione consigliata per le serate del 4 e 7 agosto
INFO & PRENOTAZIONI: e-mail: festivaltransito@gmail.com tel. 393. 93 07 828 - fb: Transito Firenze |