SANTARCANGELO 40. |
Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} “Per cercare insieme l’origine e la specificità della parola festival, che non può essere vetrina, bensì deve farsi luogo del rischio, della scoperta, della messa in gioco, della comunione. Siamo figli di un tempo che fa paura per la sua impermeabilità a tutto! Un oggi che urla, che non trova domani, bussa dall’esterno e l’arte lo ascolta, e documenta e trascrive nei propri linguaggi il multistrato del mondo – afferma Enrico Casagrande. Gesti semplici e meditati, necessari, che gettano le fondamenta di una comune epifania. Un’esplosione immaginata nel nero del teatro crea legami profondi con l’esterno, con la luce naturale, con i rumori della città. Ombre lunghe escono dalle fessure e si arrampicano sui muri a dismisura, fino a farsi verticali, enormi. Sono di breve durata, evanescenti come ogni spettacolo, ma possono lasciare solchi indelebili nella memoria. E invitare all’azione”. Tra finzione e realtà: lo spettatore al centro Un festival che s’interroga sulla fluttuante condizione che l’oggi attraversa tra finzione e “realtà” – dove con realtà si allude non a un’idea di mondo immutabile bensì alle circostanze di un’epoca deteriore, da contrastare, da capovolgere – non può non trascinare nel proprio rischio spudorato lo spettatore. Questo è infatti uno dei tratti fondanti di Santarcangelo 40, che scombussola il patto tra attore e pubblico concedendo a quest’ultimo un ingresso privilegiato alla creazione artistica. Il gruppo italiano Fagarazzi & Zuffellato in Enimirc (Lavatoio 9, 10 e 17, 18 luglio) sguinzaglia in scena cameramen (Acqua-Micans) e spettatori per costruire una storia che intreccia l’arte col crimine; da Inghilterra e Germania la formazione mista dei Gob Squad s’intrufola nella città, immortalandola al tempo stesso con immediatezza e piglio surreale, in un ritratto in esterna intitolato Super Night Shot (Teatro Supercinema 10, 11 luglio) dove ignari passanti e angoli oscuri del paese diventano protagonisti di una sorta di “caccia di immagini” per un’epica urbana; dalla Spagna il catalano Roger Bernat compone gli spettatori come pedine di un gioco da tavola in piazza, realizzando una sorta di sondaggio tridimensionale che prende vita trasformandosi in una strana fiction, Domini Públic (Piazza Ganganelli, 9, 10 luglio); e insiste Bernat con un allestimento di Insulti al pubblico di Peter Handke reintitolato Pura Coincidèntia e realizzato in assenza di attori e in presenza di molte webcam (Teatro Corderia, prima italiana, 11 luglio); si uniscono alla schiera dei lavori fuori formato gli olandesi Wunderbaum, che collocano in un grande centro commerciale lo smarrimento visionario di personaggi ispirati al film Dolls di Takeshi Kitano con Magna Plaza (Centro Commerciale Atlante/San Marino, prima italiana, 9, 10, 11 luglio); e Codice Ivan autori di un’inchiesta che, condotta tra il pubblico, vuole restituire i rovesciamenti e le invenzioni di un festival senza confini in W.ROOM---VISITORS(SPACE) (Teatrino della Collegiata, prima assoluta, 16, 17 luglio). A stratificare le visioni del festival sarà il laboratorio di Fanny & Alexander H. Alfavita#2 - Immagini della realtà (Atlante) (Ex Carceri, 9-18 luglio), ispirato al pensiero di Aby Warburg: artisti e testimoni saranno coinvolti nella composizione, per immagini e didascalie, di un Atlante rosso del Festival (10, 11 e 15, 18 luglio). Selvatichezza vs potere Emerge, da quel brodo di comunicazione e potere nel quale l’oggi ribolle, una particolare necessità di selvatichezza che il teatro riconosce e preserva. Spine, rovelli, eresie irriducibili, sfide al senso e all’estetica e duelli tra vita e morte, tra arte e silenzio si fanno strada a Santarcangelo 40 per un teatro al grado zero. Grande attesa per il regista argentino Daniel Veronese, che affronta Ibsen e restituisce una versione di Hedda Gabler, intitolata Todos los grandes gobiernos han evitado el teatro ìntimo (Lavatoio, 9, 10 luglio), dove il testo è portato alla sua sfera personale e quotidiana, alla ricerca della verità nascosta in ogni parola. Vi si affiancano i giovanissimi giapponesi Fai Fai, portatori di un immaginario manga spinto all’eccesso da una libertà scenica adolescente: nel loro My Name Is I Love You la narrazione, scollata dagli attori che agiscono muti, acquista un carattere di straniamento (Teatro Supercinema, prima italiana, 17, 18 luglio). Sempre dall’Argentina Tatiana Saphir che, con la sua Breve storia del punk argentino (Teatro Corderia, prima italiana, 15, 16 luglio) sostiene la tesi che non ci sia punk come quello argentino e attiva così anche un’immersione in uno dei profondi sud del mondo. Nel nome di un teatro che supera le barriere dei conflitti irrisolti, il percorso prosegue con gli israeliani Public Movement, capaci di condensare in un gesto corale e senza parole la violenza congenita del potere e il suo urlo silenzioso a cielo aperto, Also Thus! (Piazza Marconi, prima italiana, 15, 16, 17 luglio); e con gli artisti libanesi Rabih Mroué e Lina Saneh che, reduci dal successo ad Avignone, ispirano il loro Photo-Romance (Lavatoio, 16, 17 luglio) ambientato in una Beirut deserta al film di Ettore Scola Una giornata particolare (in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi dove lo spettacolo sarà in scena l’11, 12, 13 giugno; Mroué presenta a Santarcangelo anche la performance Make Me Stop Smoking). La ricerca sui linguaggi e la performance si condensa nella qualità enigmatica del lavoro di Snejanka Mihaylova, artista di origine bulgara proveniente dalla scuola olandese DasArts qui concentrata con Language (Spazio Silos, prima assoluta 16, 17 luglio) sulla creazione degli alfabeti e in particolare sul punto che precede la coscienza del senso e che ne anticipa la rivelazione. Tra gli italiani spicca il debutto di Babilonia Teatri impegnati, con il coinvolgimento di un coro di attori appositamente selezionati, a indagare attraverso la disperata ruvidezza che gli è propria la paura di morire intesa anche come paura di vivere in This Is the End My Only Friend the End (Ex Corderia, prima assoluta, 9, 10, 11 luglio). Allo Sferisterio Cosmesi invade l’ampio spazio all’aperto che diventa il luogo in cui far detonare, attraverso la musica dal vivo di Rotorvator, quel fragile e poetico schizzo b/n del recente lavoro Periodo Nero – una sorta di cartoon in controluce popolato da fallimentari figurine in marcia: Nero ep (9, 10, 11 luglio). Mentre lo stadio da calcio di Santarcangelo sarà orbita dell’evento di ispirazione apocalittica col quale Teatro Sotterraneo sfida i mondiali di calcio componendo con Finale del Mondo una drammaturgia radiofonica che verrà rappresentata dal vivo, e trasmessa in diretta da Radio3 Rai, durante il minutaggio della finale dei mondiali la sera dell’11 luglio. E poi ancora: l’impresa folle del gruppo torinese Portage intento alla costruzione notturna di un edificio da far brillare all’alba con l’evento Il tetto. Adamo’s Home Project (Monte di Pietà, 10, 11 luglio); il lavoro della videomaker siciliana Maria Arena che compone nella videoinstallazione Viaggiatore solitario l’esperienza svolta con una decina di adolescenti della Santarcangelo più sommersa (appartamento al secondo piano di via Rino Molari 3, 15, 16, 17, 18 luglio); il percorso raffinatissimo di precisione del gesto attraverso il quale Cristina Rizzo arriva con Dance N. 3 a toccare un nocciolo selvaggio del movimento (Lavatoio, 11 luglio); la digressione di Alessandro Sciarroni sul doppio, con Lucky Star (Ex Corderia, 15, 16 luglio); il Primo frammento di un quotidiano distratto di Korekanè; e la presentazione dei più recenti progetti di Zapruder filmmakersgroup: la performance musicale (s)wing/concerto, e il video in 3D PLETORA. Il Dono (Monte di Pietà, 15, 16, 17, 18 luglio). Poi, a sorpresa, Strike!, le incursioni-laboratorio guidate dall’attrice premiata agli Ubu 2009 Silvia Calderoni (strade e piazze di Santarcangelo, 15, 16, 17 luglio). Una pompa di benzina è lo scenario di Elvis’ Stardust, breve, malinconica rapsodia di piccoli gesti che fanno riapparire la figura del mito del rock ad opera del Teatro delle Moire (16, 17 luglio). A chiudere il festival, Laifi Snao, di Filippo Timi una performance-lettura sfrenata e cavernosa che ha sullo sfondo un orizzonte minaccioso, incarnato nello scenario commerciale quotidiano in cui siamo immersi, mondo che spaccia per vita qualcosa che alla vita molto poco somiglia (Sferisterio, 18 luglio, ingresso gratuito). Il teatro chiama: musica, disegno, cinema, scrittori rispondono Per il mondo musicale intervengono Ronin e OvO, a “consumare” un impasto di musica, evocazione cinematografica ed eccessi (Piazza Ganganelli, 17 luglio), il pianista irrequieto Elew (Eric Lewis), prediletto dalla famiglia Obama, compagno di scena di molti grandi del rock, che si diverte a spettinare partiture e posture classiche, e a mescolare i generi senza diritto di epoca (Villa Torlonia, 15 luglio, in collaborazione con Emilia Romagna Festival che ospiterà il concerto a Cotignola il 25 luglio all’Anfiteatro delle balle, www.erfestival.org) e la musicista e cantante Jessie Evans, con la sua carica sensuale e folle, di “marinaretta naufraga che danza in un uragano”, e trascina in un mondo familiare ma sconosciuto, intriso dell’immaginario degli eroi sudamericani, del fascino mediorientale e dell’afro-beat. Fanno parte integrante del programma anche i film documentari di Pietro Marcello (La bocca del lupo, 15 luglio, presentato da Dario Zonta), Federico León (Estrellas, 16 luglio, presentato da Tatiana Saphir), e Gianfranco Rosi (Below the Sea Level, 10 luglio, presentato da Marco Bertozzi), indagini ai margini della vita. Così come le letture di scrittori dal vivo, La voce degli scrittori, con Nicola Lagioia, Gaia Manzini, Giorgio Vasta e Simona Vinci. E Finestre di luce, le proiezioni di disegni animati sulle finestre del paese a cura del Corso di Perfezionamento di Disegno animato del Liceo artistico “Scuola del libro” di Urbino. Oltre al ballo notturno in piazza, adiacente al centro festival, con Dj d’eccezione (tra gli altri Ics, Trinity, UbiBroki, Squat#5, Nada, Bronson prod.). Il coinvolgimento del paese, i laboratori, l’arte pubblica, gli incontri, le mostre, il centro festival e il campeggio Sono diversi i progetti speciali di Santarcangelo 40, alcuni dei quali realizzati con il coinvolgimento della collettività locale e degli spazi pubblici e privati della città, altri con il coinvolgimento di chiunque sia interessato a donare il proprio atto creativo. Una moltiplicazione di incursioni nello spazio pubblico segnalate dalla dicitura ESC (dal tasto del computer che permette di uscire da un impasse) che vanno da un raduno di chitarre e bassi elettrici che occuperanno il paese (a cura di Dario Giovannini, 9 luglio), al contest hip-hop (a cura della crew Il lato oscuro della costa, con la collaborazione di Punta Corsara-Scampia, 16 luglio) cui si unisce l’artista cileno Lulo, fino alla creazione degli orti urbani (Piccole Nature Urbane) e al design sostenibile (Manolo Benvenuti). Ma anche performance di danza urbana, creazione di murales d'autore firmati da Ericailcane, oltre ai laboratori per bambini a cura di Silvano Voltolina e di Hamelin, quest’ultimo dedicato, come il progetto di Sguscio, alla città. A questo si aggiungono le iniziative legate al Quarantennale tra cui una mostra di manifesti e foto d’epoca ingigantite e installate negli angoli del paese che furono cornice di momenti d’arte memorabili, e installazioni video nei locali pubblici; un laboratorio di fotografia che nega gli assunti della tecnica per captare immagini del festival come appunti estemporanei e immortalarne l’immediatezza, con la guida dell’artista disegnatore Stefano Ricci sotto il titolo Gli esagerati; e il progetto Adotta un Doc, che apre le case private organizzandovi la visione di documentari a cura del docente dello IUAV Marco Bertozzi. Il Festival di Santarcangelo torna poi a ospitare il Premio “Lo Straniero”, riconoscimento assegnato dalla rivista omonima diretta da Goffredo Fofi alle figure che si distinguono come “eretiche” in diversi campi dall’arte all’intervento sociale, dalla scienza alla filosofia; ultimo ma non ultimo il progetto cosiddetto del Manifesto rosso, ovvero la scelta di attivare come immagine del festival una semplice campitura rossa e di farne un manifesto “aperto”, a disposizione di chiunque voglia idearne l’immagine (www.santarcangelofestival.com). Incontri a tema sull’altro, sullo spettatore e sulle scuole d’arte: “Chi è il mio prossimo?”, “Un oscuro scrutare” e “Passeggiando tra i draghi addormentati” (coordinati rispettivamente da Piergiorgio Giacchè, Carlo Roberto Fratini Serafide e Paolo Fabbri, parteciperanno tra gli altri Gianfranco Bettin, Carlo Donolo, Carlo Brutti); e uno Speakers’ corner per la presentazione di riviste e libri (con Gerardo Guccini, Marco De Marinis, Bruna Gambarelli, Pier Francesco Pacoda, Luigi Monti). Torna Radio Gun Gun a cura dell’Osservatorio critico condotto da Altre Velocità, con puntate a tema, tra cui quella dedicata al libro di Claudio Meldolesi su Leo de Berardinis che fu direttore del festival tra il 1994 e il 1997. Novità assoluta la creazione di un campeggio a cura dell’Associazione Ora d’aria, realizzato nella zona antistante lo stadio di Santarcangelo, per compiere quel desiderio di accoglienza che è fondante nei presupposti dell’intero progetto triennale 2009/2011. Santarcangelo 40 è realizzato dall’Associazione Santarcangelo dei Teatri. Enti soci: Provincia di Rimini, Comune di Santarcangelo di Romagna, Comune di Rimini, Comune di Longiano, Comune di Poggio Berni, Comune di San Mauro Pascoli, Comune di Torriana. Partner Istituzionali: Regione Emilia-Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Agenzia Marketing Turistico Riviera di Rimini Aeradria-Aeroporto Internazionale “Federico Fellini”, APT Servizi Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio di Rimini, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Gruppo Hera, Banca popolare dell’Emilia-Romagna-Tesoreria del Festival. Con la collaborazione di: Ambasciata del Cile in Italia, Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, British Council, Emilia Romagna Festival, Festival delle Colline Torinesi, Japan Foundation, Repubblica di San Marino-Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura. Media Partner: Radio3 Rai, Radio Città del Capo, Radio Gamma, Radio Icaro, San Marino RTV Radiotelevisione della Repubblica di San Marino.
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