Ai sensi della Legge 7 marzo 2001 n°62, si dichiara che Culture Teatrali non rientra nella categoria di "informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari.ng

 

NAPOLI è TEATRO
Napoli Teatro Festival Italia 2010
4 > 27 giugno 2010
Napoli, Luoghi vari


Al via la III edizione del Napoli Teatro Festival Italia
. Organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Rachele Furfaro, direttore artistico e organizzativo Renato Quaglia, come nei primi due anni sarà un Festival internazionale di creazione, che promuove nuove progettualità internazionali, utilizza come palcoscenico architetture e intere parti della città, invita artisti in residenza a Napoli, commissiona testi originali, propone ai registi spettacoli site-specific. 23 i luoghi della città coinvolti: teatri storici e off, il Real Albergo dei Poveri, il Maschio Angioino, ma anche per la prima volta l’ex Birreria di Miano, il Dormitorio pubblico, il Real Orto Botanico, le scale del Petraio. 35 gli spettacoli del programma ufficiale (con i 39 del programma del Fringe Festival, saranno 74), di cui 11 promossi e prodotti dal Festival, 12 coprodotti, 12 partecipati.
La durata (il tempo per raccontare, per ascoltare una storia) è uno dei temi dominanti della terza
edizione, con spettacoli di 12 ore o di soli 10 minuti; così lunghi da essere presentati a puntate (ogni
giorno, per 20 giorni), oppure in due giorni e una notte; e poi spettacoli sul calcio e sul fenomeno
Maradona; sui vincitori e sui vinti della storia; spettacoli che usano le nuove tecnologie, come il 3D, o
che rivisitano i classici e portano la sensualità del tango in una toilette.
Quest’anno il Festival apre il programma ufficiale con una anteprima (29 e 30 maggio). In uno dei
due teatri realizzati all’ex Birreria, sarà Lipsynch (“cantare in playback”) del drammaturgo, attore e
regista canadese Robert Lepage ad aprire il terzo anno del Festival e a raccontare, mettendo la
tecnologia al servizio del teatro, in 9 ore 9 storie tra loro intrecciate, con 9 protagonisti cantanti. Dura
12 ore, invece, I Demoni di Dostoevskij adattato per la scena da Peter Stein che invita pubblico e
attori a rimanere insieme per un giorno intero, con intervalli, pranzo e cena compresi (il Festival
promuove la tournée internazionale di questo spettacolo, che in Italia sarà solo a Milano e Napoli).
Spettacolo di lunga durata è anche Delitto e castigo, che dura due giorni da trascorrere nei i vicoli dei
Quartieri Spagnoli, dormendo in un albergo di questa parte di Napoli così simile alla città di San
Pietroburgo di Dostoevskij, registi Gaetano Ventriglia (tra i protagonisti del Napoli Fringe Festival
2009) e Silvia Garbuggino.
Manuela Cherubini firma il debutto italiano della prima soap opera teatrale, scritta dall’argentino
Rafael Spregelburd. Uno spettacolo (teatro-novela) a puntate che dura un’ora ogni giorno, per venti
giorni (quasi l’intera durata del Festival), coinvolgendo più di cento personaggi, e che avvicina fino a
confonderle in una sola, Napoli e Buenos Aires.
La città di fuori/La città di dentro è lo spettacolo di Mario Gelardi, Giuseppe Miale Di Mauro e Angelo
Petrella (autore anche del romanzo da cui è tratto) che va in scena in tre giorni consecutivi.
L’attesa è invece il titolo del progetto con cui il Festival entra in alcuni dei luoghi in cui, restando in
attesa del nostro turno, ci trasformiamo in spettatori, voyeur delle vite degli altri. Cinque compagnie
teatrali interpreteranno in questi luoghi, durante il festival e senza preavviso, brevissime pièce scritte
per il Festival da 10 autori. Saranno scene tali da non rendere chiara la sottile differenza tra un
dialogo scritto e recitato e uno di vita vissuta, tra finzione e realtà. Lo spettatore involontario dell’uno e
dell’altro, potrà cercare intorno a sé il teatro-breve dell’attesa, in una città teatrale come nessun’altra.
Mario Fortunato ha curato per il Napoli Teatro Festival Italia la commissione dei testi delle 10 piéce a
10 scrittori: Dacia Maraini, Vincenzo Consolo, Andrea De Carlo, Maria Pace Ottieri, Milena Agus,
Sandra Petrignani, Elisabetta Rasy, Ivan Cotroneo, i giovanissimi Pulsatilla e Paolo Di Paolo.
Nell’anno dei Mondiali in Sudafrica, il Napoli Teatro Festival Italia propone due spettacoli sul calcio:
Football, football del regista bosniaco Haris Pasovic che con parole e danza, insieme al coreografo
Koen Augustijnen, celebrerà il gioco più bello del mondo che travalica nazioni, classi, ideologie e
religioni (lo spettacolo è una coproduzione intenazionale e porterà il Festival a Johannesburg durante
i Mondiali di Calcio) ed El Diego – Concerto n.10, musica d’autore per goal e orchestra, cantata per
grande banda e voci maschili (concerto-spettacolo con cui il Festival ritrova, dopo la prima edizione, il
maestro Roberto De Simone a cui ha commissionato la partitura che sarà eseguita dall’Orchestra del
Teatro di San Carlo nel Massimo napoletano e accompagnerà le immagini del “pibe de oro” che
scorreranno su un mega schermo).
A scrivere la storia sono solo i vincitori o anche i vinti? Anche i vinti disegnano il futuro? Gli
interrogativi accompagnano alcuni spettacoli e attività del Festival 2010. Per Matthias Langhoff in
Cabaret-Hamlet (rivisitazione del classico shakespeariano dove la vendetta assume i toni di una
farsa) Amleto non è principe incerto, ma un vinto, che non è riuscito a raggiungere nessuna delle sue
mete e dei suoi doveri. Marco Baliani nella Repubblica di un solo giorno parla dell’ultima notte della
Repubblica di Roma che nel 1848, prima della certa sconfitta della mattina seguente, riuscì
comunque a essere all’origine delle democrazie europee di oggi e si chiede “quando il sogno è bello, i
vinti diventano più importanti dei vincitori?”. Il regista francese Michel Didym in Le tigre bleu de
l’Euphrate mette in scena le ultime ore di vita di Alessandro Magno, sconfitto da se stesso dopo aver
ridisegnato il mondo antico.
Di un’epopea di insolubili conflitti animata solo da vinti racconta Romeo and Juliet del giovanissimo
regista inglese Alexander Zeldin, che fa della storia d’amore shakespeariana una tragedia
multietnica e poliglotta pervasa da contrapposizioni tra padri e figli, europei e immigrati. É questo il
nuovo spettacolo della Compagnia Teatrale Europea, creata nel 2008 dal Napoli Teatro Festival Italia,
quest’anno composta da artisti della nuova Europa multietnica (nordafricani e mediorientali immigrati
in Italia, di prima e seconda generazione).
L’uso delle immagini, della tecnologia e del 3D è un altro degli elementi ricorrenti del programma
2010 del Festival: Devo partire. Domani è la videoinstallazione che riscrive in chiave postmoderna
Teorema, capolavoro di Pier Paolo Pasolini. Nell’opera per il Festival di Napoli, l’artista di Singapore
Ming Wong (Leone d’oro alla Biennale di Venezia 2009) riscrive il testo, ambientandolo all’ombra del
Vesuvio e interpretando da solo tutti i personaggi del film. Torna al Festival con L’uomo che Dava da
Bere alle Farfalle la Compagnia cilena TeatroCinema, che nel 2008 presentò Sin Sangre, per unire
ancora una volta il linguaggio teatrale alle tecniche cinematografiche e musicali alla ricerca di un
linguaggio espressivo originalissimo. Fa uso del video anche Lisa Ferlazzo Natoli in Ascesa e rovina
della città di Mahagonny, var. 1 Passaggio a Napoli spettacolo ispirato alla “città senz’anima” ideata da
Brecht che la regista mette a confronto con Napoli. Mentre Benedetto Sicca, giovane regista
napoletano che si è messo in luce nella prima edizione di E45 Napoli Fringe Festival, firma Les
Adieux opera prima di Arianna Giorgia Bonazzi, dove il teatro interagisce con le più sofisticate
tecniche del 3D.
Dopo molti anni torna in Italia il regista Jorge Lavelli che con il grande attore spagnolo Josè Ramón
Fernández porta, all’epoca della grave crisi economica mondiale, il suo adattamento de El Avaro di
Moliére; Alessandro Gassman firma la regia di Immanuel Kant di Thomas Bernhard , un testo mai
presentato in Italia che condurrà lo spettatore in un viaggio grottesco ai confini della ragione; dopo il
successo riscosso durante la seconda edizione con La Partenope, il visionario regista e drammaturgo
spagnolo Gustavo Tambascio mette in scena Frankenstein dal romanzo di Mary Shelley, testo simbolo
del tardo romanticismo.
La danza sarà presente al Festival con Claire Cunningham, rivelazione dello scorso Fringe Festival di
Edimburgo, che porta in scena con ME (Mobile/Evolution) la possibilità di danza e stupefacente
movimento armonico per chi può muoversi solo con le grucce. Rodrigo Pardo, protagonista l’anno
scorso di ROOF a live movie/Napoli, torna per presentare Tango Toilet, sensuale tango danzato
nello spazio angusto di una toilette posta nella vetrina lungo una strada.
Napoletango è il titolo del nuovo spettacolo di Giancarlo Sepe che racconta la storia di una famiglia
del sud al ritmo della musica di Gardel, Santaolalla, Piazzola, Bacalov. Davide Iodice mette in scena La
fabbrica dei sogni partendo dai racconti degli ospiti del Dormitorio pubblico di Napoli; e gli svizzeri
Martin Zimmermann e Dimitri De Perrot raccontano in Öper Öpis piccoli e grandi drammi quotidiani,
sfidando la forza di gravità con tono umoristico e paradossale.
Dall’Inghilterra arriva Guruguru, performance-terapia di Ant Hampton che mette in evidenza
l’incapacità del cittadino consumatore di distinguere tra ciò che vuole e ciò di cui ha bisogno. Mentre
è ispirata ai maestri dell’orrore (Maupassant, Poe, Lovecraft…) la performance site-specific della Compagnia franco italiana A.R.I.A.
Gli spettatori di Plane food cafè installazione-performance dell’inglese Richard DeDomenici
entreranno nell’abitacolo di un Boeing 747, ricostruito per l’occasione e vivranno l’esperienza di un volo di linea, compreso il momento “topico” del pranzo.
Brat (fratello) cantieri per un’opera rom diretto da Salvatore Tramacere è il risultato di un workshop teatrale svoltosi in Serbia e nato con l’obiettivo di far integrare la cultura rom con quella serba. Il Signor di Pourceaugnac, farsa minore di Molière, è lo spettacolo che i corsari di Emanuele Valenti,
neo direttore artistico di Punta Corsara, presenteranno al Festival.
Giovani registi portano in scena i testi commissionati dal Napoli Teatro Festival Italia: Giovanni Scacchetti firmerà Diciotto Carati scritto dal cileno Antonio Skármeta ; Sandro Mabellini Tu (non) sei il tuo lavoro di Rosella Postorino; mentre Claudio Di Palma uno studio per il testo Mezza Porta dello
scrittore irlandese Colum McCann (produzione dell’edizione 2011 del Festival).
In giugno sarà presentato in anteprima Napoli non si misura con la mente, progetto sperimentale di cinemateatro televisivo, prodotto dal Festival e dalla sede RAI di Napoli, su testo scritto da Manlio Santanelli, messo in scena da Serena Sinigaglia e adattato per lo schermo da Claudia De Toma.

napoli. teatro festival italia
www.napoliteatrofestival.it
info@napoliteatrofestival.it
tel/fax +39 081 19560383
fondazione campania dei festival
via dei mille, 16
80121 napoli

 
Sito realizzato con Joomla - Realizzazione grafica: Enrico De Stavola
condividi