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I PREMIATI DI MONDO 2010

 

BAROKTHEGREAT, MUNA MUSSIE e poi ORTHOGRAPHE e COSMESI si aggiudicano i diversi premi del Festival MONDO - Atto II di Forlì

La compagnia Masque Teatro di Forlì, che ha curato la direzione artistica e l’organizzazione del progetto biennale, ha scelto, per questo secondo anno di vita del festival, di pubblicare un bando di partecipazione rivolto a performer, danzatori e attori di età inferiore a 35 anni e residenti in Italia, con lo scopo preciso di promuovere le giovani realtà artistiche capaci di mettere in evidenza un’idea estetica e poetica personale.
Il bando ha prodotto 200 proposte provenienti da 78 città italiane tra le quali una commissione di pre-selezione composta da Piersandra Di Matteo, Lucia Amara e Masque teatro ha individuato 8 compagnie che dal 14 al 16 maggio  hanno presentato i loro lavori a Forlì.
Leggi le MOTIVAZIONI DELLA GIURIA...

«La Giuria del premio MONDO – composta da Silvia Bottiroli (Santarcangelo 2009/2011), Piersandra Di Matteo (DMS/ Università di Bologna), Ulrike Melzwig (Fabrik Potsdam – Germania), Barbara Raes (Buda Kunstencentrum di Kortrijk – Belgio), Cristina Ventrucci (Santarcangelo 2009/2011) –  dopo lunghe sessioni di analisi e discussione, pone l’accento sull’importanza del Progetto Mondo (Bando e Festival) e sul lavoro svolto da Masque teatro, come sguardo sulle pratiche sceniche contemporanee, in quanto osservazione e sostegno ai giovani artisti italiani che lavorano nell’ambito delle performing arts in un momento che conosciamo tutti come difficile per la creazione artistica in Italia.
I componenti della giuria internazionale del Premio, la cui composizione è stata volutamente concertata per operare con uno sguardo sottratto da logiche localistiche, e al contempo per mettere in connessione diretta gli artisti con importanti centri di sviluppo creativo e produttivo europei come il BUDA CENTER e il FABRIK, hanno mostrato di avere un orizzonte di lettura condiviso potendo entrare nel merito di questioni molto sottili relative alla natura complessa dei singoli lavori e al loro grado di costruzione di mondi. In questa direzione, punto di partenza è stata la tensione a non esprimere giudizi di valore, ma quella di confrontarsi con un divenire artistico inteso come luogo di problematicità – cos’è lo spettacolo, cos’è lo spazio di rappresentazione, cos’è disporsi allo sguardo dell’Altro – e con un’operatività complessa che è appunto quella dello spettacolo, facendo i conti con una serie di fragilità, di accidenti, di probabilità, di coincidenze, elementi di cui la commissione si è voluta far carico.
Un aspetto generale riconosciuto nelle otto proposte finaliste del FESTIVAL MONDO è l’alto livello di coscienza formale, tecnico-operativa e poetica, sebbene con gradienti di maturazione differenti. Questo riscontro risulta fondamentale per ribadire la congruità di una progettualità operativa come quella che MONDO e Masque Teatro (così nell’intento di Lorenzo Bazzocchi) si sono dati nel concepire l’assegnazione dei premi in denaro non come una classificazione di merito, ma come la possibilità di distribuire risorse a più artisti che lavorano sviluppando ricerche caratterizzate – pur nella diversità degli approcci e delle espressioni estetiche – da un’estrema radicalità riconoscibile. La composizione dei premi, non in ordine decrescente, bensì articolata in quattro riconoscimenti divisi in due gruppi di uguale valore, muove nella direzione di distribuzione di risorse che possono essere significative per chi le riceve e dall’altro lato nel senso di riconoscere una qualità e consentire ulteriori fasi di ricerca. Altro aspetto da sottolineare, che ha colpito in particolare chi guarda al teatro italiano da fuori, è come questo alto livello qualitativo sia connotato da una certa cupezza, una predominanza di “nero”, rivelatosi tratto distintivo di molti lavori, in cui si avverte il peso di una condizione segnata da un momento storico, sociale e culturale estremamente problematico e critico.  Tutti i membri della Giuria, proprio in relazione alla qualità delle otto proposte, si rende disponibile a continuare un dialogo con tutti gli artisti e restituire un feedback, così da diventare possibili interlocutori».

ASSEGNAZIONE DEI PREMI

La Giuria assegna - per decisione unanime - il premio di 4.000 euro a BAROKTHEGREAT per la radicalità di una ricerca capace di creare risonanze affettive, un immaginario potente, in stretta connessione con una cosciente dimensione della presenza sonora. The Origin è un lavoro su una figura anonima che arriva da un prima sconosciuto in cui collassano immaginari complessi e condivisi. La specificità di una peculiare ritmica della ripetizione, l’efficace dimensione di una reversibilità dell’azione si generano attraverso un’esattezza della presenza, privata di ogni manierismo della forma. Punto di estrema forza è la relazione figura-spazio-durata, capace di stratificare livelli d’intensità atmosferica, grazie a un linguaggio gestuale unico e a una dinamica ritmica slegata da qualsiasi riconoscibile grammatica coreografica.

La Giuria assegna l’altro premio di 4.000 euro a Muna Mussie per la capacità di costruire una dimensione performativa specifica, dotata di una consapevole orchestrazione di oggetti, azioni inusuali e quotidiane capaci di tracciare una topografia complessa, e di dar vita a un dispositivo teso a problematizzare lo spazio della rappresentazione non in senso unicamente meta-teatrale. Usando i codici del teatro e del cinema, Ti ho sognato, ma non eri il protagonista configura un fuori della scena che risuona ora come un transito interiore, ora come una dinamica irrisolta tra solitudine e relazione con l’altro. Costruito attraverso un’efficace trasparenza esecutiva, una raffinata confusione percettiva tra presenza fisica, uso live del video e sonizzazioni di oggetti, e un gioco sottile tra l’aspettativa e il tradimento dell’aspettativa dello spettatore, è tematizzata un’idea di durata in cui flash forward e flash back coincidono.

La Giuria assegna a ORTHOGRAPHE il premio di 1.000 euro volendo sottolineare la forza della costruzione visiva, la maturità del linguaggio artistico, la consapevolezza politica di GORGONE III, un lavoro che si misura con l'irrappresentabile e conduce lo spettatore di fronte a un mondo di forte potenza architettonica e insieme di grande ambiguità, scavando così nella dimensione più inquietante di un'epoca, e ponendo, al contempo, una questione al teatro e al teatrabile. Esito di una ricerca concettualmente rigorosa, GORGONE viene sostenuto nella prospettiva che sia dato luogo ad un ulteriore approfondimento, che possa andare nella direzione di una maggiore assunzione di rischio nel proprio lavoro.

La Giuria assegna - dopo una lunga discussione - a Cosmesi il premio di 1.000 euro per aver còlto con PERIODONERO un sentimento contemporaneo di smarrimento e fragilità e averlo trasposto nell’innesto poetico tra il disegno animato e la performance dal vivo. Il diaframma che l’attore in carne e ossa si trova ad attraversare è popolato di figurine in marcia verso il proprio fallimento, proiezione di un immaginario che non riesce a prendere corpo e cade, si affolla, emigra, divora. Operazione dal tratto naif – orientata da una ricerca di compenetrazione tra i linguaggi, oltre che determinata dalla scelta di una comunicazione immediata – viene segnalata e sostenuta anche in funzione di un ulteriore e più compiuto sviluppo.

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MONDO è il progetto pubblico che nel biennio 2009-2010 si è posto l’obiettivo di trasformare la città di Forlì in un centro nazionale per artisti emergenti nel teatro/danza.

Promosso dal Comune di Forlì nasce nell’ambito di ITALIA CREATIVA, progetto per il sostegno e la promozione della giovane creatività italiana a cura del Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani e GAI, Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani.

 
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