PIPPO DELBONO E IL CINEMA |
DMS/ Università di Bologna e LA SOFFITTA - Centro di Promozione Teatrale Bologna // 20 > 22 aprile 2010PIPPO DELBONO: IL CINEMA VISTO DAL TEATRO a cura di Fabio Acca Ci sono due modi per essere spettatori del teatro di Pippo Delbono. Si può stare in platea, tranquilli, con i propri riferimenti poetici, letterari o cinematografici, e godersi amabilmente l’infinita serie di collegamenti che il mondo di Delbono intreccia con sapienza. Una babele di generi e grandi maestri, riconosciuti e riconoscibili: Pina Bausch e Tadeusz Kantor; Jean Genet e Sarah Kane; Charlie Chaplin e Federico Fellini. Oppure, al contrario, gettare via tutti i filtri intellettuali per farsi attraversare dal fascio violento di emozioni che scaturisce, come una cascata, dalla scena. Al di là di ogni possibile argomentazione o analisi, il teatro di Delbono coincide esattamente con la forza spregiudicata dei corpi che appaiono nello spazio della visione, mostrandosi senza difese, con la fragilità e insieme la potenza che potrebbe avere un bambino catapultato improvvisamente sulla scena. Bobò, infatti, attore diversamente abile da alcuni anni divenuto vera e propria “star” della compagnia, è la sintesi estrema di questa presenza costretta dal destino a una perenne poesia dell’infanzia. Da questa prospettiva il cinema, per Pippo, è divenuto un approdo inevitabile. Tanto quanto lo è stato il teatro per uno dei suoi maestri affatto occulti: Pier Paolo Pasolini. Di quest’ultimo, Delbono trattiene la stessa sensibilità nel misurare il silenzio dei volti. La stessa ansia di sacro. La stessa rabbia nel denunciare la violenza e la crudeltà. Lo stesso amore nel fare della diversità il segno distintivo di se stessi. Da qui il titolo di questo progetto, che richiamando quello del bellissimo film di Pasolini La terra vista dalla luna, vuole osservare l’intero arco del cinema di Delbono partendo però da quel luogo, finalmente privilegiato e non troppo remoto, che è il teatro. Per la prima volta in Italia, ecco dunque raccolte tutte le produzioni per il cinema finora firmate da Pippo Delbono (Guerra, Grido e La Paura), insieme però a due opere teatrali (Il silenzio e Questo buio feroce) filmate dallo stesso regista con una sensibilità tutta cinematografica. Inoltre, grazie a due incontri distinti col pubblico, sarà possibile dialogare direttamente con lui, in libertà, sulla sua arte e il suo mondo poetico. In altre parole, sulla vita. ingresso libero martedì 20 aprile, Laboratori DMS – Auditorium ore 16 fotografia Paolo Santolini /// montaggio Marco Spoletini /// montaggio del suono Bruce Morrison /// con gli attori della Compagnia Pippo Delbono /// prodotto da Daniela Cattaneo-Diaz /// produzione esecutiva Paolo Benzi /// produzione (h) films di Milano Nel gennaio 2003, la compagnia teatrale di Pippo Delbono ha attraversato Israele e Palestina con il suo spettacolo Guerra. Da questo progetto teatrale e culturale – l’incontro di un tale gruppo con la gente di un luogo in guerra – Delbono trae ispirazione per realizzare un film dove quello che accade nel viaggio si intreccia con ciò che accade in scena, una storia non lineare dove gli attori e la gente della strada vivono un conflitto dove non c’è confine tra guerra interiore e guerra del mondo.
ore 17.15 prodotto da Angelo Curti, Pippo Delbono, Marco Muller, Dino Sommadossi /// con Pippo Delbono, Bobò, Pepe Robledo, Nelson Lariccia, Mario Intruglio, Gustavo Giacosa, Lucia Della Ferrera, Anna Redi, Mickael Gaspard, Carmine Guarino, Margherita Clemente, Piero Corso, Elena Guerrini e gli attori della Compagnia Pippo Delbono /// fotografia Cesare Accetta /// montaggio Jacopo Quadri, Alessio Borgonovo “Questo film nasce dalla necessità di raccontare un’esperienza che mi ha trapassato la vita. Una lavorazione di due anni per estrarre l’essenza di una storia molto più lunga. Non volevo e non potevo scrivere una sceneggiatura, né inventare personaggi. La storia era presente lì, come le persone, vive. E insieme a questo c’è il mio desiderio di cercare nel linguaggio del cinema la libertà del volo, dell’irreale, del sogno, della poesia. Senza perdere la coscienza della verità” (Pippo Delbono). __________________________________________________
mercoledì 21 aprile, Cinema Lumière - sala Scorsese ore 16 produzione Compagnia Pippo Delbono, Le forum des images, Quidam production, Les films d’ici /// montaggio Pippo Delbono, Benoit Labourdette Girato interamente con un telefono cellulare, La paura mostra le immagini catturate “selvaggiamente” dal regista. Le varie sequenze, caratterizzate dalla sgranatura tipica di queste cineprese in miniatura, danno vita a una graffiante poesia. Oscillando tra il serio e il faceto, l’artista col suo cellulare mette a nudo la società dello spettacolo. Come i volti inquadrati in primo piano, così il mondo è rappresentato senza abbellimenti né artifici. Perché la materia prima del film è la verità, la realtà tangibile e dimostrabile, catturata e montata dall’artista, il quale riesce a trasformare in strumento di liberazione quell’oggetto che ognuno di noi ha in tasca.
al termine della proiezione INCONTRO CON PIPPO DELBONO __________________________________________________ giovedì 22 aprile, Laboratori DMS – Auditorium
(durata 82’) /// messa in scena e drammaturgia Pippo Delbono /// con gli attori della Compagnia Pippo Delbono /// voce cantata Danio Manfredini /// produzione Compagnia Pippo Delbono, Emilia Romagna Teatro Fondazione (Modena) con il sostegno delle Orestiadi di Gibellina /// co-realizzazione Théâtre du Rond Point /// una produzione COPAT (Coopérative de Production Audiovisuelle Théâtrale) /// in associazione con ARTE France Unité de Programmes Spectacles /// regia video Pippo Delbono e Vitold Krysinsky Creato al Festival Orestiadi (Sicilia) nel luglio 2000 e filmato al Théâtre du Rond Point di Parigi nel novembre 2005, “lo spettacolo parte da una memoria, legata al devastante terremoto della vecchia città di Gibellina nel 1968. Non tanto per raccontare un fatto storico, ma per soffermarsi su quell’attimo – eterno – che racchiude il silenzio della morte e il silenzio della vita. Là, in quel luogo, riemerge un mondo di infanzia e di vecchiaia. Il silenzio dei vecchi e il silenzio dei neonati. La nascita, la morte e la rinascita alla vita. Mi riporta al silenzio dei sordi, alle troppe parole che ci assordano, al silenzio di Bobò. Al silenzio di una grande pietra e di un dolce lenzuolo che ti avvolge, ti copre, ti protegge. All’amore, al desiderio, alla passione, alla carne, alla fragilità” (Pippo Delbono).
ore 16 (durata 75’) /// ideazione e regia: Pippo Delbono /// con gli attori della Compagnia Pippo Delbono /// produzione: Teatro di Roma, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Théâtre du Rond Point Paris, Théâtre de la Place Liege, Festival delle Colline Torinesi, TNT Théâtre National de Toulose Midi-Pyrénées, Maison de la Culture d’Amiens, Le Merlan Scène National de Marseille, Le Fanal Scène National de Saint-Nazaire /// regia video Pippo Delbono e Tomaso Cariboni Una stanza bianca. Vuota. Una scatola senza finestre. Tagli di luce dall’alto. Un battito di un cuore che pulsa forte, sempre più forte. E poi scompare. Esseri umani sconosciuti tra di loro. Alieni. Di un tempo futuro e di un tempo passato. Eleganti. Dai vestiti antichi e alla moda. Il viso bianco. Riproducono giochi. Di adulti. Sadici. Violenti. Crudi. “Salò” il film sacro di Pasolini sulla bestialità dell’essere umano. Questo buio feroce. Esseri umani. Persi. Isolati tra loro. Si cercano. Si trovano. Si perdono. Di nuovo. Esseri Umani. Che gridano. Che piangono. Come bambini.
al termine della proiezione INCONTRO CON PIPPO DELBONO -------------------------------- Laboratori DMS
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