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Pathosformel al San Martino

Bologna - Teatro San Martino
23 > 24 marzo || La timidezza delle ossa
26 > 27 marzo || La prima periferia

Doppio appuntamento con i Pathosformel che ritornano al Teatro San Martino dopo aver vinto un anno fa la sezione 'spettacolo' del concorso  Iceberg, promosso dall’Ufficio Promozione Giovani Artisti del Comune di Bologna con il lavoro La più piccola distanza.
Martedì 23 e Mercoledì 24, ore 20 la compagnia ripropone LA TIMIDEZZA DELLE OSSA, produzione del 2007 vincitrice del Premio Scenario 2007 e del Premio Ubu 2008 che nasce e si sviluppa nell'intenzione di ripensare la presenza del corpo in scena. Un’opera che tiene presente l’esigenza di riscoprire il corpo attraverso la negazione della scontatezza della sua presenza visibile, e al contempo quella nata da un percorso teorico legato alla defigurazione, a quelle tecniche artistiche che rendono incerta la figura donandole così una nuova potenza.
Venerdi 26 e Sabato 27, ore 20 sarà invece presentato, per la prima volta a Bologna, il nuovo lavoro LA PRIMA PERIFERIA di recente debutto a Milano all’interno di Uovo Performig art festival-DiD studio–La Fabbrica del Vapore.
La prima periferia rappresenta un’ulteriore tappa della ricerca sulla materialità ed espressività umana di Pathosformel, presentandosi come uno studio sulle possibilità motorie del corpo e sulle infinite declinazioni dei suoi gesti e movimenti. Tra arte concettuale e teatro, il lavoro si ispira al clima di sperimentazione scientifica di fine Settecento, realizzando un’indagine del movimento svuotato di intenzioni, contenuti e impulsi volontari. Tre modelli anatomici costruiti artigianalmente, che si muovono seguendo le descrizioni di posizioni e gesti del corpo redatte dell’abate Andrea de Jorio nel 1832, realizzano un suggestivo intreccio di arti e giunture umane che incarnano una fisicità visionaria e frammentaria e diventano il veicolo di una performatività al contempo fisica e astratta, di irresistibile fascino e delicata poesia.

 

23, 24 marzo, h 20   

PATHOSFORMEL

LA TIMIDEZZA DELLE OSSA

 

di Daniel Blanga Gubbay // Francesca Bucciero // Paola Villani
e con la collaborazione di Milo Adami

 

 

produzione Pathosformel / FIES Factory One
in collaborazione con Sezione Autonoma - Teatro Comandini,Cesena
durata 20 min

 

Segnalazione speciale - Premio Scenario 2007
Premio UBU 2008

 

Sulla superficie bianca riaffiorano quelli che sembrano essere resti umani o reperti di una civiltà sepolta: frammenti che si affermano in rilievo, che sembrano sbocciare da questa materia lattea per generare un bassorilievo in continuo movimento. Setto nasale, femore, nocche e scapole sono scomposti ed esposti attraverso un'epidermide talmente sottile da non riuscire più a celare nulla: sono apparizioni che privilegiano gli spigoli delle ossa e comprimono la forma della carne, modificando la percezione del corpo fino a creare una sorta di danza radiografica. Del corpo umano rimane così la sola struttura portante e spariscono fisionomia, tratti distintivi e carne. E ogni volta che il corpo si distacca, i rilievi vengono nuovamente inghiottiti dall'indifferente omogeneità del telo, come dettagli di un ricordo che si va lentamente perdendo; i frammenti divengono i caratteri di una nuova forma di scrittura che non può lasciare traccia o testimonianza.

 

 

+

 

26, 27 marzo, h 20  

PATHOSFORMEL

LA PRIMA PERIFERIA 

 

nuova produzione

 

di Daniel Blanga Gubbay, Paola Villani
e con Simone Basani, Giovanni Marocco


produzione Pathosformel / Fies Factory One
coproduzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto, Uovo performing arts festival
con il contributo di Ufficio Promozione Giovani Artisti-Comune di Bologna
con il sostegno di Teatro di Fondamenta Nuove (Venezia)
in collaborazione con Teatro Franco Parenti - Progetto Residenze
e TEATRI DEL TEMPO PRESENTE, l'ETI Ente Teatrale Italiano per le nuove creatività
durata 40 min

 

 

Un colpo di stato ha ribaltato il peso delle intenzioni, esiliandole e rivelando il corpo come la più semplice massa in balia d' infinite inclinazioni possibili.

Tre modelli anatomici ricostruiti nel dettaglio delle nostre possibilità di movimento, tre corpi artificiali che hanno abdicato ad ogni impulso e si abbandonano ad essere modellati dall'esterno.

Le mie braccia ne accompagnano ora i movimenti, scolpendone continuamente i gesti; le mie dita guidano le sue nel tentativo di sfiorarsi il collo; il mio busto insiste lievemente contro il suo, per disegnare un'espressione nella sua semplice inclinazione.

È un corpo quasi inerme, che - come un parassita - si nutre impassibile dei miei movimenti.  Ecce homo: ecco l'uomo, l'animale in cui ogni minima espressione vive di precisione tecnica, in cui il più semplice gesto chiama sovrappensiero a raccolta migliaia di muscoli.

Emerge un intreccio inestricabile di arti vivi ed espressivi: un corpo a corpo dove la solidarietà convive con la costrizione e ci consegna un'anatomia nomade, capace di raccontare nel movimento infiniti gesti che sembravano aver esiliato qualsiasi contenuto.

Perchè sarà lontano dal corpo - sotto assedio dello sguardo - che ogni minima inclinazione degli arti ritroverà ogni volta in maniera differente il senso svuotato delle singole intenzioni.

 

ingressi

> intero 12 euro
> ridotto 10 euro (over 65, under 30, soci coop, dlf, cral poste, feltrinelli carta più, family card)
> ridotto  5 (convenzioni
*)

> vendita on line www.vivaticket.it

 

*info|prenotazioni 0517459360 | 3351997983 

info@teatrosanmartino.it | www.teatrosanmartino.it

 
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