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Terrorismo ai tempi dell’iPod
Guerra e terrorismo ai tempi dell’Ipod generation
Accademia degli Artefatti porta in scena la pungente ironia di Ravenhill

“Spara, trova il tesoro e ripeti” dell’Accademia degli Artefatti
5 giornate tra humour e tensione allucinata
Teatri di Vita - Bologna // 24 > 28 febbraio 2010
 
Le paure e le perversioni insinuate dalle potenze occidentali in attacco permanente verso il "nemico" al centro dello spettacolo Spara, trova il tesoro e ripeti di Mark Ravenhill, che Fabrizio Arcuri mette in scena con 10 diverse pièces teatrali riunite sotto lo stesso titolo, con la sua Accademia degli Artefatti, tra humour dirompente e tensione allucinata.
A Teatri di Vita saranno presentate pièces diverse ogni sera: si parte mercoledì 24 febbraio con la presentazione generale del progetto a cura di Gerardo Guccini (ore 20) e con Nascita di una nazione, seguito giovedì 25 febbraio da Le troiane e Il mikado. Il venerdì 26 febbraio andranno in scena La madre e Donne in amore, mentre a sabato 27 febbraio si alternano Delitto e castigo e Paradiso perduto. Infine domenica 28 febbraio il ciclo di spettacoli si conclude con Tesoro e miseria, Guerra e pace e Odissea.
 
Quattro personaggi arrivano in una città devastata dalla guerra provocata dalla loro stessa fazione. Cercato il contatto con gli abitanti, si presentano narrando la propria storia e il modo in cui l'arte ha dato senso alle loro vite e guarito i loro traumi. Giunti di fronte alla provata cittadinanza tentano, a loro volta, di portare pace e serenità attraverso l'insegnamento dell'arte.
Il regista Fabrizio Arcuri immerge questa epopea contemporanea in un'atmosfera da tragedia classica che alterna un humour dirompente e malizioso a momenti di tensione allucinata. Spara, trova il tesoro e ripeti - i cui titoli delle pièces alludono a capolavori della storia del cinema, della letteratura e della musica - è un'opera che contiene molte storie declinate in diversi modi a seconda dei meccanisimi di potere che sono alla base di qualsiasi evento e rappresentazione. Ed è anche una guerra tra finzione e realtà, tra ciò che si riconosce come vero e ciò che pretende di imporsi.
In questa lunga epopea scritta per la “i-pod generation”, sviluppata sui meccanismi dei videogiochi, emerge un atteggiamento di comprensione e vicinanza per coloro che sono stati costretti a vivere in un’epoca contrassegnata da paura, angoscia e distruzione.
Nel lavoro di Mark Ravenhill il riferimento alla guerra neocoloniale intrapresa dall’Occidente in Medio Oriente è preciso e dichiarato. E il titolo è un’allusione fin troppo esplicita all’idea che questa “Guerra Moderna” ha assunto le sembianze e l’irrealtà di un video game amplificato dalla copertura che i media mondiali hanno garantito all’evento. Ogni pièce è un piccolo e compiuto congegno teatrale che assale lo spettatore con una tensione e una carica emotiva che è la stessa che hanno vissuto i fruitori dei servizi giornalistici e televisivi che negli anni ci hanno informato delle terribili conseguenze della guerra in Iraq –meccanismo televisivo che poi spinge gli spettatori a voler ripetere subito l’esperienza e vederne un altro. Tutto il materiale si struttura attorno ad un’invasione militare e la conseguente occupazione di un territorio. Alcune pièces sono ambientate in un paese che è riconoscibile come l’Iraq. Altre, la maggior parte, in uno stato dell’Occidente – un Occidente scosso, fotografato nell’esplodere delle proprie contraddizioni, quasi deturpato da un rapporto mai risolto e sempre mediato (o negato) con la guerra in Medio Oriente.
Con quest'opera la compagnia romana dell’Accademia degli Artefatti torna sul percorso di ricerca e valorizzazione della drammaturgia inglese contemporanea, di cui ha già presentato in Italia le opere di autori come Crimp (presentate anche a Teatri di Vita) e Crouch, oltre allo stesso Ravenhill.
Mark Ravenhill (1966) debutta come drammaturgo nel 1995 con i monologhi Fist e His Mouth. Il successo arriva l'anno successivo grazie a Shopping and Fucking, messo in scena dalla compagnia Out Of Joint al Royal Court Theatre di Londra, poi prodotto e realizzato in molti paesi (tradotto e diretto in Italia da Barbara Nativi). I 17 pezzi di Shoot/get treasure/repeat sono stati rappresentati nel 2007 al Fringe Festival in un evento speciale dedicato all’autore: Ravenhill for Breakfast. Ravenhill è anche columnist delle pagine culturali del quotidiano britannico The Guardian.
In Spara, trova il tesoro e ripeti, saranno in scena Miriam Abutori, Michele Andrei, Matteo Angius, Livio Beshir, Emiliano Duncan Barbieri, Gabriele Benedetti, Chandra&Francesco&Joshua Costa, Fabrizio Croci, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza, Danilo Puzello, Federica Seddaiu, Caterina Silva, Sandra Soncini.
 


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