TEATRO ICONOGRAFICO |
presentazioni di libri-teatro domenica 23 maggio, h 20
"Per un teatro pop, per un teatro rock, per un teatro punk!" è una dichiarazione di Babilonia Teatri, gruppo presente in queste pagine assieme a Teatro Sotterraneo, Ambra Senatore, Sonia Brunelli, Pathosformel, Muta Imago e Dewey Dell, che potrebbe essere assunta quasi a manifesto generazionale. Se solo, forse, si potesse parlare ancora di generazione... "Iperscene 2" prosegue nella strada indicata dal precedente volume, con l'analisi e l'approfondimento del lavoro di alcune giovani compagnie della scena della ricerca italiana, oggi più prolifica che mai. Un viaggio in un paesaggio mutevole e puntiforme, animato da forti contraddizioni e da altrettanti punti di assonanza. Una fotografia di classe che ritrae un istante di vita fermo tra passato e futuro. Jacopo Lanteri è curatore indipendente di arti sceniche dopo una laurea al DAMS di Bologna. Negli anni ha collaborato con numerosi festival e riviste specializzate fra cui: Art'O, Exibart.com, Santarcangelo 07 - International Festival of the Arts, Bassano Opera Estate Festival/B.Motion, F.I.S.Co. - Festival Internazionale dello Spettacolo Contemporaneo di Bologna. Ha diretto il festival Vent'anni (2007) a San Daniele del Friuli e la rassegna EXTRA - Visioni dal Nord Est (2008) a Udine. Nel 2009 cura il volume Iperscene 2, edito da Editoria & Spettacolo. È l'ideatore e il coordinatore del progetto Hoop (www.hoop-lab.com). www.editoriaespettacolo.it
Quel che resta di teatro. Una premessa Possiamo immaginare una società priva di tantissime cose, ma non di memoria e di registrazioni, poiché ogni ruolo e ogni accordo poggia sulla memoria, e ogni comportamento sull’imitazione: e questo spiega il motivo per cui gli archivi e i documenti sono così centrali nella vita delle persone e delle società. Silvia Mei - Ogni gesto, ogni atto (sociale) per sua vocazione si traduce in un “atto iscritto”. Quale allora la scrittura, la testualità di un evento effimero come il darsi del teatro? Come renderlo trasmissibile, visibile oltre la durata della performance? Come documentarlo? E, soprattutto, perchè produrne tracce? Attraverso quattro pregiati libri d’arte, resoconti di realtà, progetti e attività teatrali o parateatrali, la materialità e l’effimero scenico vengono messi in stato di esposizione. Al di là del testo, oltre la pagina critica, lontano da scritture che da quella scena sono nutrite, ispirate, sprigionate. L’unico allineamento che il teatro contempla è quello con l’immagine, che lo sintetizza, quando non lo libera, lo attesta, quando non lo immortala. Tra l’evento scenico e la sua immagine c’è un incontro di sguardi in un riflesso di morte e congelamento che trasforma e trasfigura la visione, la memoria di quanto si è visto e sentito. [...] Quattro incontri e quattro libri per immagini, con immagini, sul/per/con il teatro. Diversamente ma inguaribilmente "malati", si confrontano con la rendicontazione di progetti, spettacoli, sfide teatrali. Una battaglia a colpi di sguardi e montaggi: dal tracciato visivo di Citta di Ebla con Pharmakos nella camera ottica di Gianluca “Naphta” Camporesi, alla topografia tracciata a inchiostro da Virgilio Sieni in La trasmissione del gesto, un atlante warburghiano della sua Accademia del gesto, per arrivare ai prodotti video di Teatrino Clandestino, da sempre sperimentatore allineato alla visual art che guarda al cinema, col Progetto Milgram/Mesmer-Vacuum, fino all’istantanea, indecifrabile, dei nuovissimi artisti della scena contemporanea curata da Jacopo Lanteri, proseguendo una mappatura già percorsa col precedente Iperscene. Quando la scena non basta e si raddoppia.
domenica 25 aprile, h 20 PROGETTO MILGRAM Napoli, Liguori 2008 (libro+DVD) Intervengono: Adriano Zamperini, Teatrino Clandestino, Jonny Costantino, Piersandra Di Matteo La relazione di potere tra autorità e subordinato. Un rapporto di dominio ma anche di resistenza. Lo studio che meglio ha saputo indagare tra le sue pieghe, mostrandoci risvolti inquietanti, è quello di Stanley Milgram sull'obbedienza all'autorità. E per capire quel che succede bisogna andare là dove si cessa di essere ingenui. Nel confronto diretto con l'autorità. Dobbiamo tornare davanti al generatore di corrente di Milgram. Per scagliare ben oltre i perimetri di un laboratorio di psicologia le sue schegge di conoscenza. Sin dentro la vita. Il progetto è realizzato in co-produzione con Centrale Fies e Provincia di Bologna-Assessorato alla Cultura. Il film fa parte di un considerevole progetto editoriale Teatrino Clandestino: Progetto Milgram, a cura di Adriano Zamperini, studioso degli esperimenti di Stanley Milgram e già protagonista dell'intervista che diede vita nel 2005 allo spettacolo Il fantasma dentro la macchina, prima tappa del Progetto Milgram che ha impegnato la compagnia in due anni di indagine e studio, con una seconda tappa nello spettacolo L'alba di un torturatore. Girato nel settembre 2007 presso la centrale elettrica di Fies (Trento), sede del Drodesera Festival che ha ospitato la compagnia in residenza, il film è già stato presentato in anteprima al Festival Norderzoon di Groningen (Olanda) e al Circuito Off di Venezia. Adriano Zamperini è professore di Psicologia sociale e di Relazioni interpersonali nei contesti organizzativi presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Padova. Fra le sue ultime pubblicazioni: Psicologia dell'inerzia e della solidarietà (2001), Psicologia sociale (2002), Prigioni della mente (2004), L'indifferenza (2007).Teatrino Clandestino nasce per volontà di Fiorenza Menni e Pietro Babina nel 1990 a Bologna, dove basa tutt'ora la sua attività produttiva. Riconosciuta internazionalmente come una delle compagnie di riferimento della scena teatrale contemporanea, Teatrino Clandestino fonda la sua poetica sulla spinta ad indagare il linguaggio del teatro, di comprenderne le necessità, i confini, e le possibili metamorfosi. La validità artistica della compagnia nell'ambito del teatro di innovazione italiano e internazionale è da anni dimostrata dalla presenza delle sue opere in importanti festival e teatri nazionali e internazionali (Festival d'Automne di Parigi; Biennale di Venezia; Kunsten Festival des Arts, Bruxelles; Mercat de las Flors, Barcellona; Sophiensaele, Berlino; Festival Santiago a Mil, Santiago del Cile; Romaeuropa Festival, Roma; Vie, Modena; Santarcangelo dei Teatri, Santarcangelo di Romagna; Festival delle Colline Torinesi, Torino; e molti altri) ma anche dal sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Bologna e della Provincia di Bologna. Nel 2008 Teatrino Clandestino conquista una nuova sede nel centro di Bologna, a cui dà il nome Sì, atelier e luogo di produzione per i prossimi anni. La compagnia vanta inoltre numerosi riconoscimenti tra cui il premio Bartolucci 1996, il Premio Speciale Ubu 2000, il Premio Lo Straniero 2003, il Premio Vetrine ETI, il Premio Riccione TTV Concorso Italia, il Premio speciale Ubu 2003, il Premio Eleonora Duse 2007. Segni Particolari: Una Croce Rossa. www.teatrinoclandestino.org
.......................................................................... giovedì 11 marzo, h 20 Virgilio Sieni, coreografo e danzatore, è protagonista della danza contemporanea italiana dai primi anni '80. Si forma nella danza classica e contemporanea ad Amsterdam, New York e Tokyo ma il suo percorso comprende paralleli studi in arti visive, architettura, arti marziali. Nel 1983 fonda la compagnia Parco Butterfly, dal 1992 Compagnia Virgilio Sieni, attualmente una delle principali realtà coreografiche italiane. Ha collaborato con i maggiori Enti lirici ed istituzioni teatrali italiane, con stabili rapporti di produzione anche all'estero (tra cui Festival d'Avignon, Biennale de la Danse de Lyon, Scène Nationale di Marsiglia). Dal 2003 Virgilio Sieni dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta: uno spazio da lui ideato, all'interno di in un edificio storico dell'Oltrarno, attrezzato per le pratiche del corpo, l'ospitalità di artisti, la frequentazione e la visione, la ricerca sui linguaggi contemporanei dell'arte. .............................................................................................. giovedì 25 febbraio h 20 Intervengono gli autori La pubblicazione vuole essere un modo per proseguire la traccia solcata da Pharmakos,oltre e al di là della forma spettacolare, per i potenti temi trattati, per la quantità di materiale prodotto, per l’indiscussa fotogenia che il progetto contiene e la sua capacità di rilanciare nuove chiavi di racconto solo attraverso le immagini. Le parti spettacolari sono state seguite da un fotografo, Gianluca “Naphta” Camporesi, che ha trasformato il progetto scenico attraverso il suo occhio in un progetto fotografico degno di vita autonoma e non rendicontale. L’elemento centrale della pubblicazione riguarda quindi questa galleria visiva che è stata arricchita dagli scritti di tre docenti universitari che hanno incrociato Pharmakos in maniera diversa ma, nei rispettivi casi, peculiare. Ciascuno di loro ha fornito preziosi elementi teorici al crescere e all’evolversi del progetto ed il loro testi, composti appositamente per questo libro, sono un ulteriore arricchimento che prosegue il gioco di rimandi e del doppio di cui la parola Pharmakos è foriera. Florinda Cambria, Alessandra Violi, Gianangelo Palo hanno lavorato ri-partendo dalle immagini di Gianluca per ri-affrontare tematiche e snodi che spesso hanno tratto origine, in forma scenica, proprio da precedenti contributi teorici dei docenti stessi. Città di Ebla è un collettivo artistico teatrale formatosi nel 2004 a Forlì. Con i sui lavori scenici (Othello, Wunderkammer, progetto Pharmakos) arriva rapidamente alla ribalta della scena teatrale nazionale. Nel 2005 partecipa alla Biennale del Mediterraneo a Napoli; nel 2006 vince il Premio Casagrande con Pharmakos_Embrione quale miglior spettacolo nella rassegna di teatro emergente a Bologna; nel 2008 la Fondazione Pontedera Teatro produce la conclusione del progetto Pharmakos che debutta a Fabbrica Europa nel mese di maggio dello stesso anno. Il loro ultimo lavoro è La metamorfosi, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Franz Kafka. Il progetto scenico Pharmakos (2006-2008) nasce da un’indagine sull’incontro di due tipologie di corpo, quello medicalizzato e contemporaneo e quello sacrificale ed arcaico. Al corpo dei danzatori che hanno dato vita ai cinque movimenti di cui è composto il progetto si affianca un musicista di musica elettronica (Elicheinfunzione) che ha composto i suoni e li realizza dal vivo assieme agli attori. Il dipanarsi di questa operazione ha visto un tracciato topografico che ha toccato 12 città (Forlì, Cesena, Modena, Milano, Roma, Firenze, Pontedera, Sansepolcro, Casalmaggiore, Terni, Castelfranco Veneto, Bologna). ..............................................................................
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