Le manège di Mons |
Ha debuttato in Belgio al Théâtre Le manège di Mons il nuovo spettacolo del Teatro delle Albe Dopo una lunga residenza artistica in Belgio ha debuttato il 9 febbraio al Théâtre Le manège di Mons il nuovo lavoro del Teatro delle Albe. detto Molière, scritto e diretto da Marco Martinelli, fa parte di un dittico che vede la compagnia attraversare l'universo del grande drammaturgo francese e che prevede, come secondo atto di questo percorso, l'allestimento dell'Avaro al debutto in aprile in Italia. Lo spettacolo - che, come è peculiarità dei lavori di Martinelli, rimette in vita l'energia contenuta nei classici del teatro, è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico belga, felicemente sorpeso dalla riscrittura che l'artista italiano ha creato affondando il proprio immaginario nell'universo di Molière: detto Molière è un evento corale che vede in scena una tribù di 40 persone, tra attori professionisti e non, musicisti, e adolescenti delle aree di confine tra Francia e Belgio: uno spettacolo inusuale, una vera e propria festa del teatro che coinvolge il teatro e la città che lo accoglie. detto Molière nasce con l'immaginarsi lo stupore del Molière bambino che, preso per mano dal nonno e portato alla Fiera di Saint Germain, al Pont Neuf, luoghi in cui abitavano la festa e il teatro popolare, scopre il teatro come mondo sotto-sopra, rovesciato, dove la maschera restituisce la vera “realtà”: un mondo messo alla berlina dalla satira e dalla caricatura. “Può il teatro fare ancora a pezzi il mondo, come un tempo, per svelarne l'intima fragilità? – afferma il regista. Ma soprattutto, riesce a farlo ancora con la vitalità gioiosa di allora, quando vecchi e bambini, un’intera società poteva ridere dei potenti e sognare insieme davanti al palcoscenico? Questa è la sfida del nostro detto Molière, un corto circuito tra quegli antichi maestri del comico e il fantasma di quella (ancora oggi viva) felicità”. Il piccolo Molière s’immergeva col suo sguardo incantato in quell’intreccio di arte e commercio, fatto di attori e ciarlatani, acrobati e accattoni, les italiens della commedia dell'arte e gli attori delle farse francesi, gli "infarinati". “Sono partito dal piccolo Jean-Baptiste – afferma Martinelli – perché non si può comprendere Molière senza conoscere l’origine del suo teatro, il suo incontro con le maschere e le marionette, radici di cui resterà traccia anche nelle opere della maturità. Senza intenti filologici: quello che mi interessa è lo sguardo di un ragazzino di oggi, lo stupore e l'incanto davanti al mondo della scena. Un corto-circuito fra l'immagine della storia (il vecchio nonno, il piccolo Jean-Baptiste) e la necessità vera della parola ‘teatro’ oggi”. Ideato da Ermanna Montanari e Marco Martinelli - e realizzato da Teatro delle Albe-Ravenna Teatro in collaborazione con Le manège.mons, la Maison de Culture de Tournai, la Rose des Vents-Scène Nationale de Lille Métropole - lo spettacolo vede in scena due attori del Teatro delle Albe Alessandro Argnani e Roberto Magnani e due attori affermati nel panorama teatrale belga Jean-Claude Derudder e Alain Eloy insieme a quattro giovani appena diplomati, 11 studenti del Conservatoire Royal di Mons, due bambini, un trio di musicisti diretti dal compositore Eloi Baudimont (sue le musiche originali dello spettacolo), e 14 adolescenti francesi e belgi. L'ideazione di scene, luci e costumi è di Enrico Isola e Claire Pasquier. detto Molière, in scena a Mons fino al 14 febbraio (ore 20, domenica ore 19) – e in seguito alla Maison de la Culture di Tournai (dal 23 al 27 febbraio) e alla Rose des Vents di Villeneuve d’Ascq-Lille (dal 2 al 6 marzo). Leggi un'intervista di Anna Bandettini su Post Teatro di Repubblica.it Molière gioca a wrestling con le Albe |