UOVO PERFORMING ARTS FESTIVAL |
Uovo si sposta a Marzo Milano // 18 > 21 marzo 2010 VIII edizione Anche quest'anno UOVO presenta le espressioni più curiose della performing arts, privilegiando artisti che promuovono un approccio indisciplinare . Il festival si focalizza sui concetti di autenticità e intimità, riflettendo sulla rete di relazioni al centro della quale si trova un individuo, sovvertendola e rimettendola in discussione attraverso la dimensione della finzione. Apre il festival il 18 marzo al Teatro dell’Arte la compagnia Gob Squad (Germania/Gran Bretagna), con Super Night Shot, una delle performance più acclamate degli ultimi anni, creata ad hoc per la città ospitante. Una performance live su multischermo, girata nelle strade di Milano, un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, con quattro videocamere ad infrarossi, poi sincronizzate simultaneamente nella proiezione in teatro. Talvolta il film diventa un video rap, un action movie o un musical dove, tra sorprese inaspettate, il pubblico nella sala teatrale diventa coprotagonista in un film-spettacolo. Un mix di cinema e teatro divertente e talvolta commovente, capace di mescolare tecniche e linguaggi con maestria e originalità. Il 18 e 19 marzo al Teatro dell'Arte l’artista fotografa Linda Fregni Nagler (Italia/Svezia), nell’ambito del progetto Uovo 0_11 dedicato al rapporto tra infanzia e linguaggi del contemporaneo, presenta Conscious/Unconscious, video realizzato con i bambini della classe quarta del Convitto Nazionale Pietro Longone di Milano. L’opera è il risultato finale di un laboratorio condotto in aula e in camera oscura ispirato alle pratiche della fotografia surrealista quali il collage, l’astrazione, i cadavre-exquis, i rayogrammi… e vede i bambini passare dal ruolo di fotografo al ruolo di performer, in una coreografia fatta di piccoli gesti, composta con la partecipazione attiva dei bimbi stessi. Al DiD studio il 19, 20 e 21 marzo, in prima assoluta, coproduzione Uovo performing arts festival, La prima periferia di pathosformel (Italia), vincitrice del premio Ubu come compagnia rivelazione. Il lavoro parte dalla costruzione artigianale di tre modelli anatomici che – muovendo i passi dai tentativi scientifici di fine settecento e ispirandosi alle descrizioni di posizioni e gesti del corpo effettuate dall’abate Andrea de Jorio nel 1832 – riproducono nel dettaglio le possibilità di movimento di tutte le membra e giunture umane. Emerge un intreccio inestricabile di arti vivi ed espressivi di poetica fragilità e delicata visione. In collaborazione con 2roads, il 19 marzo al Teatro dell’Arte in concerto due tra le nuove band più interessanti della scena londinese: John&Jehn (Francia/Gran Bretagna) e We Have Band (Gran Bretagna), vincitrice del Glastonbury Festival’s 2009 Emerging Talent Contest. Il 19 e 20 marzo presso il Teatro Franco Parenti, Marco Velardi (Italia) della rivista di lifestyle e cultura contemporanea Apartamento e Francesca Sarti (Italia) del collettivo di ‘eating design’ Arabeschi di Latte, realizzano Mangiachetifabene, cooking class che prevede la partecipazione del pubblico e di alcuni degli artisti del festival in una esperienza curiosa e divertente tra principi base, vecchi rimedi, ingredienti perduti, quasi segreti … Il 20 marzo al Teatro dell’Arte, Uovo elita Party con dj set di David Holmes, a cura di Uovo e elita, il festival di new media e club culture che si svolge a Milano durante il Salone del Mobile. Dj nordirlandese, musicista e compositore, Holmes è una delle figure più eclettiche della scena musicale. Autore tra l’altro delle colonne sonore di molti film di Steven Soderberg come Out of sight, Ocean’s 11 e i successivi Ocean’s 12, Ocean’s 13 e delle musiche di Hunger, film di debutto di Steve McQueen, artista vincitore del Turner Prize, per la cui colonna sonora Holmes ha vinto l’Irish Film and Television Award. Il 20 e 21 marzo a La Triennale di Milano, in anteprima, una nuova tappa di Cinquanta urlanti quaranta ruggenti sessanta stridenti dei Dewey Dell (Italia) con la coreografia di Teodora Castellucci, coproduzione Uovo performing arts festival nell’ambito del progetto Next - Regione Lombardia. Movimenti contratti, frammentati rompono le sonorità elettroniche di Demetrio Castellucci disegnando una scena essenziale e al contempo emotivamente coinvolgente. Il 20 e 21 marzo al Teatro dell’Arte, Some performances di Sara Manente, Ondine Cloez e Michiel Reynaert (Belgio) è una videoinstallazione ispirata ad alcune storiche performances dal 1950 al 2000 basandosi su video, testi, immagini. L’opera diventa cosi una ricostruzione, un’alterazione dall’originale, un allontanamento dal contesto, dall’ispirazione, dalle connotazioni politiche per divenire pura ‘forma’ da lasciare allo spettatore che può finire il processo e ricontestualizzare il lavoro. Manente, Cloez e Reynaert sono giovani artisti tra i più promettenti della scena internazionale. Il 20 e 21 marzo a La Triennale di Milano Barbara Matijević e Giuseppe Chico (Francia/Croazia/Italia) presentano due lavori performativi: I am 1984 e, in prima italiana, Tracks, primo e secondo episodio della trilogia Una teoria della performance a venire o il solo modo di evitare un massacro è diventarne gli autori?. Entrambi hanno il formato della lettura/conferenza con connotazioni a volte tragiche e a volte comiche, narrazioni autentiche e possibili invenzioni. Testi e disegni su una grande lavagna, la presenza distaccata e ‘professorale’ del performer creano un meccanismo teatrale di algida perfezione e originalità. Vincitore del Fringe First e dell’Herald Angel Award al festival di Edimburgo 2009, Internal, della pluripremiata compagnia Ontroerend Goed (Belgio), arriva a Milano in prima italiana al Teatro dell’Arte il 20 e 21 marzo. Una performance per cinque performer e cinque spettatori alla volta. Un gioco spietato, di un’intimità disarmante, che mette a nudo i propri segreti e le verità inconfessate. Un’edizione anomala e fuori formato che prevede coproduzioni internazionali e collaborazioni che precedono e seguono le quattro giornate del festival. Il 24 marzo e 25 marzo a Milano Uovo performing arts festival collabora a due progetti: l’esecuzione integrale di Child di David Lang a cura dell’ensemble Sentieri Selvaggi (Italia) con la performance video live del dipartimento Arti Visive dello IED coordinato da Claudio Sinatti e il nuovo progetto coreografico .MOV di Ariella Vidach/A.i.E.P (Italia). L’ottava edizione di Uovo performing arts festival verrà documentata attraverso materiali video e fotografici, realizzati da giovani videomakers e fotografi. La documentazione foto e video sarà resa disponibile sul sito www.uovotv.com Incontri con gli artisti sono previsti durante le giornate del festival. uovoproject.it
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