Ai sensi della Legge 7 marzo 2001 n°62, si dichiara che Culture Teatrali non rientra nella categoria di "informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari.ng

 

Un'anteprima di FABBRICA EUROPA

COMPAGNIA VIRGILIO SIENI
L'Ultimo giorno per noi

di Virgilio Sieni

prima nazionale

CANGO - Cantieri Goldonetta
Firenze // 29 gennaio > 7 febbraio 2010 ore 21.00
domenica ore 17.00 – lunedì riposo

Si apre con questa nuova creazione in prima nazionale l'ultimo atto della trilogia lucreziana ideata da Virgilio Sieni: “La Natura delle cose”, “Oro” e “L'ultimo giorno per noi”. La scelta del De rerum natura, il poema filosofico-enciclopedico di Tito Lucrezio Caro, coincide con l’urgenza di rivolgersi alla natura delle cose, alla loro anima e origine, ponendo la danza come strumento di indagine e come manifesto per una riflessione sull’oggi. Per l'intero progetto dedicato a Lucrezio, Virgilio Sieni si è avvalso della prestigiosa collaborazione di Giorgio Agamben, tra i più importanti e originali filosofi del nostro tempo, noto e tradotto a livello mondiale.

Ne “La natura delle cose” un compatto quartetto di uomini e una figura femminile metamorfica e sempre presente, come la Venere-dea dell’atto generativo evocata da Lucrezio all'inizio del suo poema, danno vita a tre scene distinte. La musica è una creazione originale di Francesco Giomi. Il testo dello spettacolo è letto e registrato dalla celebre cantante Nada Malanima, che per la prima volta offre il suo contributo vocale in uno spettacolo coreografico.

“Oro” è il naturale sviluppo del precedente “La Natura delle cose” e si inoltra nel poema di Lucrezio attraverso un percorso nelle età dell'uomo, articolandosi in quattro momenti che rappresentano altrettante domande al tempo: sono processioni coreografiche che riflettono sull'età del corpo, l’origine delle cose, il tempo, il senso dell’attesa, la cecità e la vista, la morte. Anche in questa seconda tappa le musiche originali sono di Francesco Giomi e la voce
 recitante è di Nada.

“L'Ultimo giorno per noi” è co-prodotto dalla Fondazione Fabbrica Europa e viene presentato ora in prima nazionale come un'anteprima del prossimo festival Fabbrica Europa. Il lavoro trae ispirazione in particolar modo dal VI libro dove Lucrezio ci parla degli agenti terreni che gli uomini non possono controllare, i terremoti, le eruzioni, descrivendo, al termine dell'opera, la peste di Atene. In scena 5 fratelli gemelli vanno incontro alla fine. Sono figure che si nutrono di sospensioni fisiche in una coreografia sulla ciclicità del gesto che si rigenera nell’emozione e nel desiderio. La musica è di Robert Schumann.

************

Il lavoro trae ispirazione da La natura delle cose e in particolar modo dal VI libro dove Lucrezio ci parla degli agenti terreni che gli uomini non possono controllare, i terremoti, le eruzioni, descrivendo infine, al termine dell'opera, la peste di Atene. Quei corpi di bambini morenti che a loro volta sostengono i genitori, corpi riversati e dolorosi nella richiesta di conforto e vicinanza, vengono prima di un vuoto che è materia e sostanza di sguardo, del tragitto dell'uomo verso l'altro.

Allo stesso tempo altri due avvenimenti hanno determinato lo sviluppo del lavoro, le cadenze del gesto e la qualità dei corpi tangenti dei danzatori: la recente tragedia del cosiddetto gommone di Malta dove cinque emigrati vengono trovati e ricacciati in mare senza soccorso, alla deriva disumana, e allo stesso tempo la fotografia di Merillon, chiamata la Madonna di Benthala, la madre che perse i suoi sette figli nell'esplosione di una bomba.

La morte ha un gesto? Qui 5 fratelli gemelli vanno incontro alla fine. Sono figure lucreziane che si nutrono di declinazioni e sospensioni fisiche. Una coreografia sul sostenersi e sulla ciclicità del gesto che si rigenera nella fisica e nell’etica, nell’emozione e nell’incessante ora del desiderio. Un desiderio che crea tenuità e incanto, che scioglie il corpo nella dinamica, che reinventa una sintassi della fine.

I gemelli vanno incontro alla morte immatura, fratelli come quelli della madre di Bentalha, e inventano i loro ultimi balli. Ancora appaiono come un unico corpo che si sostiene all’interno, un corpo capace di osservarsi, di moltiplicare lo sguardo e il tatto.

E infine, i 5 gemelli fatti di atomi e vuoto, di amaro e dolore ci indicano forse la dolcezza come evento, la radice della momentaneità, che nella danza è sempre il momento di ridestarsi alla felicità?

 

Virgilio Sieni

INFO

Cango Tel. 055 2280525

cango@sienidanza.it

 
Sito realizzato con Joomla - Realizzazione grafica: Enrico De Stavola
condividi