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Kinkaleri

THE HUNGRY MARCH SHOW / YES SIR!
performance

20/21 novembre '09
TEATRO SAN MARTINO
via oberdan 26 Bologna, h 20
27/28 novembre '09
CANTIERI GOLDONETTA,
via santa maria 23/5 Firenze, h 21
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Yes Sir! è il secondo episodio del progetto Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;} The Hungry March Show, in questa nuova tappa è la figura di Henry Rollins a essere cannibalizzata dal performer che impossessandosi delle sue sembianze visibilmente alterate ridefinisce una nuova possibile storia

 

“Lo spettacolo non ha bisogno di contesti chiari o storiografici, mi infurio quando cercano di spiegarmi il contrario, nessuno lo sa e non è certo male non saperlo, è una delle poche cose intrise di mistero dove meno riconosci e più percepisci”.
THE HUNGRY MARCH SHOW è una trilogia sulla decadenza che sviluppa tre differenti spettacoli nell’arco di tre anni. Il progetto continua il percorso di ricerca fra le pieghe della coreografia e, come altri lavori della compagnia, si avvale in parte dell’improvvisazione, in questo caso non come elemento portante dell’evento, piuttosto come pratica attiva della messa in scena, stratagemma per una vitalità necessaria allo spettacolo stesso. Il soggetto è da ricercarsi nell’elaborazione immaginifica di alcune figure sceniche - una per spettacolo – che assolvono alla funzione di traccia narrativa. Per ogni lavoro è investigato un personaggio e la sua alterazione.
Steve McQueen, Henry Rollins, Mikhail Baryshnikov, tre icone del 900, sono presi in prestito come stereotipi contemporanei di talento, successo e potenza, elementi da dove far partire l’elaborazione scenica che il performer ridefinisce e trasforma teatralmente su se stesso fino alla loro disintegrazione, sconfinando fra le pieghe delle proprie ossessioni. Nessun interesse nel fotografare la condizione esistenziale dell’originale, piuttosto un tentativo di trasfigurare una potenza impotente, una ricognizione soggettiva nei meandri dell’amore nichilista dell’eroe trapassato, disperato, battuto e della sua inesauribile necessità di non mollare.
Fiction/non-Fiction.

 
> THE HUNGRY MARCH SHOW
http://www.kinkaleri.it/hungry.htm
 

 

 

 
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