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Mont Analogue

BLACK HOLES. THEATRE OF THOUGHT
Bologna // giovedi 19 novembre  h 20.00>24.00
Xing/ REDIRECT

Mont Analogue_Black Hole Giovedi 19 novembre dalle 20.00 alle 24.00 Xing presenta a Raum Black Holes. Theatre of Thought, evento-flusso a cura di Mont Analogue per la serie Redirect. rinvii curatoriali.
Il tema dell'accadimento immateriale, evocato dal fenomeno dei buchi neri, sarà affrontato con apporti di varia natura da una comunità internazionale di performer, graphic e sound designer, musicisti, critici, scienziati, video-maker, filosofi, scrittori e cuochi.

Partecipano Lisa Bentini, Massimo Cappi, Piersandra Di Matteo, Voin De Voin, Nickolai Nickolov, Luca Mattei, Snejanka Mihaylova, Gertjan Van Gennip, Phil Baber, Christian Thompson, Dimitur Vatsov & Critique And Humanism.

 


Black Holes. Theatre of Thought è un progetto curatoriale ideato da Mont Analogue come una tappa performativa dell'itinerario di MA/Theatre of Thought che prevedere l’elaborazione di una serie di azioni e reazioni ideate a partire da una precisa costellazione concettuale che si declina tra gli estremi di un’idea di mind-stage e gli aspetti performativi del linguaggio. Le azioni, che avranno spazio a Raum, attivano un procedimento di sconfinamento con i formati rispetto alla dinamica singolo-gruppo. Questo spostamento produce un’esplosione che fa implodere i mondi singoli dentro una propria traiettoria in cui il singolo evento è, ad un tempo, localizzato e dislocato. Black Holes. Theatre of Thought pensa un evento-flusso che tenta di fare i conti con gli interstizi, con i tempi morti, con i nessi di connessione. Gli eventi (performance, dialoghi di pensiero, proiezioni, cena) sono tutti espressione di un pensiero che ruota attorno a una cosa mancante, sono costruzioni a più piani: ciascuno di essi è la configurazione che emerge da vari strati sovrapposti in cui sono tracciati linee, punti, trattini, lettere e motivi disposti in base a un sistema di ripetizioni e abbinamenti come fossero i resti di una scrittura da decifrare.


Mont Analogue è un travelling-magazine ideato da Piersandra Di Matteo e Snejanka Mihaylova incentrato sulla relazione tra performing arts e filosofia. Sviluppato attorno al concetto di performative writing, Mont Analogue attiva una dinamica di azione-reazione in cui artisti, curatori e teorici si incontrano per proporre la propria visione intorno a un nodo problematico e tematico che designa un intervallo d'esplorazione condivisibile. Mont Analogue #431_THE FUTURE, tema del primo numero, è declinato attraverso una mappa multipla di tracciati teorici e itinerari artistici creati su commissione per le pagine della rivista di filosofia bulgara Critique&Umanism e per www.montanalogue.org

 
Piersandra Di Matteo (I) studiosa di teatro e critico d’arte. Svolge attività di ricerca presso DMS/Università di Bologna. Si occupa di in particolare di performing arts e spettacolo contemporaneo, sviluppando una ricerca sulle diverse articolazioni della testualità nel teatro postdrammatico, incentrato sulla relazione tra performing arts e filosofia. È caporedattrice della rubrica arteatro per Exibart e web-editor di Cultureteatrali.org. Suoi scritti sono apparsi in numerose riviste (tra le altre: Prove di drammaturgia, Culture Teatrali, Hystrio, Art’O, Contemporary Theatre Review, Alias, DOMUS), e in diverse pubblicazioni saggistiche e cataloghi d’arte. Svolge, inoltre, attività di curatore indipendente.
 
Snejanka Mihaylova (NL) filosofa del linguaggio e performer. Dal 2008 segue DasArts, Advanced Studies in the Performing Arts, Amsterdam. Tra i suoi lavori: Silvia Pasello con Silvia Pasello (serie di performance irriproducibili) Eupalinos (performance) Abeceda (collaborazione con Larsen, concertoperformance) Il tempo che resta (video) La restituzione della parola all'organo (performance) Tik, studio sul movimento interrotto (performance). Nel 2000 riceve il Premio Mimmo Paladino come giovane artista. Tra le sue pubblicazioni: L’amore è più freddo della morte, con Joe Kelleher in Kinkaleri, la scena esausta (Ubulibri, 2008) la traduzione di Homo sacer di G. Agamben (Sofia, 2004), No object per Artimo (2003). Nel 2004 fonda Limitrophy Theatre insieme a Nickolai Nickolov.
 
Lisa Bentini (I) studiosa di letteratura contemporanea. Si è occupata di romanzo, di poesia e di arti visive. Ha preso parte, sin dalla fondazione nel 2002, del gruppo sperimentale di ricerca Open che si è confrontato con la questione del corpo e dei processi che ne articolano l’esistenza comunicativa nello spazio liveness della performance (Open Alfonsine – Open B – Open 21x19 – Open T-shirt – OpenS/Flavio Favelli). La pratica di un ascolto come risonanza è quindi la base della sua azione. Per Black Holes. Theatre of Thought propone una incursione performativa centrata sulla costruzione della relazione percettiva con il cibo, aprendo la serata-evento a un momento di esplorazione culinaria.
 
Massimo Cappi (I) scienziato e ricercatore presso INAF/IASF – Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Bologna. Membro del IAU – International Astronomical Union. Si addotora nel 1998 con una tesi dal titolo: Observational Study of the Complex X-ray Spectra of Active Galactic Nuclei with ASCA (Dept. di Physics, Saitama University). Fa parte del gruppo di astrofisici italiani dell’Istituto di Astrofisica Spaziale, sezione di Bologna, che utilizzando gli archivi di XMM-Newton, il telescopio spaziale per la rivelazione di raggi X dal cosmo dell'Agenzia Spaziale Europea, ha rianalizzato un set di dati ottenuti dal satellite nel 2000 e rivelato per la prima volta in modo diretto, e non tramite modelli interpretativi, materia stellare in caduta vorticosa verso un buco nero nella Galassia di Seyfert MCG-6-30-15.
 
Voin de Voin (BG/DE artista, performer, fashion designer. Si forma presso EICAR (Ecole International de Cinema et Realisation) di Parigi, il Rietveld Academy, Audio Visual Department e presso School for New Dance Development di Amsterdam e il Goldsmiths College in Art history, Londra. Prende parte ai progetti residenziali del Siberkuppe Art Space (Berlino), Perros Negros Art Space (Mexico City) e DasArts (Amsterdam). Le sue performance e installazioni – presentate in centri d’arte e musei di tutta Europa – indagano il corpo e lo spazio come misure della perdita, puntando il valore delle azioni su ciò che non può essere riprodotto. La sua ricerca si orienta a partire da due punti polari: in primo luogo per tornare all’analisi della semplice idea del corpo nello spazio, e secondariamente per indagare le sue rappresentazioni come organo politico. Dal 1999 è membro fondatore del collettivo Kangaroo productionsn basato ad Amstedam. Nel 2004 dà il via, a Parigi, alla formazione di visual-music Dreamachine.

Luca Mattei (I) artista visivo e filmaker. Dopo gli studi in pittura e in filosofia, specializza la sua formazione studiando ripresa e montaggio cinematografico a Roma. Nelle sue opere l’impiego del mezzo filmico è una forma di appassionata osservazione dell’esistente non priva di una componente evocativa. Le sue creazioni catturano, in maniera sottilmente divertita, un senso dello stupore delle forme utilizzando strumentalmente la sintassi cinematografica. Espone in Italia e all’estero - Museo Madre (Napoli), Moderna Museet (Stockholm), 798 space (Pechino). Partecipa e collabora inoltre, alla realizzazione di numerose installazioni e creazioni performative con diversi artisti e performer tra i quali Flavio Favelli e Muna Mussie.
 
Nickolai D. Nickolov (BG) sound designer. Dopo un periodo di studi di musica, fotografia e multimedia presso University of Central Oklahoma sviluppa il suo interesse per le interrelazioni tra musica e nuove tecnologie (al Conservatorio di Firenze). La ricerca attuale di Nickolov esplora le intersezioni fra musica improvvisata, jazz ed elettronica, sound installation e multimedia. Nel 1999, Nickolov insieme con Snejanka Mihaylova fonda il gruppo di sperimentazione performativa Limitrophy Theatre per il quale è compositore e sound artist.
 
Gertjan Van Gennip (NL) artista e performer olandese. Studia a DasArts, Advanced Studies in the Performing Arts, Amsterdam. È autore di numerose performance nelle quali dà a vita a figure “protefiche”, a metà tra creature divine e animali, che abitano lo spazio del quotidiano enunciando, attraverso partiture ritmiche dal vago eco medioevale, da lui stesso ideate, testi dotati di una potente cifra evocativa. Tra le sue creazioni performative ricordiamo Below and the place between in collaborazione con Brune Campos Todaycompany lo spettacolo A banana is a banana.

Phil Baber (UK) graphic designer inglese, si laurea presso Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam, dove vive e lavora. È l’ideatore del progetto editoriale indipendente Cannon Magazine, rivista basata sulla durata temporale della scrittura. Riprendendo le modalità dei phamphlet giornalistici dell’avanguardia, ricolloca certe esperienze dell’estetica modernista dentro le maglie della cultura postmoderna. È designer del secondo numero di Mont Analogue/Theatre of Thought.
 
Christian Thompson (AU) artista, scrittore e curatore australiano, si forma presso il RMIT di Melbourne, e completa gli studi con un curatorial internship presso Australian Centre for the Moving Image (ACMI), dove è direttore del progetto MHUL Workshop. Le sue opere (fotografie, video e performance) sono state presentate in USA, Tailandia, Olanda, Finlandia, Singapore, Canada, Francia, Australia. Originario della Nazione Kunja a sud-ovest del Queensland e di discendenza ebraico-tedesca, il suo lavoro indaga, in chiave post-coloniale, la nozione di identità ed esplora le incongruenze e le forzature operata dalla cultura dominante sulla rappresentazione degli aborigeni. È artista residente al Gertrude Street Contemporary Art Spaces di Melbourne (2006-2008), e dal 2008 segue il programma di DasArts, Advanced Studies for Performing Arts di Amsterdam e sviluppa un progetto di public art con il Centre for Future Art Research presso Arizona State University, USA.
 
Dimitar Vatsov (BG) filosofo, professore associato di Filosofia presso la Facoltà di Human and Social Studies (New Bulgarian University, Sofia). È autore di Ontologia dell’affermazione: Nietzsche come compito, e Libertà e Riconoscimento: La Fonte Interrattiva dell’Identità. È fondatore e caporedattore di Critique & Humanism. Nata nel 1990, Critique & Humanism è la prima rivista accademica indipendente bulgara. Pur occupandosi in primo piano di argomenti filosofici, presenta un forte interesse su diversi argomenti dalla letteratura alla linguistica, con una particolare attenzione alla filosofia politica e alla sociologia nel tentativo di promuovere la costruzione di una sfera pubblica attiva e della cultura civica in Bulgaria, e ad un tempo l'integrazione della Bulgaria nella comunità internazionale.
 
Redirect rinvii curatoriali, nasce per dare voce a nuovi curatori delle performing arts, investiti a rilevare possibili scenari attuali, individuare punti tematici nevralgici, concepire altre modalità di presentazione al pubblico. Un'esplicita formula di delega curatoriale su invito di Xing/Raum, voluta per condividere spunti e intuizioni sull'evoluzione delle arti dal vivo.  Una scelta necessaria visto che alle aperture generazionali operate a favore di singoli percorsi artistici, ossia investendo sull'artista, si affianca con estrema rarità l'apertura operativa alle figure critiche, organizzative e curatoriali, consustanziali al campo performativo. (Un redirect -o rinvio- è una pagina web che contiene un rimando automatico ad un'altra pagina).

con Lisa Bentini (I) / Massimo Cappi (I) / Piersandra Di Matteo (I)
Voin De Voin (BG/D) / Nickolai Nickolov (BG) / Luca Mattei (I)
Snejanka Mihaylova (BG/NL) / Gertjan Van Gennip (NL) / Phil Baber (UK)
Christian Thompson (AU) / Dimitur Vatsov & Critique And Humanism (BG)

Raum info
via Ca' Selvatica 4/d - Bologna  tel 051.331099   info@xing.it   www.xing.it/raum.html
Raum press
mob 349.1250956   tel 051.331099  pressoff@xing.it

 

 
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