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Romaeuropa festival 2008
Giunge alla XXIII edizione di ROMAEUROPA FESTIVAL, punto di riferimento nel panorama internazionale della creazione contemporanea che per 3 mesi farà di Roma una finestra e un palcoscenico privilegiato per lo spettacolo dal vivo. Senza un filo tematico, il Festival (27 settembre - 10 dicembre) ha per protagonisti assoluti gli artisti e le loro creazioni.
Mescolando forme di comunicazione artistica più classiche e altre decisamente più sperimentali, il cartellone propone un programma centrato sulla relazione tra indagine artistica e ricerca tecnologica. Qualche dato? 300 artisti, 28 progetti, 54 serate di spettacoli e 57.000 posti per il pubblico, punteggeranno in tanti e diversi luoghi della città. Il festival, diretto da Fabrizio Grifasi in collaborazione con Monique Veaute e Giovanni Pieraccini, inaugura la nuova sede, l’Opificio Telecom Italia, situato in Via dei Magazzini Generali nel quartiere Ostiense, che si sta delineando come un importante centro di diffusione culturale della capitale.
Ha aperto il cartellone la coreografa tedesca Sasha Waltz, figura di spicco della danza internazionale, che torna a Roma con Impromptus, coreografia basata sul repertorio classico. L’attenzione di Romaeuropa alla danza non si ferma qui: due nuove creazioni del coreografo israeliano Emanuel Gat e due nuovi lavori, di cui uno in prima assoluta, di Hiroaki Umeda, coreografo giapponese dal tratto iper-tecnologico. La creazione gestuale si intreccia con l’attualità in Chapel/Chapter di Bill T Jones, così come in Nine finger di Alain Platel - ideato con Fumiyo Ikeda e Benjamin Verdonck - che ci mette di fronte al racconto in prima persona di un bambino soldato costretto ad azioni di violenza inammissibile.
Grande attenzione anche alla scena teatrale. La memoria, o meglio la sua perdita e il tentativo di ricostruirla, muove Lev, spettacolo del gruppo romano Muta Imago, mentre il riconoscimento di Śakuntalā di Natana Kairali, dramma evocativo dell'oblio combina l’arte scenica millenaria del Kerala. Lunga durata per l’Accademia degli Artefatti che terranno impegnato lo spettatore circolare senza un inizio e senza una fine, ONE DAY, parodia spettacolare sull'evento. Come Muta Imago anche il collettivo Santasangre, già parte della stagione Palladium 2007, torna sul palcoscenico del teatro della Garbatella, questa volta con Seigradi, performance a cavallo tra danza e arti visive sul ciclo dell'acqua e la difficoltà di vita in caso di sua assenza o eccesso. E l’acqua dà il titolo agli Studi per l'intonazione del mare di Salvatore Sciarrino, in arrivo al Palladium - in collaborazione con il Centro di Ricerche Musicali - con un organico di 200 strumentisti. Una inedita Juliette Binoche sarà insieme ad Akram Khan per In-I, in un progetto che vede il prezioso contribuito di Anish Kapoor per le scenografie.
Spazio anche, come di consueto, alla musica elettronica: da Brancaleone nelle notti di Sensoralia - con Dave Clarke, Missil - alla Notte digitale - con Ryoji Ikeda, Christian Fennesz e Charles Atlas tra gli altri - e l'esibizione di una formazione di culto come i Granular Synthesis, entrambi negli spazi delle Officine Marconi. Arrivano a Roma, anche i Bang in A Can - All Stars che con Brian Eno interpretano le atmosfere ambient di Music For Airports. Al Teatro Olimpico è di scena la musica d'autore con l’omaggio a Vladimir Vysotsky, autore di testi corrosivi del regime sovietico: la voce è quella di Eugenio Finardi, gli arrangiamenti eseguiti dall’ensemble Sentieri Selvaggi. Chiude Giovanni Sollima con un progetto acustico che si avvale della partecipazione dell’ensemble tedesco Solistenensemble Kaleidoscope, presentato in collaborazione con Santa Cecilia.
 
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