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santarcangelo 39: il festival

3>12 luglio 2009
Santarcangelo di Romagna (Rn)

direzione artistica: Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio

Dalla scena americana di ricerca alla rivisitazione dell’evento di piazza, la trentanovesima edizione del Festival di Santarcangelo tende un arco teatralmusicale che accende voci e notti. Sperimentazioni vocali, anatomie del suono, scarpe che fanno risuonare le strade del paese, spettacoli cuciti nelle architetture, maestri dell’avanguardia newyorkese anni Sessanta, musiche e installazioni ad opera di artisti provenienti da diverse discipline e dai più distanti angoli del pianeta, dall’Africa al Giappone.

Santarcangelo 39 – che si terrà dal 3 al 12 luglio 2009 – è diretto da Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio con la collaborazione di Massimo Simonini (direttore del festival musicale AngelicA di Bologna) e di Silvia Bottiroli (del Coordinamento critico-organizzativo di Santarcangelo 39) all’interno del progetto triennale Santarcangelo 2009-2011.

    
Originato dall’idea di voce, come mitica fonte di visioni, Santarcangelo 39 si sviluppa come un’unica drammaturgia che investe l’intero paese. La musica sarà il basso continuo che legherà tutti gli avvenimenti, il suo spirito fluente e penetrante è metafora e al tempo stesso indicazione per questa edizione del Festival che vuole spaziare come il linguaggio musicale, e recuperare l’origine elementare della comunicatività umana e del teatro: la voce, dalla sua emissione animale, al verso della poesia. Il festival occuperà sale teatrali, ginniche e domestiche, grotte tufacee, strade e piazze, sprigionandosi in azioni di diversa natura e durata; in spettacoli interni e all’aperto, tutti percorrenti il mitico estuario della voce.
            

Il festival si aprirà con la presenza di Richard Maxwell (Usa), uno dei più innovativi autori statunitensi, capace di portare testo e musica al grado di essenzialità estrema, che con la sua compagnia The New York City Players presenta due lavori in prima nazionale e un concerto, muovendosi tra la distillazione del musical western e la radicalizzazione del country. E si chiuderà con Arto Lindsay (Usa-Bra), geniale artista newyorkese di origine brasiliana, che creerà un’orchestrazione pensata in esclusiva per il festival, e ispirata alla vicenda di Simone lo Stilita: un’onda sonora invaderà la piazza, dove ai piedi di alte torri si muoverà una folla di individui coinvolti.

Si potranno incontrare la performance storica di Alvin Lucier (Usa), l’artista che ha trasformato la parola in suono attraverso lo spazio, o la conferenza di Heiner Goebbels su un concetto di “dramma” che investe la percezione. Poi i laboratori vocali e i concerti: quello in chiave corale di Lawrence D. “Butch” Morris (Usa) su testi di Giovanni Pascoli, e quello dello sperimentatore estremista Phil Minton (Uk), un attaccante delle corde vocali; o anche le marce sonore di Lawrence Abu Hamdan (Uk) che fa delle scarpe uno strumento musicale.

   
E moltissimi allestimenti, installazioni, interventi e linguaggi disseminati ovunque e commissionati ad artisti di diverso genere ed età: realtà italiane di teatro contemporaneo, con un'attenzione a formazioni giovani o giovanissime che stanno sperimentando linguaggi diversi; artisti affermati a livello internazionale, ma dislocati in un asse che li estranea dal loro contesto e li mette in relazione all'idea-guida del festival. Oltre ai già citati, entreranno in scena: le luci architettoniche di Apparati Effimeri (It), le coreografie raggelate di Jonathan Burrows and Matteo Fargion (Uk), le indagini all’origine del suono di Fanny & Alexander (It) e la voce cavernosa e subconscia di Arnoldo Foà (It). Ci sono poi una serie di “combattimenti”: la lotta improvvisa di Elie Hay (Fr), le figure animate composte dall’amido vibrante di Yoshimasa Kato and Yuichi Ito (Jp), il lancio del suono sul muro ad opera di Teho Teardo (It) e l’urlo di Kinkaleri (It).
Le macchine sonore di Masque Teatro (It) e quelle di Felix Thorn (Uk) dialogano con l’artigianato musicale dei Konono N°1 (Rcb). Muta Imago (It) si concentra sulla natura volatile del ricordo, Orthographe (It) è alle prese con la forza d’attrazione del gorgo, Davide Savorani si lascia sopraffare dalla storia profonda dei luoghi (It) e Zapruder filmmakersgroup (It), in due momenti distinti, esplora la tridimensionalità e compone tracce musicali per organo e fruste.
Chiara Guidi e Scott Gibbons, infine, pensano appositamente per il festival un’operazione di Teatro anatomico infantile, e all’infanzia si riferisce anche Sguscio (It) rivisitando il Bornaccino, luogo di un’esperienza santarcangiolese di pedagogia esemplare che ha visto protagonista il maestro elementare Federico Moroni. Fa da contrappunto al calendario degli spettacoli dal vivo, degli incontri e delle installazioni, una programmazione di Radiodrammi, e si inseriscono tra gli eventi quotidiani anche una passeggiata di animali benedicenti, le visite guidate alle grotte a cura della Pro Loco, una gara di batterie, un canto di galli all’alba e la creazione di un Centro festival in piazza.

Il gruppo AltreVelocità, in collaborazione con il coordinamento critico del festival, entra a far parte del programma con azioni di sguardo e pensiero, curando diversi materiali tra cui le trasmissioni di Radio Gun Gun.

Per maggiori informazioni:

www.santarcangelofestival.com

Santarcangelo dei Teatri
via Andrea Costa 28, 47822 Santarcangelo di Romagna (Rn) Italia
tel +39 0541 626185 fax +39 0541 620560

 
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