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RECENSIONE

I AM 1984. Coreografia per voce e carta

di Sara Baranzoni

Barbara Matijevic
crea uno spazio perfromativo come fosse la mappa mentale di una città che si esplicita in disegno, trasferendo l'azione scenica sulla carta. I vettori risultanti da legami, dati, emozioni rimangono traccia evidente, traiettoria grafica, trascrizione simbolica di una coreografia verbale. 

 

Il 1984 è stato l’anno delle olimpiadi di Los Angeles e della loro mascotte Sam.
Il 1984 è stato l’anno del primo Macintosh e del suo grandioso spot lanciato della Apple durante il Superbowl.
Il 1984 è stato l’anno di nascita della Pixar, e l’anno di uscita del film Ghostbusters.
Ma il 1984 è stato anche l’anno in cui BM, una bambina di sei anni orgogliosa del suo fresco giuramento come membro dei “Pionieri di Tito”, assisteva dalla ex-Jugoslavia ad avvenimenti di enorme rilievo storico.
L’artista e performer Barbara Matijevic parte proprio da Los Angeles per la prima tappa della sua trilogia dal titolo "Di una performance a venire o, Il solo modo di evitare il massacro è diventarne gli autori?”. I AM 1984, questo il titolo della spettacolo presentato in prima assoluta nella rassegna living room curata da Silvia Fanti/Xing, si origina dalla formualzione di un’idea della città americana che si pone come «totalità che veicola» eventi, un possibile senso, dei paradigmi, e che fa da sottofondo a una catena di ricordi, punteggiati da spot della Apple, esperienze personali di danza, dubbi e impressioni di una se stessa bambina. Il racconto della Matijevic danza tra molteplici storie, costruendo nel contempo, sulla parete coperta da un foglio bianco, una trama grafica che collega gli avvenimenti con fili a volte sottilissimi, altre imprescindibili, e la piccola BM a personaggi noti come Steve Jobs, George Lucas, George Williams.
La notevole capacità della danzatrice sta dunque nell’argomentare in maniera quasi scientifica il susseguirsi di rimbalzi logici dettati dalla sua memoria, enumerando dati, tracciando legami, riportando analiticamente le sue emozioni di bambina. La mappa mentale che ne deriva si esplicita immediatamente nel disegno, trasferendo la vera azione scenica sulla carta: i vettori risultanti da legami, dati, emozioni rimangono come traccia evidente, come trascrizione simbolica di una coreografia verbale.
I AM 1984 è un originale esperimento di traduzione simultanea della narrazione in segno grafico, dove nessun altro effetto scenico giunge a contornare e sostenere una performance prodotta interamente sulla scena con semplicità ed immediatezza.

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I AM 1984 ha ricevuto il premio speciale della giuria internazionale del festival Infant di Novi Sad per la sua capacità di 'espandere i limiti del teatro'. E' stato presentato nel 2008 a Parigi al Museo del Jeu de Paume all'interno della programmazione di Les Laboratoire d'Aubervilliers. Prossime presentazioni in Francia: Life (St.Nazaire) e Centre Georges Pompidou (Parigi). La seconda parte della trilogia (2009) è una coproduzione Eurokaz festival Zagreb e Museum of Contemporary Art Zagreb.

I AM 1984 è una mappa mentale - 'una cospirazione del cervello' - che stabilisce connessioni personali tra fatti ed eventi disparati mettendo a nudo i nostri meccanismi di elaborazione delle informazioni e rivelando la contingenza della realtà.
ideazione Giuseppe Chico e Barbara Matijevic
con Barbara Matijevic
produzione c.o/combined operations, co-produzione ZeKaeM theatre Zagreb

Giovedi 5 marzo h 22.00 
Raum - via Ca' Selvatica 4/d, Bologna
www.xing.it/raum.html

 

 
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