Zoomata sulle attività autunnali del CENTRE POMPIDOU dedicate alla scena performativa. Dall’8 all’11 ottobre Jennifer Lacey e Nadia Lauro presentano Les Assistantes, mentre dal 15 al 26 dello stesso mese Mathilde Monnier, una delle figure chiave della coreografia francese, per la prima volta insieme a La Ribot, mostra Gustavia, lavoro collocato alla frontiera tra danza e installazione che si pone come un faccia a faccia con gli stereotipi teatrali.
Musica e immagini per il sound artist Ryoji Ikeda che dopo la prima apparizione nel 2001 con Memorandum, nel 2004 con c4i, e lo scorso anno con Datamatics, fa ritorno al Pompidou con una seconda versione della stessa ricerca combinando astrazione e rappresentazioni mimetiche. In Famous Carousel, con Effets mythologiques, propone una music-performance realizzata in collaborazione con Centre Pompidou, Palais de Tokyo, Jeu de Paume museums e Point Ephémère (31 ottobre). Ancora da segnalare l’americana Deborah Hay che con If I sing to you (12-15 novembre) esplora il concetto di diversità attraverso la danza. Ma la programmazione va avanti fino a dicembre con Histoire par celui qui la raconte di Latifa Laâbissi, e a seguire lo spettacolo del coreografo brasiliano Bruno Beltrão e la sua compagnia Grupo de Rua che fonde hip hop, street dance e tecnica accademica. |