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Uovo Performing Arts Festival
Sguardo o punto di vista?
29 aprile > 24 maggio, Milano


SGUARDI SUL CONTEMPORANEO E RIPETIZIONI
Cosa accade a Milano secondo Carlo Orsini
Milano è una città poco attenta alla scena della live art. O lascia lo spettatore desolato per interi mesi e stagioni, oppure concentra nel giro di una manciata di settimane due festival e molte presenze in contemporanea. Così quest'anno è avvenuto che la coda di Danae (festival organizzato dal Teatro delle Moire) si sovrapponesse al primo spettacolo di Uovo (festival curato da Umberto Angelini) e che nelle settimane precedenti si sovrapponessero la Stoa (scuola ritmica della Societas Raffaello Sanzio) con il Teatro Valdoca, Marcido Marcidoris e le date di importanti performers stranieri per Danae. È forse il sintomo di una città che si rifiuta di fare sistema? Di pensare alla scena contemporanea come una risorsa? E coltivare, così, orti conclusi primi di collaborazione? 

Cosa dire di UOVO? Si tratta di un’esperienza consolidata nella realtà milanese, che attraverso edizioni altalenanti dal punto di vista della qualità e della consistenza, si è costruita un seguito facendo attenzione all’attitudine glamour di alcuni ambiti milanesi. Dopo un’anteprima con Plume dans la tete/Silvia Costa, già presente nell’edizione scorsa, che porta la sua nuova performance coprodotta da Uovo, il programma di quest’anno presenta una sezione più spiccatamente orientata verso i media live art: in apertura RobertoPaci Dalò/Giardini Pensili, il progetto sul futurismo di Claudio Sinatti/Black Fanfare, il sound artist come Christina Kubitsch che propone la sua passeggiata in città con cuffie audio che rilevano i campi magnetici prodotti dai vari apparatti elettronici della vita quotidiana e Zapruderfilmmakersgroup con un’installazione stereoscopicascopica. Sono presenti inoltre aspetti di ricerca della scena teatrale con presenze importanti come Jerome Bel con il nuovo spettacolo A spectator, presentato al Festival d’Automne a Parigi e diretto al KunstenFestivaldesArt di Bruxelles, gli inglesi Lone Twin Theatre per la prima volta in Italia, i Pathosformel con l'ultima produzione La più piccola distanza e la Societas Raffaello Sanzio con l'installazione del Paradiso, terzo momento del progetto dedicato alla Divina Commedia, importante progetto in tourneè per tutto il mondo.

Novità di quest'anno è la sezione Uovo 0-11 dedicata ai bambini: Francesca Grilli, Kinkaleri, Virgilio Sieni, Claudio Sinatti e Mammalian sviluppano progetti dedicati all'infanzia di cui sarà sicuramente interessante seguire le modalità di percezione: l'interazione tra espressione contemporanea e bimbi potrebbe rivelare aspetti interessanti e l'attenzione per questo esperimento starà proprio nell'assistere alla reazione dei piccoli a sollecitazioni di una performatività più concettuale che intrattenitiva.

Stiamo a vedere e, intanto, buona visione.

 

Tutto il programma del festival è scaricabile sul sito su www.uovoproject.it
Per tutte le informazioni:
info@uovoproject.it
 
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