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Oriana Fallaci riletta da Teatri di Vita

10>13 marzo 2009, ore 21.15

Teatri di Vita (Bologna)

Da martedì 10 a venerdì 13 marzo a Teatri di Vita è in scena "Quel che si chiama vita" di e con Francesca Ballico.
Liberamente tratto da "Lettera a un bambino mai nato" di Oriana Fallaci per la drammaturgia di Stefano Casi, uno spettacolo intimo e al tempo stesso di grande energia e stringente attualità.

 

    
Quel che si chiama vita

liberamente ispirato a Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci
 
diretto e interpretato da Francesca Ballico
drammaturgia di Stefano Casi
aiuto e cura di Andrea Cinelli, Daniela Cotti, Arian Matuka, Isabella Sensini
produzione Teatri di Vita
 
C'è nelle parole di Oriana Fallaci un'energia che non appartiene solo alla foga della controversa pasionaria, e neanche alla pulsante scrittura giornalistica stratificata in anni da "inviata speciale". È un'energia teatrale che rimbalza dalle pagine dove ha fatto affiorare le sue vittorie e sconfitte, le sue passioni e angosce. Lettera a un bambino mai nato è uno dei suoi libri più vibranti e toccanti. Sono parole dure, aspre, che entrano sotto la pelle e scarnificano le nostre resistenze. Ingiustamente considerato un pamphlet pro o contro, in un'Italia dove anche il dolore personale o l'autoriflessione diventano occasione di polemica politica, questo libro è il diario sofferto ma orgoglioso di una gravidanza involontariamente non portata a termine. Che è poi l'occasione per mettere a nudo i pensieri di una donna di successo, refrattaria alla famiglia, su se stessa e sulla vita che potrebbe far nascere. E sulla vita che non nasce più, ma che diventa altro.
Dopo aver attraversato le lucide argomentazioni pasoliniane e il grottesco disequilibrio tra vita e morte di Copi, Francesca Ballico dedica a quest'opera di Oriana Fallaci lo spettacolo Quel che si chiama vita che parte dalle suggestioni della scrittrice fiorentina per risucchiarci in un universo intimo e sensibile. Dove entrare in punta di piedi cercando di ascoltare il cuore della Fallaci che è anche il nostro, dilaniato fra passione e orgoglio, desiderio di successo e sete di vita.
 
Da un’intervista a Francesca Ballico: Mi interessa la dimensione fisica del pensiero. Quando è il corpo a parlare, un corpo che dice parole, all’interno di una scena che enfatizza la sua nudità, quindi in una condizione che precede il sociale, il politico. Diventa allo stesso tempo più forte e irrimediabilmente esposto.
Durante la gravidanza c'è una confusione tra i corpi e questo crea un groviglio. Un groppo che a volte non si scioglie neppure dopo il parto, a volte si prolunga per tutta la vita... Volevo cogliere quel punto, il punto in cui non è facile distinguere. E non si sa chi parla a a chi e soprattutto da dove. Lì, i frammenti di reale, del mondo esterno sono percepiti come intrusioni.
 

 


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TEATRI DI VITA
Centro Internazionale per le Arti della Scena 
via Emilia Ponente 485 - 40132 Bologna - Italia
tel&fax +39.051.6199900 
http://www.teatridivita.it

 
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