Il Bardo e la giovane scena italiana La Soffitta/ Bologna 03 marzo> 03 aprile a cura di Silvia Mei Inizia domani 3 marzo il progetto che La Soffitta dedica a Shakespeare e alle sue riletture nel contemporaneo. Il progetto, curato da Silvia Mei, ha un momento di analisi con un ciclo filmico intitolato Ieri. Oggi. Domani. Shakespeare on stage il cui primo appuntamento è previsto per domani pomeriggio alle ore 15 presso i Laboratori DMS di via Azzo Gardino. In serata, invece, gli occhi saranno puntati sulla versione di Venere e Adone, lo spettacolo di Valter Malosti prodotto dal Teatro Dioniso e dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino.
Dalle riletture reinhardtiane alla sponda post-registica passando per il teatro d’attore, Shakespeare risulta da sempre un referente im-prescindibile per la sua disponibilità drammaturgica, la proliferazione dei significati, l’attualità tematica, la dinamica interna tra narrazio-ne, storia e rappresentazione, la slabbrata apertura alla dissoluzione e possessione in chiave contemporanea. I suoi drammi si presta-no ad essere macellati, decostruiti come i suoi personaggi: sfatti e disfatti, sovrapposti, reinventati, scarnificati, spogliati. Occasione di sperimentazione linguistica e reinvenzione scenica, momento di riflessione per visioni aggiornate e interpretazioni innovative, mordente di un processo di arresto del tempo storico di cui re-impossessarsi nell’atto performativo. In particolare, le tre traduzioni sceniche pro-poste, nei loro distanti allestimenti e soluzioni drammaturgico-registiche, si pongono nel medesimo solco critico quanto a spoliazione simbolica dei testi scepiriani: una nuda scena, derubata dei tradizionali orpelli ornamentali che sovraccaricano l’occhio, per favorire uno sguardo aurale; una reinvenzione drammturgica che disossa i verbosi e iperbolici dialoghi, ritradotti, parcellizzati, indossati come abiti dimessi; una regia invadente, un’operazione di sottrazione, rifunzionalizzante. Parallelamente, e forse anche sotteraneamente, si pro-cede ad un re-impossessamento contenutistico, come riappropiazione del tempo storico, quello sgomento estatico, quello sguardo rag-gelato che vede un’ineluttabile demarche storica, contrazione della volontà in un’azione onanistica, inevitabile passività nei confronti di poteri personali, dominanti, autoreferenziali, logoranti. Da Craig a Lepage, dal teatro al cinema alla danza narrativa, i testi del Gran Will non hanno mai smesso di alimentare e incoraggiare nuove soluzioni linguistico-estetiche che il progetto nelle sue articolazioni si propone di riconsiderare anche attraverso la proiezione vi-deo di storici allestimenti (da Peter Brook a Carmelo Bene, da Giorgio Strehler a Eimuntas Nekrosius a Morganti) e delle più interes-santi soluzioni cinematografiche (come quelle di Welles, Olivier, Kozincev). Progetto in collaborazione con Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna CALENDARIO
3 marzo, 1 aprile, 3 aprile • ore 15 • Laboratori DMS Ieri Oggi Domani. Shakespeare on stage ciclo filmico
3 marzo • ore 21.30 • Arena del Sole Teatro di Dioniso / Fondazione Teatro Stabile Torino /Residenza multidisciplinare di Asti con il sostegno del Sistema Teatro Torino SHAKESPEARE/VENERE E ADONE uno spettacolo di Valter Malosti con Valter Malosti e Daniele Trastu coreografie di Michela Lucenti suono GUP scene di Paolo Baroni luci di Francesco Dell’Elba costumi di Marzia Paparini assistente alla regia Francesco Visconti traduzione e ricerca musicale Valter Malosti musiche di Andriessen, Antony, Twin, Armstrong, Badalamenti, Berio, Berberian, Brown, Blow, Bryars, Cage, Death Ambient, Dem-pster, Ligeti, Lynch, Maderna, Nyman, Nono, Prince, Purcell, Riley, Rota, Splet, Stockhausen, Willems
Venere e Adone è un poemetto erotico-pastorale che il giovanissimo Shakespeare dedicò all’altrettanto giovane conte di Southampton: un punto di partenza ideale per una ricerca sulle variazioni, le declinazioni e le contraddizioni del tema “amore”. Nella messinscena Ve-nere è presentata come una dea/macchina, smodata e inesorabile, portatrice di immenso desiderio ma anche di morte per il suo ogget-to d’amore, Adone, in un intreccio di eccitazione erotica, dolore e accenti di freddo umorismo. Ricreando un’atmosfera che riecheggia la periferia descritta da Pasolini nelle sue opere e richiamandosi all’ironia napoletana di un Annibale Ruccello, Malosti interpreta en-travesti una Venere capace di condurre il pur ritroso Adone, come in un capriccioso pas de deux, verso il tragico finale.
Valter Malosti è attore e regista con spettacoli teatrali realizzati in gran parte con la propria compagnia, il Teatro di Dioniso, fondato nel 1990, vincitore di numerosi premi della critica italiana e straniera. Dopo aver tentato di scrivere e soprattutto di dipingere, scopre nel corpo dell’attore lo strumento principe di scrittura della scena. Diretto da altri registi come Giorgio Barberio Corsetti, Federico Tiezzi e Luca Ronconi, matura un’idea del teatro che si innerva sulla forza e organicità del performer sul modello artaudiano. Il suo è un teatro di ricerca costruito sulla presenza dell’attore intervallata da una fine selezione musicale come sulla riscoperta del testo, fatto pulsare nelle sue intermittenze inascoltate. Tra i suoi lavori ricordiamo Ella (1989) di Herbert Achternbusch, Anna Cappelli (1994) di Annibale Ruccello, Tristi amori (1995) di Pietro Giocosa, Ophelia (1998), Nietzsche (2000), Giulietta (2004) e il recente Disco Pigs, che prosegue una prima incursione con Bedbound (2001) nell’universo drammaturgico dell’irlandese Enda Walsh. In campo musicale ha diretto opere di Nyman, Tutino, Glass, Corghi e Cage, spesso in prima esecuzione assoluta.
Altri eventi in programma:
1 aprile • ore 21.30 • Arena del Sole Armunia in coproduzione con Festival Montalcino Riccardo III da Shakespeare di e con Oscar De Summa
2 aprile • ore 16 • Laboratori DMS “Vogliamo vivere!” incontro con Massimiliano Civica, Oscar De Summa, Valter Malosti coordina Silvia Mei |