| Daniele Timpano |
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Teatro San Martino Un monologo straniante che mescola le voci, mai strumentalizzate con l’intento di strizzar l’occhio a un immaginario di toni e di posture, che rinuncia al consenso facile, ma gode di una comicità tutta sua e di un’originale tecnica narrativa, giocata sul ritmo come una partitura musicale. L’inconciliabilità fisica, ideologica, temporale, tra l’interprete e il personaggio, marca - ed esaspera - l’alterità ontologica dello spazio scenico, spezzando il filo di quella rassicurante complicità che troppe volte a teatro s’annoda su se stesso. Dux in scatola ci tiene distanti, come distanti siamo noi (noi che guardiamo e Timpano che si fa guardare) da una storia nazionale che pare non ri-guardarci più, come fosse un romanzo appena chiuso. La serata del 28 proseguirà con Negative Film # 1 - TENERAMENTE TATTICO, un piccolo esperimento sulla costruzione del senso in chi percepisce, in cui gli interpreti doppiano in scena le immagini che vengono proiettate alle loro spalle, senza vederle, in sincronia casuale. L’opera è la prima tappa di un progetto di Lorenzo Letizia, regista e videomaker che da anni svolge un percorso di ricerca sulle relazioni tra arti dal vivo e arti registrate. Sarà una buona occasione per vedere in scena, in una forma inedita, un vecchio corto teatrale di Timpano, scritto dieci anni fa.
(Alessandra Cava) |
Il 27 e il 28 febbraio, alle ore 21, al Teatro San Martino va in scena Dux in scatola - Autobiografia d’oltretomba di Mussolini Benito. Lo spettacolo, scritto, diretto e interpretato dal giovane artista romano Daniele Timpano, è stato finalista del Premio Scenario 2005 e selezionato come miglior spettacolo dalla Giuria Ombra. Un monologo fresco e acuto che vede l’attore lanciarsi in un viaggio mirabolante durato dodici anni: il viaggio in terra del defunto Mussolini, dal 1945 al 1957, da un contenitore all’altro, lungo un percorso tortuoso che va dall’esposizione del corpo a Piazzale Loreto al cimitero di San Cassiano a Predappio.