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Motus
Motus nasce a Rimini nel 1991, fondato da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Strutturato come nucleo di lavoro aperto a diverse collaborazioni artistiche, in un’ottica di contaminazione tra forme espressive eterogenee, produce numerosi spettacoli teatrali ed eventi/accadimenti per spazi non tradizionali.
L’Occhio belva (1994) è strutturato all’interno di una cella frigorifera; Catrame (1996) e O.F. ovvero Orlando Furioso (1998) sono scatole sceniche illusorie per icone postmoderne; Orpheus Glance (2000) è ambientato negli spazi e tra le pareti (domestiche) di una casa reale; Visio Gloriosa (2000) distribuisce l’azione a trecentosessanta gradi, con gli spettatori al centro, seduti su sedie girevoli; il progetto ROOMS (inaugurato nel 2001) ha come filo conduttore il tema della stanza d’albergo e dà luogo a tre diverse produzioni: Vacancy Room (2001), Twin Rooms (2002), Splendid’s (2002), allestimento ispirato a Genet e proposto esclusivamente all’interno di suite di hotel.
Nel 2003 Motus inizia un viaggio artistico nell’universo di Pier Paolo Pasolini che dà vita agli spettacoli Come un cane senza padrone (2003) ispirato a Petrolio e L’Ospite (2004) tratto da Teorema, creato dopo una lunga residenza presso il Théâtre National de Bretagne. Dalla primavera 2005 Motus prosegue il suo itinerario verso un altro autore maudit, Rainer Werner Fassbinder, ritrovando in tutta la sua opera un riferimento essenziale per indagare «le dinamiche servo-padrone e i sottili meccanismi di condizionamento» presenti nella società contemporanea, nella convinzione che lo spettro del nazismo alberghi ancora in mille episodi di quotidiana sopraffazione. Il lavoro su Fassbinder si articola in un progetto aperto dal titolo Piccoli Episodi di Fascismo Quotidiano (realizzato attraverso una serie di residenze e successivi episodi/eventi unici liberamente ispirati al testo teatrale-cinematografico Pre-paradise Sorry Now del 1969) e in un progetto chiuso, legato alla messa in scena di Rumore Rosa (2006, spettacolo al femminile ispirato a Le lacrime amare di Petra Von Kant). Il 2006 ha visto anche un ritorno a Samuel Beckett, con la video-performance A place. That again, ispirata a All strange away, l’unico testo «pornografico» dello scrittore irlandese.
A partire dalla Biennale Danza 2007 Motus dà avvio al progetto triennale X(ics), sull’adolescenza nelle periferie urbane italiane ed europee, articolato attraverso più eventi, dallo spettacolo alla performance all’installazione. Per il 2009 Motus ha in programma un nuovo progetto ispirato alla figura di Antigone, che rappresenterà una tappa ulteriore della ricerca sui rapporti e le ribellioni intergenerazionali.
Impostasi fin dagli anni ’90 sulla scena nazionale e internazionale, la compagnia ha ottenuto il Premio Lo Straniero (1999) per i «giovani talenti» e tre Premi Ubu (1999, 2000, 2002) rispettivamente per la ricerca originale, il Progetto Prototipo e il Progetto Rooms.
 
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