Riccardo III e Woyzeck |
Roma / rialtosantambrogio Liberamente tratto dal Riccardo III di Shakespeare Grottesco come Ubu, riflessivo come Amleto, astuto come Jago, rivoluzionario come Danton…Riccardo III non è niente in sé, e proprio per questo può diventare tutto, adattarsi alle forme, cambiare aspetto e modi, per essere esattamente ciò che serve, ciò che è necessario per conquistare il potere, per poterlo mantenere. Ma il potere per Riccardo non è una definizione astratta, un concetto, un simbolo. No! Per Riccardo è una cosa precisa, che si può prendere in mano, mettere sulla testa, ha un peso, una forma: è la corona. E lui la cerca, la chiede, la desidera, la supplica, "… quella corona di oro massiccio, intarsiata dai maestri orafi d'Inghilterra, con le pietre più preziose mai conosciute…". Riccardo non desidera nient'altro. E come tutti quelli che hanno delle certezze… procede, come tutti quelli che hanno degli obiettivi… procede. Mette in moto il Grande Meccanismo della Storia, la Macchina Micidiale della Storia, convinto di poterla dominare fino alla fine…ma ahimè… questo buffone risoluto a divenir scellerato non ha fatto i conti con una cosa, che non è fuori di lui, ma dentro: la sua coscienza, che si rivela in sogno a predirgli la fine. Era sicuro di averla debellata, di averla estirpata, evirata ma questa come una fenice è di nuovo lì a ricordargli il più semplice dei proverbi: si raccoglie sempre e solo ciò che si semina! La storia in breve Finita la guerra delle due rose che vede contrapposti i Lancaster e agli York, il nostro Riccardo duca di Gloucester si trova improvvisamente nullafacente, lui che non è avvezzo a frequentare i salotti di corte perché, ahimè, gobbo e zoppo. Decide allora di fare l'unica cosa che può fare: la scalata al trono. Con un fine stratagemma fa condannare a morte suo fratello Clarence dall'altro suo fratello ovvero il re Edoardo e prima che l'ordine sia revocato Riccardo lo fa eseguire da due sicari da lui assoldati. Il re Edoardo appresa la notizia muore di dolore: ma questo è solo il primo passo. In due delle pagine più belle che ha scritto Shakespeare, Riccardo fa innamorare di se Lady Anna a cui ha ucciso in guerra il padre e il marito. Poi durante un consiglio di corte, sempre appoggiato dal suo fido luogotenente Ratcliff e dall'alleato cugino Buckingham, accusa di tradimento e fa uccidere Lord Hastings ovvero il ciambellano di corte e tutore dei due eredi diretti alla corona ancora minorenni … che da lì a breve … ma non si ferma qui Riccardo, continua la sua strage, ammazzando anche chi gli è fedele solo perché sospettato … fino a diventare a tutti gli effetti Re!!! www.oscardesumma.it
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