Ai sensi della Legge 7 marzo 2001 n°62, si dichiara che Culture Teatrali non rientra nella categoria di "informazione periodica" in quanto viene aggiornato ad intervalli non regolari.ng

 

TEATRO ERA

11 OTTOBRE  - 20 DICEMBRE

Sono ormai 39 anni che, attraverso spettacoli, festival, laboratori, progetti, incontri, libri, film, attività sociali e molto altro cerchiamo di produrre domande che ci aiutino a creare il nostro “teatro”, ovvero lo strumento vivo per una ricerca che non avrà fine.
I teatri e gli spettacoli che proponiamo da ottobre a dicembre 2013, sono tra loro così diversi che a stento potrebbero figurare nel cartellone di qualsiasi teatro.
Eppure per noi ciascuno di essi è parte integrante della nostra storia e della nostra identità.
Si va dal teatro di strada con lo spettacolo
Lisboa di Anna Stigsgaard (un’opera in bicicletta che ha girato il mondo)  al Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards (un laboratorio di ricerca in continua evoluzione, presente con il proprio lavoro in tre continenti), si passa dalla prima assoluta di Tu! Ognuno è benvenuto della Compagnia Laboratorio di Pontedera con la regia di Roberto Bacci, all’esperienza drammaturgica ed attoriale di due importanti gruppi della nuova scena italiana (Teatro Minimo di Andria e Carrozzeria Orfeo) che la Fondazione Pontedera Teatro ha prodotto per restare al fianco delle nuove generazioni e per finire con Incolpevoli Colpevoli coprodotto con il Teatro Francesco di Bartolo di Buti e la regia di Dario Marconcini.
Tutte queste opere, presentate nel giro di due mesi nel Teatro Era e per le strade della città, sono un appuntamento importante per comprendere le domande professionali, filosofiche e artistiche a cui Pontedera Teatro ha dato vita alla soglia dei suoi quaranta anni di attività.
Da qui si riparte per altre e nuove strade.

Roberto Bacci
direttore artistico
Fondazione Pontedera Teatro

 

 


PROGRAMMA

venerdì 11 ottobre ore 17 da Piazza Donna Paola Piaggio -  Villaggio Piaggio
sabato 12 ottobre ore 17:30 da Piazza Trieste - Fuori del Ponte
domenica 13 ottobre ore 17 dal Circolo Galimberti in via Duccio Galimberti - Bellaria

LISBOA
opera itinerante in bicicletta dedicata a Fernando Pessoa
regia Anna Stigsgaard
produzione Fondazione Pontedera Teatro

In questo spettacolo Pessoa si muove attraverso strade e piazze in cerca della sua amata città natale, Lisbona. Ad accoglierlo ci sono i suoi eteronimi, poeti alter ego da lui inventati, che hanno firmato tante delle sue opere.
Lo accompagnano in una Lisbona immaginaria, cantando e suonando per lui, compiendo il percorso con undici biciclette che creano geometrie di file, schiere, girotondi e cadute che attraversano e coinvolgono spettatori e passanti, proiettandoli in un'epoca senza tempo.
Dieci attori-musicisti vestiti di nero esplorano le piazze, le strade e i giardini, appaiono dai balconi, camminano sui campanili e riempiono gli spazi della città con canti, musiche e danze dal melanconico sapore portoghese.

 

venerdì 18 e sabato 19 ottobre ore 21; domenica 20 ottobre ore 19; da martedì 22 a sabato 26 ottobre ore 21; domenica 27 ottobre ore 19; da martedì 29 ottobre a venerdì 1 novembre ore 21; sabato 2 novembre ore 22,30; domenica 3 novembre ore 19

Compagnia Laboratorio di Pontedera
TU! Ognuno è benvenuto
Ispirato ad America o Il disperso di Franz Kafka
drammaturgia Stefano Geraci, Roberto Bacci
regia Roberto Bacci
produzione Fondazione Pontedera Teatro 2013
Prima Nazionale

Il tema dello spettacolo, la tragicommedia di ogni «reclutamento» si è nutrito delle pagine incompiute del romanzo di Kafka, America (o Il Disperso), ma soprattutto delle tecniche di colloquio e delle metodologie in uso presso gli addetti ai processi di selezione delle risorse umane, sempre alla ricerca dell’uomo “migliore” da assumere. Un universo che mescola con allegra ferocia spezzoni di saperi disparati per cogliere il destino dei costernati candidati in ogni parte del mondo.
Allora?! Siamo tutti reclutati? Per che cosa, precisamente?
E l'eterna promessa di poter raggiungere il nostro GRANDE TEATRO a cui ciascuno di noi aspira, sarà mai mantenuta?
La ricerca di un lavoro e di una promessa, che ci mantenga «in società» facendoci sopravvivere per il tempo che durerà la nostra vita, apre davanti ai nostri piedi trappole che non vediamo. Così, immaginando le molteplici porte che ci invitano a raggiungere una nuova esistenza, restiamo inchiodati davanti a quell’unica porta dove si consuma tutto il nostro tempo.
Una visione troppo crudele?
Certamente. Provare per credere.
Roberto Bacci


mercoledì 23 ottobre ore 22.30

Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards
Open Program
LE PAROLE NASCOSTE
regia Mario Biagini
Anteprima

Le parole nascoste, un nuovo lavoro dell’Open Program presentato in forma di studio, è un’esplorazione creativa dell’interazione fra canti del Sud degli Stati Uniti, canti appartenenti alla tradizione degli schiavi, e testi legati all’origine della Cristianità, tradotti principalmente dal copto, provenienti dall’attuale Egitto e dal Medio Oriente.
I canti liturgici della tradizione nera posseggono qualità che aprono possibilità di riscoprire vie di trasformazione e contatto. Le parole nascoste interroga i testi e i canti. Quale può essere al giorno d’oggi la funzione di questi canti e di questi testi, che stanno entrambi alla radice della nostra cultura contemporanea, in modi diversi? Quale può essere la natura e il senso dei processi che essi mettono in moto e dell’evento cui danno vita? Come può la qualità di questi processi circolare e toccare le persone che ci stanno intorno?
Le possibilità che questo lavoro esplora si manifestano attraverso elementi semplicissimi e condivisibili: azione, contatto, parola, canto, danza. Intuiamo che la natura di questo nuovo lavoro possa creare le condizioni perché un incontro possa avere luogo, sotto il segno di un bisogno forse condiviso e senza nome.

 

venerdì 1 novembre ore 22.30; sabato 2 novembre ore 21; domenica 3 novembre ore 21

Associazione Teatro Buti
INCOLPEVOLI
Il Racconto della serva Zerlina
COLPEVOLI
La notte dei lunghi coltelli

da Herman Broch
regia Dario Marconcini
produzione Associazione Teatro Buti

Ci sono degli avvenimenti che il tempo non può cancellare e la solita domanda è: "Com’è stato possibile?".
Ho voluto indagare sul testo di Broch, il racconto di Zerlina, che attraverso la sua storia di serva ci restituisce un po’ di quella società borghese, chiusa nel suo edonismo, che sarebbe stata "inconsapevolmente" terreno fertile per la nascita del nazismo. Non basta ripetere che "il sonno della ragione genera mostri" e tutte le altre belle frasi che in qualche modo hanno cercato di esorcizzare quel periodo di orrori, perché sappiamo bene che esso potrebbe di nuovo, forse con altre metodologie, riproporsi.
Da un mondo malato fatto di tradimenti, di figli bastardi, di padiglioni di caccia, di giudici pavidi, si passa a un mondo che si fonda sull’assassinio e il sangue avallato dal cinismo del grande capitale e l’incontro in quella calda notte del 1934 fra Hitler e Krupp ne è la dimostrazione illuminante.
Dario Marconcini

giovedì 7 novembre ore 21

Carrozzeria Orfeo
IDOLI
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
produzione Carrozzeria Orfeo / Centro RAT-Teatro dell’Acquario
coproduzione Kilowatt Festival col contributo di Teatro Stabile del Veneto
in collaborazione con Regione Toscana-Progetto Filigrane e Centro Culturale Il Funaro di Pistoia
col sostegno di La Corte Ospitale, Amat/Teatro Rossini di Pesaro, Nottenera-Comunità_Linguaggi_Territorio, Ar[t]cevia International Art Festival
Testo Finalista al Premio Hystrio per la Nuova Drammaturgia 2011
Vincitore come miglior spettacolo della Rassegna Autogestito 2012 Teatro Quirino

"se ti addormenti sotto alla neve non la senti la morte che arriva..."
Lo spettacolo esplora i nuovi vizi capitali della nostra società, le sue deformazioni individuali e collettive, le tendenze incontrollabili, spesso disastrose, che dietro l'apparente normalità degli uomini e del loro vivere quotidiano celano lo scenario inquietante di una società alla deriva. Conflittualità con il mondo esterno e con se stessi, noia di vivere, assenza di interessi, vuoto interiore, apatia morale, rabbia, frustrazioni… frammenti di umanità che si vanno ad incastonare all’interno di un desolante quadro di vita contemporanea. Una coppia, una famiglia, un nipote e un nonno sono i protagonisti di questa “commedia nera” nella quale nessuno è salvo. Crudele e grottesco. Divertente e osceno. Perché è proprio della vita l’intreccio tra l’odio feroce e una torta.


venerdì 8 novembre ore 21

Carrozzeria Orfeo
SUL CONFINE
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia e interpreti Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
produzione Carrozzeria Orfeo / Centro RAT-Teatro dell’Acquario
in collaborazione con Questa Nave

Buio. Due uomini si risvegliano in un luogo sconosciuto. Non si conoscono, ma forse si sono già visti prima. Qualcosa nei loro occhi li unisce nel profondo. Chi li ha portati lì? Come ci sono arrivati? E perché insieme? Sono soldati che in quella terra di nessuno, ai quali ben presto si unisce un terzo misterioso compagno, finiscono per cercare se stessi e il senso dell’esistere. Il loro destino è profondamente legato all’immagine di un fiume che scorre in mezzo al deserto e trascina con sé gli orrori della guerra, i segreti dell’esercito, la tragedia dell’uranio impoverito.
Il presente è onirico e i ricordi diventano i momenti più concreti per ricostruire un passato perduto. Sono “sul confine”: luogo di scelta e di passaggio che separa vita e morte, verità e menzogna, ricordi da espiare, sofferenza e lampi di confidenza umana.


sabato 9 novembre ore 21

Carrozzeria Orfeo
THANKS FOR VASELINA
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
produzione Carrozzeria Orfeo e Fondazione Pontedera Teatro
in collaborazione con La Corte Ospitale, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria

Thanks for Vaselina racconta la storia di esseri umani sconfitti, abbattuti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha illusi e sfruttati e poi tragicamente derisi.
È il controcanto degli “ultimi” e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere, in un esistenzialismo da taverna dove ogni desiderio è fallimento. Genitori disperati e figli senza futuro combattono nell'istante che gli è concesso per la propria sopravvivenza, vittime e carnefici della lotta senza tempo per il potere e per l'amore, in una continua escursione fra la realtà e l'assurdo, fra il sublime e il banale. Come una corda sempre tesa fra il cielo e i bassifondi in uno spalancarsi di abissi dove, ad ogni passo, non si può che restare in bilico. Tasselli di una catena alimentare, di una selezione naturale che non avrà mai fine, fino all'ultima bomba, fino all'ultimo uomo.

 

venerdì 29 novembre ore 21; sabato 30 novembre ore 19

Teatro Minimo
LA RIVINCITA
di Michele Santeramo
regia Leo Muscato

Al sud c’è anche l’inverno. A volte il tempo si guasta, e le persone non sono abituate.
Vincenzo è un lavoratore della terra. A seguito dell’utilizzo dei veleni che si usano in agricoltura, scopre di non poter tenere fede alla promessa di dare un figlio a sua moglie. I veleni gli hanno causato una disfunzione dalla quale può guarire soltanto sottoponendosi ad una cura molto costosa. Nel frattempo, il terreno che gli dà da vivere è espropriato perché ci passi una ferrovia. Senza guadagno e con la volontà di avere un figlio, si ritrova impigliato in una rete di soldi in prestito, difficoltà, problemi, aumentati dalla presenza di suo fratello che, pur affezionato, combina solo ulteriori guai.
Una storia di terra e bisogni primari, nella quale c’è poco spazio per il desiderio.
Rimane una frase, solo una frase pronunciata da suo fratello Sabino a tenerlo a galla: non ti rassegnare, mai ti devi rassegnare.
Dal fondo, non si può che risalire, per riconquistare le cose normali.
Questa è la storia di una rivincita, una quotidiana tragedia che fa ridere.
È un tentativo di strappare le persone al loro normale anonimato e per una sera renderle protagoniste. Qui ci sono persone normali, di cui sono piene le strade; persone tra le quali provare a riconoscersi, in quanto a debolezze, illusioni, speranze.


sabato 30 novembre ore 22

Teatro Minimo
AMLETO
di e con Michele Sinisi
collaborazione alla scrittura Michele Santeramo
produzione Teatro Minimo
in coproduzione con Festival Castel dei Mondi
col sostegno di Fondazione Pontedera Teatro, FestTeatro, Armunia Festival Piccolo Osservatorio Universale Garzia

Amleto si trova in una stanza e vive in completa solitudine la sua storia. I fatti, i personaggi sono caduti davanti ai propri occhi e malgrado i suoi desideri deve confrontarsi con questi e prendere delle decisioni. La tragedia sta nel fatto che deve comunque risolvere la sua storia da solo, deve stare lì a parlare con personaggi assenti. Polonio, Re Claudio, Ofelia, Laerte, la madre Gertrude, l’attore della compagnia girovaga, non ci sono o forse non sono arrivati. Solo le sedie gli fanno compagnia. L’unica presenza reale è il fantasma del padre che in quanto tale lo metterà al corrente di ciò che veramente è successo. La storia è quella che tutti noi conosciamo e il testo shakespeariano è smontato e reintrodotto sulla scena attraverso un soliloquio che vuole rendere in modo chiaro lo svolgersi della storia sino alla morte.
Le sedie vuote saranno le uniche testimoni della sua esperienza.
È possibile aggiungere ancora qualcosa ad un’opera che è mito teatrale? Ho cercato di avvicinarmi a più riprese al suo nucleo drammatico attraverso vari laboratori ma puntualmente mi confrontavo con l’ossessiva e malinconica qualità della lingua shakespeariana. Scoprivo di essermi avvicinato ad un mistero senza riuscire a svelarlo del tutto.
Una tragedia che sfugge all’analisi o che accetta tutte le analisi mentre racconta di un uomo che non accetta nulla. Rimane il mistero di un essere umano chiuso nella stanza dei ricordi e delle immagini che più l’assillano e da cui non vede l’ora di liberarsi.
L’intensità favolosa delle sue utopie che non riesce a sostenere.
Michele Sinisi

 

giovedì 19 e venerdì 20 dicembre ore 21
Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards
Focused Research Team in Art as Vehicle
THE LIVING ROOM
creato da Thomas Richards
Ingresso gratuito

The Living Room ci porta a casa, in un luogo in cui accogliamo l’altro. Cominciando da questa azione fondamentale che può avvenire in un soggiorno, ci inoltriamo in un’investigazione sui modi in cui le potenzialità del mestiere performativo possono arricchire ed essere arricchite dalla realtà e dalle relazioni interpersonali quotidiane. Come si può essere con l’altro in modo che il quotidiano fluisca senza rottura nel non-quotidiano? Qui il testimone ha la possibilità di liberarsi della sua anonimità, di essere un individuo, un ospite. Durante l’incontro si svolge un evento performativo, strutturato e preciso, un flusso vivente di azioni basate sul lavoro con antichi canti di tradizione, e su testi che esplorano cosa comporta il risvegliarci di fronte a noi stessi, all’altro, al mondo.

 

Crediti fotografici

1. Lisboa, ph. Alice Casarosa

2. Tu!, materiale stampa

3. Thans for vaselina, ph. Simone Rocchi

 
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