DEBUTTO in prima nazionale di SWEET MAMBO
EVENTI COLLATERALI a cura di Lucrezia Zazzera BARI_Teatro Petruzzelli 26 giugno> 1 luglio
A quattro anni dalla scomparsa di Pina Bausch, coreografa tedesca che ha cambiato la storia del teatro e della danza, Bari è pronta ad ospitare la sua storica compagnia Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Dal 28 giugno al 1 Luglio andranno in scena al Teatro Petruzzelli, organizzate come sempre dall’Andres Neumann International, quattro uniche rappresentazioni di Sweet Mambo, in prima nazionale (venerdì 28 giugno alle 20.30, sabato 29 giugno alle 18.00, domenica 30 giugno alle 18.00, lunedì primo luglio alle 20.30, informazioni 080.975.28.40, www.fondazionepetruzzelli.it). Lo spettacolo, creato nel 2008, è la penultima opera realizzata dalla Bausch.
In occasione del ritorno a Bari della compagnia (l’ultima presenza risale al 1990 quando, sempre al Petruzzelli, andrò in scena ‘Palermo Palermo’) il Teatro Pubblico Pugliese, con il sostegno del Fesr Dansystem tra le azioni affidate dalla Regione Puglia-Assessorato alla Cultura, ha organizzato un programma di eventi, conferenze e proiezioni interamente dedicati alla figura di Pina Bausch a cura di Lucrezia Zazzera.
Un omaggio per la pluripremiata coreografa affezionata alla Puglia, dove era solita trascorrere le sue vacanze estive. Partner della settimana di celebrazione, il TTV Premio Riccione Teatro, il Centre Pompidou, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’Apulia Film Commission, la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari.
L’omaggio alla Bausch (info: tel. 080.5580195 / www.dansystempuglia.it / www.teatropubblicopugliese.it) comincia lunedì 24 giugno alle 17.30 nella sala 1 del Palazzo Ex Poste dell’Università di Bari, con la proiezione dello spettacolo Café Müller. Creato nel 1978, è il lavoro più autobiografico e noto di Pina Bausch. L'unico in cui lei stessa sceglie di danzare in scena. Un manifesto per generazioni di artisti del teatro e della danza. L'azione si svolge in un oscuro caffè della memoria, affollato da sedie vuote e percorso solo da sei personaggi, danzanti al suono delle arie di Henry Purcell. Come lo ha definito la stessa Bausch, questo pezzo breve e fulminante è un "lamento d'amore": una metafora, traslata nel respiro dei corpi, dell'impossibilità di un contatto autentico con l'altro. Ma è anche la dichiarazione, concentrata e lancinante, di quella particolare tensione di ricerca che a fine anni Settanta produrrà la rivoluzione scenica del Tanztheater.
A seguire ci sarà la proiezione di Bilder Aus Stücken der Pina Bausch (immagini da pezzi di Pina Bausch) in cui si evoca lo stesso processo creativo di Pina Bausch attraverso alcuni estratti degli spettacoli Er nimmt Sie an der Hand und führt Sie in das Schloss die anderen folgen (una rilettura del Macbeth di Shakespeare mai rappresentata in Italia), Nelken, Walzer e Palermo Palermo. In quest’ultimo pezzo, dedicato al capoluogo siciliano, un muro di veri mattoni copre il boccascena del teatro e crolla a vista a inizio spettacolo. Il film ci restituisce tale fragorosa caduta, che anticipò (o profetizzò) quella del Muro del Berlino.
Si continua martedì 25 giugno Palazzo Ex Poste dell’Università di Bari alle 17.30, con Blaubart (Ascoltando una registrazione dell'opera di Béla Bartók “Il Castello di Barbablù”), uno dei pezzi più cupi e possenti coreografati da Pina Bausch, e anche quello che segnò l’inizio concreto del suo teatrodanza. Creato nel 1977 e montato a partire dallo spunto di un’opera di Bartók, è un fondamentale lavoro di connessione tra coreografia e teatro parlato, dove si esplora l’intero vocabolario dei suoni umani originari e istintivi che cercano uno sbocco nel linguaggio razionale. In tal senso è uno spettacolo-ponte tra il teatro coreografico e la drammaturgia “totale” di Pina Bausch, che proprio in Blaubart cominciò a mettere a punto il suo metodo di composizione basato su improvvisazioni gestuali e verbali dei ballerini sollecitate da domande e temi da lei proposti. Subito dopo verrà proiettato il ritratto-documentario “ Pina Bausch, realizzato di Anne Linsel” nel 2006 che ricorda, attraverso le parole della Bausch e dei suoi più stretti collaboratori, il lavoro che ha rivoluzionato il mondo della danza e del teatro, dai suoi esordi nella scuola di Essen fino alla creazione del Tanztheater Wuppertal.
Il 26 giugno si va in scena alle 21.00 all’Arena Quattro Palme (Cinema Galleria, Bari) con la proiezione speciale di Die Klage der Kaiserin / Il lamento dell’imperatrice, primo e unico lavoro cinematografico diretto da Pina Bausch, che trasporta sullo schermo lo stile e i temi che hanno reso celebre il Tanztheater. Le riprese, iniziate nell’ottobre del 1987 e terminate nella primavera del 1989, sono il frutto di una serie di improvvisazioni dei danzatori, in gran parte componenti della compagnia di Wuppertal, stimolati dalla stessa Bausch. Privo di una tradizionale trama narrativa, il film è un susseguirsi di scene percorse da complesse associazioni tematiche, visive e musicali. Tutto ruota attorno a Wuppertal, ripresa nei suoi angoli più disparati: la campagna e i boschi, le strade del centro cittadino, il treno sopraelevato, una scuola di ballo, una serra, un solario, la sala prove nel vecchio cinema in disuso dove si è compiuto tutto il lavoro di concezione e montaggio dei pezzi del Tanztheater Wuppertal.
Giovedì 27 giugno si continua con le proiezioni. Alle 17.30 (sala 1 Palazzo Ex Poste) si potrà assistere a ‘1980 Ein Stück von Pina Bausch / un pezzo di Pina Bausch’, mirabile e avvolgente affresco sulla vita che narra la tenerezza e la nostalgia dell’infanzia, assieme al senso della fine e dell’addio, e che prende il suo titolo dall’anno in cui venne creato (lo stesso della morte di Rolf Borzik, primo scenografo e compagno di Pina), 1980 è indissociabile, nella memoria dello spettatore, dal profumo dell’erba: quello che emanava dal vero prato all’inglese, fresco e fragrante, che ricopriva il palcoscenico in occasione della rappresentazione di questo spettacolo, considerato da molti il punto più alto della produzione di Pina Bausch.
Per venerdì 28 giugno in programma: alle 16.00 (sala 1 Palazzo Ex Poste) proiezione di ‘Walzer. Ein Stück von Pina Bausch / un pezzo di Pina Bausch’, che non è mai stato rappresentato in Italia. Si tratta di uno spettacolo che, malgrado la sua dolcezza apparente, in realtà parla dell'esilio, della separazione e della difficoltà o impossibilità di essere amati. È un riflesso della perdita come vissuto intimo e come esperienza storica, in riferimento alla guerra e alle guerre che straziano il mondo. Emblematico della concezione strutturale dei pezzi anni Ottanta di Pina Bausch, Walzer alterna assoli e pezzi corali, costruendosi attraverso temi, fughe e variazioni. Come una sinfonia di immagini e sentimenti. Le grandi arie recitate, che qui hanno la stessa funzione strutturale degli assoli virtuosistici nei balletti, sono affidate a formidabili interpreti "storiche" del Tanztheater Wuppertal quali Josephine Ann Endicott, Malou Airaudo, Mechthild Grossmann e Meryl Tankard. Terminata la proiezione di Walzer, si continua con ‘A primer for Pina’ documentario della scrittrice e critica americana Susan Sontag, in cui analizza l’evoluzione del lavoro della coreografa, esplora il suo rapporto con la musica e il suo metodo compositivo fondato sulla tecnica del collage e su un assemblaggio di tipo cimematografico, descrive le sue sedute d’improvvisazione con i danzatori, situa il suo lavoro nel contesto storico del teatrodanza tedesco, senza dimenticare il legame con l’espressionismo. Nella stessa giornata, alle ore 18.00 nella Sala Murat / Piazza del Ferrarese è previsto, inoltre, l’incontro di Leonetta Bentivoglio con Lutz Förster, direttore artistico del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch.
Alle 20.30, al Petruzzelli, l’attesa prima dello spettacolo Sweet Mambo.
Sabato 29 giugno al Palacarrassi, prenderà il via la due giorni (fine il 30 giugno) delle Masterclass di danza contemporanea con Fernando Carlos Suels Mendoza e Thusnelda Mercy. Due giornate di studio rivolte a danzatori di livello avanzato. Fernando Carlos Suels Mendoza, che coordinerà il lavoro per la parte tecnica, è venezuelano, diplomato alla Folwang Hoschule di Essen e allievo di Jean Cebron, danzatore dal 1995 nella compagnia della Bausch, ha partecipato a tutte le sue creazioni, incluso l’ultimo lavoro del 2009 “Como el Mosquito en la Piedra, ay si, si, si”. Thusnelda Mercy, che coordinerà il laboratorio di improvvisazione coreografica, è invece originaria di Marsiglia e ha intrapreso i suoi studi alla Folkwang Hochschule di Essen Werden, dove ha studiato, tra gli altri, con Malou Airaudo, Dominique Mercy, Libie Nye (tecnica Limon), Alfredo Corvino, Juan Kruz de Garaillo Esnaola. In questi anni ha lavorato come danzatrice con diversi coreografi come: Kuo-Chu Wu, Joachim Schlomer, Malou Airaudo. Nel 2002 danza per Sascha Waltz in “ Nobody”. Dal 2003 entra a far parte del Wuppertal Tanz Theater Pina Bausch. Nel 2008 interpreta uno spettacolo del coreografo Marc Sieckarek. Dal 2009, crea insieme a Clementine Deluy e Damiano Ottavio Bigi, il trio CDT avvalendosi di proprie creazioni e coreografie di Malou Airaudo. La masterclass (a pagamento) è rivolta ad un massimo di venti partecipanti. (info: tel. 080.5580195/ www.teatropubblicopugliese.it)
Domenica 30 giugno è prevista la proiezione speciale di Le Sacre du printemps / La Sagra della Primavera. L’appuntamento è alle 22.00 in piazza S. Maria del Buon Consiglio. Quest’anno, come è noto, viene celebrato in tutto il mondo il centenario della creazione dell’opera di Igor Stravinsky avvenuta al Théâtre des Champs Elysées di Parigi nel Maggio del 1913. Banco di prova per alcuni tra i massimi coreografi del Novecento tra cui Vaslav Nijinsky (autore della prima del 1913), Maurice Béjart e Martha Graham, La Sagra della Primavera viene montata dalla Bausch nel 1975. Da sempre nel repertorio del Tanztheater Wuppertal, si differenzia da tutte le altre per la mancanza di riferimenti a figurativismi folclorici e a contesti storicamente definiti. Trenta ballerini, quindici uomini e quindici donne, gli uni a torso nudo, le altre in vesti leggere e trasparenti, danzano sulla scena coperta di argilla (ideata da Rolf Borzik) un rito asciutto e violento per la designazione della fanciulla (l'Eletta) destinata al sacrificio propiziatorio. Protagonista assoluta è la danza, costruita secondo una limpida lettura della partitura musicale e scandita in assoli lancinanti e bruschi giochi di massa. Sempre più drammatico nel suo crescendo devastante, coi corpi via via più selvaggi, affannati e imbrattati, questo Sacre compone un vivido e intenso cerimoniale primitivo che conduce alla morte dell'Eletta. Capolavoro coreografico irrinunciabile per la comprensione dell'estetica di Pina Bausch, contiene le radici più antiche e profonde del suo linguaggio d'autrice.
Tutti gli appuntamenti della rassegna Omaggio a Pina Bausch sono a ingresso gratuito. Inoltre, novità assoluta, a tutti coloro che parteciperanno a uno solo degli appuntamenti verrà rilasciato un coupon per ottenere uno sconto del 30% sul prezzo del biglietto di ingresso al Petruzzelli per le quattro uniche rappresentazioni di ‘Sweet Mambo’.
Conclusa la rassegna barese, il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch è atteso dall'11 al 14 luglio 2013 al Teatro San Carlo di Napoli con un repertorio di grande impatto: Café Müller e Le Sacre du Printemps.
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