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Evviva la Cina!

Affratellamento Open Space

Firenze / 9 ottobre > 14 dicembre 2008

Laboratorio Nove presenta il nuovo progetto di creazione e di contaminazione culturale internazionale. Evviva anche la Cina! non è un festival né una rassegna di spettacoli: è un punto di vista autonomo che si avvale di artisti cinesi collaboratori del gruppo fiorentino per confermarne lo status migratorio e al contempo stanziale.

Dopo le esperienze europee e le recenti connessioni con i Balcani, la Cina si presenta, ora come non mai, argomento di civiltà contemporanea che permette di affrontare una serie di tematiche: a partire dalla poderosa tradizione, attraverso la contraddizione occidentale, la Cina si pone fuori dal conosciuto possibile perché inarrestabilmente veloce nella trasformazione quotidiana.

Con lo spostamento dell'attenzione della propria progettualità a questo universo-colosso, Laboratorio Nove prosegue il suo progetto fatto di continui spostamenti: di pensiero, di palcoscenico, di sguardo, di trattamento, di geografie; attraverso relazioni rinnovate, proseguimenti di complicità, condivisioni di percorsi, innescando una serie di collaborazioni interne sia a livello poetico (con gli autori) che a livello produttivo-organizzativo (con le strutture chiamate a sostenere il compito realizzativo ed economico). Già da tempo la formazione si avvale di diverse maestranze (tra cui Luca Camilletti, Branko Brezovec, Rodrigo García, Patrice Bigel) coinvolgendole nella realizzazione di opere che, singolarmente, si fanno stumento transitorio e apolide della propria poetica.

In questo caso il corpo centrale del progetto è affidato a Luca Camilletti, che dopo "Fine. Includendo il testo Le presidentesse di Werner Schwab" del 2004 e "Blues (Balkan) & C." del 2006, conferma una continuità poetica legata alla definizione di un nuovo corso all'interno dell'itinerario del Laboratorio Nove. La creazione che dirige si avvale degli interventi video del documentarista pechinese Wu Wenguang e dell'opera pittorica di Zhang Qingshan per i fondali della scena. Lo spettacolo segue un viaggio della Compagnia a Pechino, dove è stato realizzato "Blues Balkan & C" e un workshop con giovani performer cinesi tenuto da Camilletti nella scorsa estate.

Accanto alla produzione di Camilletti, dal titolo "Essere all'oscuro di tutto", si muovono i satelliti del progetto: spettacoli per l'infanzia: "Buon anno del Topo" per la regia di Simona Arrighi, due performances: "Kostantin Sergeevic Stanislavskij non aveva ragione, quindi neanche Mao Zedong" e "Il coinvolgimento degli aghi"; una conferenza del filosofo/sinologo François Jullien dal titolo "Modello, democrazia e strategia"; una pubblicazione per l'infanzia: "Pechino si chiama Beijing" con illustrazioni di Ginevra Boni a cura dello studio Inklink; un incontro sulla realtà delle donne cinesi che vivono, studiano e lavorano nel nostro territorio dal titolo "Ragazze sospese", la realizzazione di un video documentario dal titolo "La città proibita" realizzato da Manola Nifosì e Sergio Aguirre che indaga la comunità cinese del territorio fiorentino attraverso le voci di piccole e grandi donne, e infine la presentazione di tre film documentari di Wu Wenguang che narrano del rapporto tra la vita dei lavoratori cinese di oggi e alcune tecniche di rappresentazione (la danza e il video).
Un progetto articolato, dunque, reso possibile anche dal finanziamento del Comune di Firenze, della Regione Toscana e dal MiBAC attraverso il Patto Stato-Regione e il sostegno dei Comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio.

AFFRATELLAMENTO OPEN SPACE
via G. Orsini 73, Firenze
INFO E PRENOTAZIONI: Laboratorio Nove tel. 055 445041
info@laboratorionove.it - www.laboratorionove.it

 

Essere all'oscuro di tutto. Testo di presentazione

 
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