DRODESERA XXXII |
WE FOLK! Un festival come sempre di confine, sul confine, con una vocazione ad esplorare tutte quelle aree di intersezione tra territori artistici che difficilmente si prestano ad essere rinchiuse in una definizione univoca: We Folk. Lontani dai clichés comunemente associati alla parola, è nei rituali del folk – nella culla di nuove e vecchie tribù – che diventa possibile immaginare nuovi modi di appartenenza, distaccandosi dalla vita reale o al contrario immergendosi fino in fondo nelle radici che costituiscono la nostra storia. In cerca di una comunità, di una nuova forma di protezione. Per questo a Drodesera 2012 ci saranno performance per poche persone alla volta, in grado di accrescere l’intimità e scardinare le convenzioni: il duo Heine Avdal & Yukiko Shinozaki ambienterà il suo Field works-Office per due spettatori negli uffici della Centrale, mentre Mali Weil, giovane gruppo trentino tra le nuove realtà più promettenti del nostro paese, accoglierà gli spettatori a gruppi di cinque nella sua onirica White Noise Machine, realizzata in collaborazione con la designer Liviana Osti di Mezzolombardo (tra i 20 giovani artisti ospitati all’interno di FICO, il progetto di Centrale Fies e Mi9 dedicato al design). Sputato a Cristo, opera di Luigi Presicce, sarà invece accessibile ad un solo spettatore alla volta, e resterà dopo la performance negli spazi della Centrale in forma di installazione.
Spazio ovviamente alle nuove produzioni degli artisti della Factory (Dewey Dell, Anagoor, Marta Cuscunà, Codice Ivan, Francesca Grilli) - progetto attraverso il quale Centrale Fies sostiene da anni le migliori nuove leve della scena italiana. Come sempre, non mancheranno i protagonisti italiani della ricerca: Motus – da sempre tra le presenze predilette dal pubblico di Centrale Fies - con una trilogia site specific di ‘atti pubblici’, W.; Mk – compagnia di danza guidata da Michele Di Stefano, tra le più amate anche a livello internazionale – con l’ultima produzione Il giro del mondo in 80 giorni; l’Accademia degli Artefatti, storica compagine romana diretta da Fabrizio Arcuri, con una rivisitazione del fassbinderiano Sangue sul collo del gatto che ha debuttato a Monaco di Baviera nel marzo scorso, protagonista la strepitosa Francesca Mazza, attrice pluripremiata tra le più importanti del panorama italiano. Senza tralasciare i lavori di Cosmesi e Collettivo Cinetico, compagnie più giovani anagraficamente, ma molto amate dal pubblico italiano, e il lavoro di Alterazioni Video (insieme a Arto Ushan and the Nice Music) e Zapruder, due collettivi di videomaker presenti da anni nel palinsesto dei maggiori festival internazionali dedicati alle performing art. Drodesera è come sempre realizzato nel rispetto assoluto del prezioso ambiente naturale che lo circonda: per questo non è consentito l’accesso alla Centrale con mezzi privati, ma
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