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Mime Festival ! Aurelien Bory

Sans Objet
Poesia della macchina.

di Giulia D'Amico


Aurelien Bory porta in scena al Mime Festival di Londra uno spettacolo futurista, in cui un braccio meccanico dà vita ad intense sequenze di poesia visiva. Humour, danze acrobatiche e sorprendenti effetti di luce non possono che affascinare la platea ed interrogare sul processo di meccanizzazione e d’evoluzione che l’uomo e la nostra società stanno vivendo.

L’atteso London International Mime Festival (www.mimefest.co.uk) è uno di quei pochi eventi teatrali che attira l’attenzione di un pubblico di tutte le età. Un evento in grado di ammaliare anche chi non ama particolarmente il teatro di figura e che permette ai più accaniti seguaci della scena internazionale di seguire il lavoro degli artisti più d’avanguardia.

Fra le compagnie francesi in programma, il Festival presenta, per la quinta volta, Companie 111 – Aurelien Bory (www.cie111.com) con la loro ultima produzione dal sapore futurista, Sans Objet.
Elemento centrale e protagonista indiscusso dell’intera performance è un enorme braccio meccanico, tecnologia industriale nata negli anni ’70. Lo spettacolo ha inizio e l’intera scena è coperta da un immenso telo di plastica nero, il cui odore penetrante arriva sino in platea. Il braccio meccanico si muove lentamente e il telo inizia a scricciolare e a piegarsi. È l’intervento dell’uomo a rivelare l’aspetto della macchina: due uomini in completo nero entrano in scena e la liberano dal telo che l’avvolge. Si percepisce una certa curiosità fra il braccio meccanico e i performer, che pian piano iniziano ad entrare in relazione, seppur con qualche timore. L’evolversi del rapporto fra macchina e uomo sembra imprevedibile, oscillando continuamente fra gioco e guerra, fra scherzo e derisione, fra collaborazione ed imposizione. Si tratta di un rapporto di potere, forse di prigionia. Gli spettatori, testimoni di questo incontro, si ritrovano a partecipare empaticamente alle varie fasi di questo dialogo senza parole e grazie ad uno squisito tocco di humour, la visione dello spettacolo risulta particolarmente leggera e piacevole.

Da un punto di vista scenico, Bory è in grado di raggiungere momenti di pura poesia visiva, creando sorprendenti effetti di luce o semplicemente mettendo in relazione gli elementi che la scena gli offre. Particolarmente interessante il diverso impiego dei materiali, come il telo di plastica nero, che viene esplorato sia a livello sonoro, che olfattivo e visivo. Lo spettatore non può che sentirsi avvolto e coinvolto in questa performance plurisensoriale.

Il punto di partenza della ricerca di Bory sembra risiedere nello spazio da esplorare nella sua tridimensionalità, sfidandone la forza di gravità, grazie alla forza del braccio meccanico. Senza sforzo alcuno, la macchina è in grado di smantellare il pavimento della scena, utilizzandone le assi per erigere, in pochi minuti, una città di grattacieli. Ancora più affascinante è vedere il braccio meccanico prestarsi come base d’appoggio per i performer, sollevandoli in aria e dando vita a solenni danze acrobatiche. Il contatto fisico con il braccio meccanico influenza enormemente il corpo dell’uomo e i suoi movimenti nello spazio, sia a livello di ritmo che di traiettoria. Controllo e precisione: le parole chiave che guidano i loro muscoli. In scena, i loro corpi sono silenti, non si sentono i rumori dei passi né dei respiri, se non in un'unica sequenza in cui sono costretti a correre come dei criceti imprigionati in una ruota.
Questo processo di meccanizzazione dell’uomo è seguito da un processo di umanizzazione della macchina, che non sembra semplicemente eseguire i comandi del tecnico che lo manovra da un angolo della scena, bensì i suoi movimenti appaiono, ai nostri occhi, come delle vere e priorie azioni precedute dal pensiero. Ma entrambe le trasformazioni nascondono qualcosa di mostruoso ed angosciante. Soprattutto verso la fine dello spettacolo in cui il braccio meccanico si trasforma in uno strumento di distruzione e la sottomissione dell’uomo diventa inevitabile.



London International Mime Festival
Southbank Centre – Queen Elizabeth Hall
21- 23 febbraio 2011

www.mimefest.co.uk

 
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