[Carolina Ciccarelli] Un luogo di incontro e di ascolto, accessibile all'occhio dello spettatore e all'orecchio dell'ascoltatore: questo è stato Hotel Noosphere il programma radio di 19/20, collettivo di artiste tutto al femminile composto da Fedra Boscaro, Tihana Maravich, Federica Falancia, Costanza Savini e Linda Rigotti, trasmesso in diretta streaming attraverso la web radio Ælia Media dalla splendida cornice di Villa delle Rose - nel quartiere bolognese di Saragozza – il 20 dicembre scorso Canale d'arte e d'informazione multimediale, Radio Ælia Media (www.aeliamedia.org) nasce dalla mente di Pablo Helguera in occasione della prima edizione del Premio Internazionale di Arte Partecipativa e vuole essere spazio, reale e virtuale, in cui, dalle strade e dai luoghi della città, dar voce a chi fa e produce cultura, mirando alla creazione di una rete di conoscenze e riflessioni e sfruttando le potenzialità di un vecchio mezzo di comunicazione – la radio – adattato alle possibilità dei nuovi mezzi di trasmissione. Dopo l'esperienza delle dirette da Piazza Puntoni, Ælia Media è tornata a trasmettere dalla sua sede ufficiale di Villa delle Rose, concessa alla web radio dal MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna, per la puntata di Hotel Noosphere – Prova aperta per una trasmissione radiofonica. Per l'occasione, la stanza della diretta è trasformata in un luogo di creazione di sinergie e di relazioni, accogliente e familiare, uno spazio comune di dibattito, che nega al pubblico presente l'obbligo dello spettatore limitato all' “ascoltare assistendo”. Come brave padrone di casa, le 19/20 tessono fili di partecipazione attiva all'evento offrendo caramelle e vino, coinvolgendo gli ascoltatori presenti nella creazione narrativa di un collage su di una stanza immaginata, invitandoli ad intervenire nelle discussioni e a porgere domande. Prova aperta, quindi, anche di partecipazione civica e relazione virtuale con un ascoltatore la cui presenza non viene mai dimenticata. Hotel Noosphere chiede al pubblico di attivare la propria capacità immaginifica per creare camere e spazi di un hotel che ospita conversazioni, interviste e dialoghi, momenti di approfondimento sull'arte e la cultura condotti dalle donne del collettivo 19/20 e rivolti ad altre donne del mondo del lavoro. Intervallate dall'ascolto di ottima musica – tra cui due omaggi ad Amy Winehouse e a Cesaria Evora – Karin Andersen, artista visiva, Julia Draganovic, curatrice culturale, Vega Partesotti, giornalista, Lavinia Savini, avvocato, Matilde Soligno, fotografa e Paola Venturoli, sensitiva, hanno parlato dei loro mestieri o delle loro opere, mentre le loro immagini virtuali erano trasmesse live su uno schermo in sovrapposizione a quelle di vari interni di un hotel. Intervistata ciascuna da un membro di 19/20, le sei ospiti-protagoniste si sono ritrovate a rispondere a questioni poste dalle ospiti stesse per un incrocio di domande e risposte infilate abilmente come dentro un vaso di Pandora. Interrotte dal suono di un campanello, le ospiti-intervistate venivano invitate alla pesca da una fantomatica presenza che le donne del collettivo 19/20 hanno lasciato immaginare al pubblico da casa nella figurazione divertente di una coniglietta velina. Le risposte alle domande sull'essere donna, sull'essere madre, sul giusto livello di “casalinghitudine” per la donna moderna hanno smosso l'interesse delle intervistatrici e acceso il dibattito intorno alla dimensione più quotidiana ed intima dell'universo femminile. Così, se Julia Draganovic ha parlato dell'essere casalinga come prerogativa necessaria ed indispensabile per potersi dire indipendenti, la sensitiva Paola Venturoli ha difeso la scelta del rifiuto della maternità ribadendo il fatto che non essere madri non vuol dire essere donne a metà. Due le artiste intervenute per parlare del loro lavoro: la poliedrica Karin Andersen, nata in Germania ma bolognese di adozione, la cui arte, svincolata da una visione antropocentrica, si lega alla riflessione sul confronto tra uomo e animale; e Matilde Soligno, giovane fotografa, formatasi tra Milano e New York, che ha fatto della fotografia una materia artistica di memoria visiva, in forte connessione con la quotidianità.
Interessante in questo contesto l'intervento di una donna avvocato che ha scelto una specializzazione non solo anomala ed insolita, ma coraggiosa. Lavinia Savini, avvocato per e dell'arte, esperta in diritti d'autore e tutela delle opere d'ingegno, in collaborazione con due studi legali di Barcellona e New York, ha dato vita a Idealex, una rete transnazionale di professionisti dediti alla consulenza e ai servizi per le arti e le creazioni intellettuali, esempio di come le passioni per due sfere lavorative apparentemente distanti possano confluire in un'unica mansione e inventività lavorative. A chiusura della trasmissione, il microfono è passato a Vega Partesotti, giornalista da poco trasferitasi a Parigi, città tanto bella quanto difficile, in cui trovare la propria dimensione, affettiva e professionale, è impresa ardua, ma altrettanto soddisfacente. Alla fine della serata la sensazione, per gli spettatori e gli ascoltatori di Hotel Noosphere è che due ore sono decisamente poche per dare forma e vita a tutta questa poliedricità di voci. Si resta con la voglia di approfondire, di domandare ancora, di ascoltare dell'altro, di rimanere immersi in quel groviglio di conoscenze e di esperienze, in quell'intreccio di culture e di energie che dà la momentanea vertigine di essere risucchiati, ma non si può far altro che attendere pazientemente la prossima puntata - a detta di Fedra Boscaro, prevista a breve - da vivere se possibile partecipandovi, oppure, alternativamente, ascoltandola avidamente in diretta streaming via radio.
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