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Una scena di città PDF Stampa E-mail
Bologna / 27 novembre 09, ore 16
DMS/ Dipartimento Musica e spettacolo
Metodologia di ricerca I-II - L’attore, la scrittura, la scena
a cura di Marco De Marinis

Conferenza di Maria Ines Aliverti

Presentazione del volume
Una scena di città attribuita a Sebastiano Serlio. Breve saggio di iconologia teatrale

[Edizioni ETS 2008]

Si tratta di una breve monografia dove si esamina un famoso bozzetto scenografico conservato presso il GDS Uffizi con la segnatura 5282A, la cui attribuzione a Sebastiano Serlio (1475-1554) non era mai stata discussa. La prospettiva in cui si distinguono con evidenza alcune architetture della Piazzetta San Marco di Venezia era stata messa in relazione con la ristrutturazione del foro marciano da vari studiosi (Tafuri, Zorzi, Olivato, Fossati, Onians). Il lavoro presente identifica invece in questa immagine, sulla base di un'analisi stilistica e iconologica e di numerosi riscontri documentari, il progetto scenografico per una commedia di Nicolò Secco (1509 ?-1560), nota nella versione a stampa con il titolo L'Interesse, ambientata a Venezia e rappresentata a Milano il 30 dicembre 1548 durante le feste in onore di Filippo d'Asburgo (poi Filippo II). Esso offre lo spunto per indagare la personalità del Secco, capitano di giustizia, commediografo, scienziato ed architetto dilettante, esperto di prospettiva e di piantazioni militari, probabile autore anche del progetto scenografico per la sua commedia. In particolare vengono messi in rilievo i suoi rapporti con Girolamo Cardano e Tiziano Vecellio, significativi anche in relazione alla rappresentazione della commedia. L'analisi iconologica conferma le valenze politiche attribuite a questa scena, in sintonia con il programma ideologico imperiale di Carlo V. Il saggio è accompagnato da un commento a un testo poco noto: la dedica della edizione postuma della commedia L'Interesse (Venezia, F. Zilietti, 1581), a firma di Evangelista Ortense e in omaggio all'attrice Vittoria Piissimi. Nella dedica è contenuta una interessante testimonianza sulla educazione della Piissimi, che integra la biografia lacunosa di una tra le prime grandi attrici professioniste, e dà un significativo contributo alla questione della comparsa delle donne attrici sulle scene.


Maria Ines Aliverti è professore associato di Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Pisa dove tiene corsi sulla scenografia e l’iconologia teatrale, e sulla regia del ‘900 nel Corso di Laurea di Cinema Musica e Teatro. Svolge la sua ricerca presso il Dipartimento di Storia delle Arti della stessa Università.
Formatasi, dal 1968 al 1976 nelle università di Pisa e di Parigi (Université Paris VII), ha svolto a Pisa gran parte della sua attività accademica. Ha collaborato in qualità di docente con altre università italiane e straniere: University of Leicester, Università di Genova polo Imperia, Université Paris III, University of Mainz-IPP. E’ attualmente membro dell’école doctorale ASSIC 267di Paris III. Ha fatto parte di programmi di ricerca nazionali (come responsabile in programmi CNR e MIUR) e internazionali: dell’European Science Foundation (membro del Coordination Committee dell' European Theatre Iconography Scientific Network, 1997-2000) e dell’University of Warwick - Centre for the Study of the Renaissance (membro del comitato direttivo del programma di ricerca Europa Triumphans 1998-2004).
Ha partecipato come relatore a molti colloqui internazionali, e ha pubblicato in Italia e all’estero numerosi lavori (sulla regia del ‘900, in particolare su Jacques Copeau e su Gordon Craig, sul teatro e le feste di corte di ‘500 e ‘600, sul teatro francese e inglese del ‘700). Il suo principale apporto di metodo riguarda l’iconografia e l’iconologia del teatro e dello spettacolo, campo di ricerca alla cui fondazione ha contribuito con studi considerati pionieristici.

 



Metodologia di ricerca I-II
L’attore, la scrittura, la scena
Dipartimento di Musica e Spettacolo - Palazzo Marescotti
via Barberia,4 Bologna
 
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