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Su le carte e fra le scene PDF Stampa E-mail
Bologna / 20 febbraio '09, ore 16
DMS/ Dipartimento Musica e spettacolo
Metodologia di ricerca I-II
L’attore, la scrittura, la scena

a cura di Marco De Marinis
 
Conferenza di Laura Riccò
Presentazione del volume
“Su le carte e fra le scene”.
Teatro in forma di libro nel Cinquecento italiano [Bulzoni, 2008]


introduce Marco De Marinis


Il libro, “Su le carte e fra le scene”. Teatro in forma di libro nel Cinquecento italiano, che non riunisce saggi già editi, ma che, al contrario, è del tutto nuovo, pur avendo dietro le spalle oltre un decennio di ricerche, si propone di traguardare da una specola diversa rispetto a quella consueta la tradizione dei testi teatrali cinquecenteschi. È l’editoria dell’epoca a costituire l’osservatorio privilegiato di questa indagine, che istituisce confronti metodologici con le tendenze emerse in anni recenti in campo italiano ed europeo sul rapporto fra le opere drammatiche e il torchio. Si cerca così di sanare un’inspiegabile assenza, o quanto meno una limitatissima presenza del libro rinascimentale italiano di natura teatrale negli studi di riferimento, in genere più attenti a periodi storici posteriori e a paesi diversi dal nostro. L’analisi segue un percorso solo in parte orizzontale, dato che non si perseguono intenti rigidamente storici, ed è volta piuttosto a ‘tagliare’ trasversalmente le questioni, dando largo spazio ai complessi paratestuali, verbali e iconografici, che corredano le stampe. Sono affrontati così, in sequenza, problemi quali il transito dell’oralità verso il libro e il primo consolidarsi di una drammaturgia consapevolmente affidata al torchio; le molteplici forme di codificazione letteraria ed editoriale del Cinquecento maturo, legate all’affermarsi della moderna teoria poetica aristotelica; l’ingresso degli attori professionisti organizzati in compagnie (che verranno poi definiti ‘Comici dell’Arte’) nel mondo della stampa, con la rapida appropriazione dei meccanismi vigenti ormai collaudati; il legame interpretativo, presente fin dagli incunaboli, fra il testo drammatico e il suo corredo iconografico. Nel corso delle pagine alcune esperienze particolari ed alcuni fenomeni sono sottoposti ad una sorta di ‘fuoco incrociato’, ritornando più volte sotto prospettive multiple: si è voluto in tal modo cercare di tessere una sorta di ragnatela, tale da connettere ambiti di consueto ritenuti separati, sperando nel contempo di riuscire anche a sbandire qualche pertinace luogo comune sul nesso «carte»-«scene».

 

Laura Riccò, insegna a Firenze presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Fra i suoi titoli: Vasari scrittore. La prima edizione del libro delle «Vite»  (1979), Giuoco e teatro nelle veglie di Siena (1993); le edizioni critiche commentate dei Trattenimenti di Scipione Bargagli (1989), e de La castalda, La gastalda (1994) nel quadro dell’Edizione nazionale delle opere di Carlo Goldoni. Da tempo si dedica a questioni di tecnica di scrittura, di filologia e di editoria teatrali: Testo per la scena - testo per la stampa: problemi di edizione (1996), «Parrebbe un romanzo». Polemiche editoriali e linguaggi teatrali ai tempi di Goldoni, Chiari, Gozzi (2000), La «miniera» accademica. Pedagogia, editoria, palcoscenico nella Siena del Cinquecento  (2002), «Ben mille pastorali». L’itinerario dell’Ingegneri da Tasso a Guarini e oltre  (2004).
 
 
Metodologia di ricerca I-II
L’attore, la scrittura, la scena
 
Laboratori DMS - Teatro
via Azzo Gardino, 65a Bologna
ingresso libero
 
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