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Bojan Jablanovec (Murska Sobota, 1961)
Regista sloveno. Fondatore e leader del progetto Via Negativa   IT/ENG

Bojan Jablanovec nasce nel 1961 a Murska Sobota, Slovenia. Si laurea all'AGRFT (Accademia di Teatro, Radio, Film e Televisione) di Lubiana. Già a partire dal suo primo spettacolo Helios (prova finale all'Accademia, basato su Vita di Galileo di Brecht, Cankarjev Dom, Lubiana, 1988) Jablanovec dimostra l'interesse per la ricerca della percezione dello spettatore e per una generale apertura dell'arte teatrale. Nel 1989 realizza Il trionfo della morte, uno spettacolo che sintetizza le tendenze teatrali tipiche degli anni ottanta. Dal 1993 al 1999 Jablanovec lavora come regista nella maggior parte dei teatri di repertorio sloveni mettendo in scena L'illusione comica di Corneille, La casa di Bernarda Alba di García Lorca, The Love of a Good Man di Howard Barker, Ubu Re di Alfred Jarry, The Pitchfork Disney di Philip Ridley, Le presidentesse di Werner Schwab, Romolo il grande di Friedrich Dürrenmatt, Hedda Gabler di Henrik Ibsen, Il signor Puntila e il suo servo Matti di Bertold Brecht, Le sedie di Eugène Ionesco, Jet de Sang di Antonin Artaud. Dal 1997 al 1999 è stato assistente al Corso di Regia teatrale all'AGRFT di Lubiana.

Nel 1999 Jablanovec smette di lavorare nel teatro di repertorio e si dedica al teatro sperimentale. La sua ricerca nasce dal bisogno di revisionare le idee e i pensieri che puntellano il teatro e dalla convinzione che la produzione dominante, insieme ai modelli e agli standard normativi della creazione teatrale, è diventata il museo di forme estetiche antiquate. Fino al 2002 Jablanovec lancia tre diversi progetti di ricerca: sulla rappresentazione del soggetto attraverso la differenza sessuale (Europa e la ragazza che correva troppo veloce), sulla rappresentazione del soggetto in relazione al tempo (Lenora), e sulla rappresentazione del soggetto attraverso le differenze tra il discorso e il linguaggio (Olga Grad vs Juanna Regina).

In questi ultimi lavori, Jablanovec sviluppa un metodo di regia che cerca di salvare il processo che effettivamente porta alla creazione artistica, quel processo che fa dell'attore un artista teatrale. Con questa idea, ben chiara nella mente, Jablanovec fonda Via Negativa, un progetto teatrale internazionale. Gli artisti che collaborano in Via Negativa sono messi nella posizione del performer; ogni partecipante deve essere sia autore che materiale di sé stesso. Sebbene il veicolo creativo della Via Negativa è la performance, il suo interesse primario rimane l'esplorazione dei meccanismi fondamentali della convenzione teatrale. Usando un metodo di progressiva riduzione, Jablanovec focalizza la sua attenzione sulla relazione performer-spettatore (tra ciò che si mostra e ciò che è visto), e sul problema del reale nella relazione. Jablanovec è soprattutto interessato al teatro come metodo di comunicazione piuttosto che come processo estetico.

Durante i primi sette anni del progetto Via Negativa (2002-2008), Jablanovec indaga le sette qualità umane generalmente conosciute come vizi capitali (ira, accidia, invidia, lussuria, superbia, gola, avarizia). In questo ciclo di lavoro, ogni anno è dedicato ad uno dei vizi come fattore base per dettare l'azione in scena e la relazione con il pubblico. Riguardo la scelta del tema Jablanovec afferma: "Il vizio è l'erotismo della vita. Più vicino sono al vizio, più vita entra in me. E per questo che io flirto sempre con il peccato, mi siedo sul suo grembo e gli dimostro di essere più forte del suo soffocante abbraccio. La mia personalità è una collezione di diverse tattiche su come superare me stesso rispetto al vizio. La varietà degli sforzi, più o meno riusciti, hanno formato il mio carattere; si tratta di camminare sul bordo dell'ira, accidia, invidia, lussuria, superbia, gola, avarizia. La mia intelligenza si sviluppa con il desiderio razionalizzato e con il piacere dilazionato. Per me il teatro è uno dei modi per avvicinarmi al peccato. Questo è il gioco: essere più vicino possibile al peccato, ma non entrarci mai veramente. Questo è il modo in cui entrambi possiamo godere del piacere del vizio: io perché lo metto in scena, e tu, spettatore, che non aspetti altro da me, perché guardi me e come io pecco al posto tuo. Il teatro è la licenza per il vizio".

I primi due spettacoli di Via Negativa, Starting Point: Anger (2002) e More (2003) determinano chiaramente la carica creativa del progetto, mentre la ricezione positiva da parte del pubblico e l'eccellente risposta critica ne confermano la validità sia dal punto di vista del contenuto che da quello della forma. Segue una rapida espansione internazionale del progetto. Il gruppo di lavoro è mobile, flessibile e internazionale già a partire delle tre produzioni successive - Incasso (2004), Would Would Not (2005) e Viva Verdi (2006).  Il lavoro di Via Negativa è riconosciuto a livello internazionale e il progetto è stato ospitato in diversi teatri e festival europei.


 
 
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