CIMES in collaborazione con Associazione O.N.L.U.S. BolognaFestival
nell'àmbito di Bologna Festival 2011 - Il nuovo l'antico
da mercoledì 21 settembre a giovedì 27 ottobre 2011
AI CONFINI DELLA TERRA FERTILE
Ciclo di quattro conferenze dedicato al pensiero musicale e alla prassi compositiva di Pierre Boulez
a cura di Mario Messinis e Paolo Cecchi
Quattro conferenze come introduzione al labirintico, poliedrico e ormai lunghissimo (i prima juvenilia risalgono al 1943!) itinerario artistico di Pierre Boulez, segnato da uno sperimentalismo vorace e indefessamente proteso verso l’inconnu e l’utopia, e da una straordinaria capacità di coniugare lo strutturalismo generativo più complesso e ‘proliferante’ con una sensibilità visionaria per nuovi mondi sonori. Nel primo appuntamento Francisco Rocca (esponente del nuovo indirizzo di ricerca sulla musica di Boulez che unisce all’analisi strutturale delle opere lo studio genetico-filologico degli abbozzi e degli schizzi ed una lettura non notarile della copiosa produzione teorico-saggistica del compositore) tratteggerà la multiforme esperienza compositiva del musicista francese dagli esordi alle ultimissime realizzazioni. Robert Piencikowski – enciclopedico conoscitore del mondo bouleziano e curatore del fondo dei suoi manoscritti e documenti presso la Fondazione Paul Sacher di Basilea – ricostruirà una fase cruciale del percorso compositivo del musicista: l’intricata e prismatica transizione, nel decennio 1950-1960, dagli esordi dell’impiego della serialità integrale, all’affinamento via via sempre più flessibile delle possibilità di tale metodo mediante l’utilizzo delle tecniche dei "blocchi sonori" e dell’"indisciplina localizzata" nella predeterminazione dei parametri sonori, sino al ricorso dell’alea controllata al fine di moltiplicare le traiettorie formali della composizione.
Nella terza conferenza Raffaele Pozzi esaminerà l’apprendistato compositivo di Boulez nel contesto della Parigi musicale del dopoguerra, ricostruendo i suoi rapporti con gli artisti e gli intellettuali (primo fra tutti il suo maestro Olivier Messiaen) che più lo influenzarono e contribuirono alla sua fulminea e personalissima formazione musicale ed intellettuale.
Infine Paolo Dal Molin, studioso di entrambi i musicisti, discuterà il rapporto di Boulez con l’opera di Debussy, privilegiando l’ambito delle tecniche compositive e della continua reinvenzione delle sonorità. Chiave di volta di tale rapporto è la complessa dialettica (scevra da ogni automatismo) che nella concezione e nella prassi compositiva bouleziana si instaura tra la progettazione (basata su procedure seriali assai mobili) delle strutture che governano le relazioni tra i suoni, e l’applicazione, la ‘messa in opera’ di tali strutture nel vivo della composizione, nel processo organico di creazione del corpo sonoro.
Mercoledì 21 settembre 2011, ore 18
Oratorio San Filippo Neri
Francisco Rocca (Università di Venezia)
L’ombra doppia del suono: Pierre Boulez dalle "Douze Notations" (1945) a "Derive 2" (2006)
Venerdì 7 ottobre 2011, ore 17
Palazzo Marescotti-Brazzetti
Robert Piencikowski (Fondazione Paul Sacher di Basilea)
Al di là del fertile e dello sterile. Il passaggio dalla chiusura all'apertura formale,
dalle Structures alla Troisième Sonate attraverso Le marteau sans maître
Mercoledì 19 ottobre 2011 ore 17
Palazzo Marescotti-Brazzetti
Raffaele Pozzi (Università di Roma 3)
Paris libéré! Formazione e esordi di Pierre Boulez
Giovedì 27 ottobre 2011, ore 17
Palazzo Marescotti-Brazzetti
Paolo Dal Molin (Università di Nizza)
Debussy, Boulez e ‘la mise en place sonore’
Oratorio San Filippo Neri, via Manzoni 5
Palazzo Marescotti-Brazzetti, via Barberia 4