Archivio Storico:- ex Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universita' di Bologna La Soffitta 2012 » Teatro » Progetto OZ » Emerald City: Dipartimento di Musica e Spettacolo – Università di Bologna

giovedì 19 e sabato 21 aprile, h 21 | Laboratori DMS - Teatro

EMERALD CITY

ideazione Chiara Lagani e Luigi de Angelis | con Marco Cavalcoli | musiche Mirto Baliani | immagini video ZAPRUDERfilmmakersgroup | drammaturgia Chiara Lagani | costumi Chiara Lagani e Sofia Vannini | regia, scene, luci Luigi de Angelis


Emerald City è la città miraggio, un’utopia, la capitale smeraldo di quel regno inventato e inesistente che l’artista si trova a gestire una volta che un viaggiatore qualunque varchi la soglia del suo mondo irto e attraente.
Il Mago di Oz assume qui ancora, dopo le passate avventure di Dorothy. Sconcerto per Oz e di Kansas, le sembianze di un’opera d’arte contemporanea, effigie del dittatore-attore: Him. E così, nei panni di quest’opera, il Mago resta in ascolto della mutevole voce dell’umanità, inginocchiato nel suo studio-laboratorio privato. Dietro di lui vi è una parete composta da altoparlanti, coni di varia misura e forma da cui escono parole di uomini e donne: le confessioni-preghiere di tutto il mondo rivolte a Lui. Chi chiede un cuore, chi un cervello, chi il coraggio: una babelica sinfonia umana.
La “confessione” è una forma di esercizio sull’impotenza delle parole di fronte alla complessità del pensiero. Essa si nutre del sentimento dell’inconfessabile: ciò che non si può proferire o raccontare se non attraversando in maniera empirica un concreto mistero personale. È la sola forma linguistica che a Emerald City assumono le richieste sconsolate dell’umanità. Oz ha deciso di rispondere a tutte le confessioni umane con un’unica definitiva confessione, la sua: universale, televisiva, composta in una lingua mimetica che ha a lungo studiato.
La mimycry o “lingua non verbale della mimica facciale”, che a poco poco si compone sul suo volto, è il riflesso condizionato di tutte le voci umane, miste eppur discrete; suoni di cuori, cervelli e fegati di cui Oz si è a lungo avvelenato e nutrito. Trattasi di un alfabeto muscolare o grammatica dei gesti con cui il Mago riconverte i desideri fondamentali dell’umanità risolvendoli nella rivelazione segreta della sua arte: chiunque intenderà questa lingua ne trarrà immediato profitto…

Per il programma completo del Progetto Oz 

http://www.fannyalexander.org/archivio/archivio.it/ozbologna_home.htm

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