- 18
marzo/13 aprile 2003
- Agresta
- Il teatro di
Ascanio Celestini
- a
cura di Gerardo Guccini e
Cristina Valenti
Il progetto RACCONTI
DELLA MEMORIA è dedicato al teatro
di Ascanio Celestini, autore e attore
di soli ventinove anni che ha appena
ricevuto il Premio Speciale Ubu 2002
"per il complesso della sua
ricerca".
Le narrazioni orali di
Ascanio Celestini sono invenzioni aperte
al fantastico, che incastrano fatti,
emozioni, profili, voci, restituendo
allascoltatore il senso umano della
realtà narrata. Basate ora su eventi
storici ora su vicende di fantasia, le
sue storie sono sempre comunque reali, in
quanto inseguono senza mediazioni
"il bisogno che lartista ha di
operare" e raccontano "lo
sguardo del narratore".
Il progetto presenta due
spettacoli scritti, diretti e
interpretati da Ascanio Celestini.
Radio clandestina (ex
Macello - Teatro, 18/19 marzo, ore 21),
spettacolo rivelazione di Celestini,
ricostruisce lattentato di via
Rasella e leccidio delle Fosse
Ardeatine a partire dal libro di
Alessandro Portelli Lordine è
già stato eseguito, un testo che si
fonda su centinaia di interviste per
inserire quei tre giorni del marzo
44 nella storia
delloccupazione nazista a Roma, nei
cinque anni della guerra, nei
ventanni del fascismo, e poi a
ritroso fino allOttocento e
alledificazione di Roma capitale. A
questo materiale Celestini dà corpo e
colore, il ritmo veloce e ipnotico della
sua affabulazione, per disegnare
laffresco di una Roma visiva e
antropomorfa, che si tinge del suono
delle parlate, dei caratteri e delle
storie vissute. Una carrellata di
personaggi comuni, di vicende singole e
parziali che però, messe insieme,
restituiscono la verità chiara e
inoppugnabile di una storia collettiva
depositata in scritture orali.
La fine del mondo (ex
Macello - Teatro, 12/13 aprile, ore 21)
fa parte di una trilogia
sulloralità che Ascanio Celestini
ha dedicato alle storie di vita.
Moltiplicandosi nei personaggi di una
favola attuale, il narratore tesse
attorno alle vicende della povera
Maddalena e di suo figlio Salvatore la
storia di un mondo contadino che rivive
nellintreccio di leggende tratte
dai vangeli apocrifi e nella suggestione
pasoliniana di unumanità dolorosa
e poetica. Un lavoro che esplora le
possibilità visionarie
dellaffabulazione scenica creando
mondi in cui il narratore riconosce i
propri archetipi inventivi, fra i quali
il tema del ritorno e del pasto dei
morti, come forme ulteriori di vita da
regalare attraverso il racconto a coloro
che non ci sono (perché trapassati o
perché non esistiti).
Completano il progetto Tre
lezioni di Ascanio Celestini dal
titolo Il vestito della festa (ex
Macello - Teatro, 18/19 marzo, ore 15, 20
marzo, ore 10), un percorso dalla
fonte orale a una possibile drammaturgia,
lungo il quale Ascanio Celestini
trasmetterà la sua esperienza di cantore
contemporaneo di un mondo dove
loralità è ancora fortemente
presente, nonostante la velocizzazione e
limpersonalità della
comunicazione, e sta proprio al teatro
del narratore-aedo interpretarne i nuovi
luoghi e le nuove forme possibili.
Gerardo Guccini e
Cristina Valenti
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